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Men in black gli uomini in nero

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Men in black gli uomini in nero

 

In America questi fantomatici Uomini vestiti di nero fanno parte del folklore ufologico.

Negli anni cinquanta miriadi di testimoni di fatti di natura extraterrestre, per esempio avvistamenti ufo, sarebbero stati avvicinati da Uomini vestiti di nero, i MIB(man in black). I Mib avrebbero loro intimato il silenzio da parte di queste figure.  Studiosi e ricercatori nel campo ufologico sarebbero stati intimati al silenzio e minacciati.

I Mib quindi sarebbero figure reali?

Secondo alcune teorie si tratterebbe di una vera propria associazione statunitense. Ente che agisce con l’intento di impedire la divulgazione delle informazioni di tipo ufologico al popolo statunitense.

L’abbigliamento dei Mib e’ composto da un vestito completamente nero e un cappello anch’esso nero.

Un’unica foto conosciuta e’ stata scattata da un ufologo Timothy Green Beckley sempre negli Stati Uniti. La foto ritrarrebbe un Mib in appostamento vicino ad un’abitazione.

George Adamski, famoso contattista, ha fatto riferimento ai Mib.

Men in black gli uomini in nero

 

Man in black gli uomini in nero

Uomini in nero. Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

La storia dei Mib ebbe inizio nell’aprile del 1952.

Quando Albert K. Bender, appassionato di paranormale e ufologia, impiegato del Connecticut, creò un’associazione denominata IFSB (International Flying Saucer Bureau). L’associazione  raggiunse in pochissimo tempo i 1500 iscritti.

Bender decise di divulgare testimonianze riguardanti gli ufo anche se in maniera eccentrica per l’epoca. Con pretese eccessive, come ad esempio la possibilità di comunicare telepaticamente con gli alieni invitandoli ad atterrare amichevolmente sulla Terra.

A metà settembre del 1953 lo stesso Bender ricevette una visita inaspettata da parte di tre uomini vestiti di nero.

L’uomo dedusse che gli uomini facessero parte del governo degli Stati Uniti. Mentre invece, scoprì in seguito, si recarono da lui per rivelargli il mistero degli Ufo e per intimargli di non svelarlo a nessuno. Però gli chiesero chiudere immediatamente la sua associazione.

Bender stette male alcuni giorni, dopo la misteriosa visita. Ma non rivelò mai molto riguardo all’esperienza. L’uomo disse solo che gli uomini erano completamente vestiti di nero.

Men in black gli uomini in nero

Lo scioglimento della società.

Una successiva visita, anche se amichevole da parte di questi personaggi fece decidere a Bender di sciogliere definitivamente la società IFSB.

Con il passare degli anni molti appassionati di dischi volanti e alieni smisero di occuparsi dell’argomento. Vi furono in seguito altri avvisi e minacce da parte di questi uomini vestiti di nero.

Dopo vari anni, nel 1962, Bender in seguito alle pressioni di un amico editore ed anch’egli appassionato di ufologia, scrisse un racconto sulla sua esperienza. L’opera fu accolta con molta perplessità e scetticismo dal pubblico.

Nel libro Bender raccontava che i tre uomini in realtà erano alieni, d’aspetto spaventoso. Alieni venuti sulla terra per recuperare e raffinare l’acqua di mare. Liquido necessario alla loro sopravvivenza sul loro pianeta. 

Grazie a Bender nacquero i Man in Black.

In seguito al suo libro aumentarono le testimonianze di numerosi episodi in cui uomini vestiti di nero.  Talvolta militari minacciarono ed interrogarono testimoni di avvistamenti ufo intimando loro il silenzio.

A metà degli anni sessanta i MIB cambiarono aspetto. Erano descritti in modo diverso, anche loro erano alieni con poteri paranormali e comportamenti inquietanti.

I Mib comparirebbero all’improvviso. Sempre uomini, raramente donne, a volte in due individui ma più spesso in tre. Si recavano nei luoghi degli avvistamenti ufo oppure sui luoghi di lavoro dei testimoni.

Si presentano vestiti con abiti scuri o lindi e privi di ogni difetto oppure l opposto con i vestiti sporchi e rovinati.

I men in black avrebbero un modo di camminare anormale.  Dimostrano un interessamento per le autovetture di grossa cilindrata e scure di colore come le Cadillac.

A volte indosserebbero abiti che andranno di moda anni dopo. I Mib avrebbero inoltre l’abitudine di recuperare souvenir privi di valore, tipo riviste o biro, dalle abitazioni delle persone che sono andati a visitare.
I tratti del viso orientaleggianti e una parlata monotona e lenta li caratterizzano. Il colore della pelle è o scura o di un bianco pallidissimo con occhi a mandorla.

Un particolare, curioso spesso notato dai testimoni, sono le scarpe con una suola di gomma molto spessa.

Testimonianze da parte di ufologi riguardo ad incontri ravvicinati con Mib sono veramente poche. E non possono essere considerate prove attendibili riguardo all’esistenza di questi uomini in nero.

Le uniche esistenti risalgono negli anni 50/60 e non sono attendibili, poiché già screditate in passato.

Anche gli ufologi stessi hanno sfruttato il mito dei Mib per minacciare testimoni intimando di non raccontare le loro esperienze vissute.

Secondo gli americani i Mib ci sono ed esistono

Nel marzo 1967 il Dipartimento dell’US Air Force inviò una lettera.

Nella lettera in cui si chiedeva di comunicare tempestivamente di eventuali persone che si fossero spacciate per agenti militari nei riguardi di testimoni di eventi di natura ufologica.

Gli ufologi sostennero che questi personaggi in realtà fossero Ufficiali dell’Aeronautica oppure dipendenti federali.

Secondo William Moore, scrittore e ufologo i Mib farebbero parte dell’Air Force Special Activities Center (AFSAC). L’ente svolge la funzione di raccogliere informazioni da fonti umane. Informazioni utilizzate per completare le informazioni di tipo elettronico e cartaceo. L’unita’ e’ stata coinvolta anche in indagini su Ufo.

Moore ha anche suggerito l’idea che il gruppo abbia utilizzato l’idea degli uomini in nero per raccogliere informazioni di natura extraterrestre.
John Keel, scrittore e studioso del fenomeno dell‘uomo falena, scrisse il libro ” The Mothman Prophecies”.

Dal libro e’ stato tratto un film. Keel efu colui che attribuì il nome MIB a questi misteriosi personaggi di cui ha raccolto numerose testimonianze.
Egli attribuisce ai Mib e ad altri fenomeni ufologici una spiegazione non di tipo extraterrestre ma di tipo para fisica. La teoria afferma che essi provengono da un’altra dimensione che coesiste con la nostra da sempre.

Peter Rojcewicz studioso americano di folklore ufologico avrebbe invece rilevato analogie tra i Mib e il Diavolo.

I Mib possederebbero una natura burlona come la figura del Trickster ( chiamato anche “l’Ingannatore”, “il Burlone”).

Di seguito il trailer del noto film Men in Black che tratta questo argomento in chiave ironica. Si tratta del primo film di una serie di film.

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