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La teoria dei mustelidi succhiacapre

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La teoria dei mustelidi succhiacapre

Visone Americano (Mustela vison)

La teoria dei mustelidi succhiacapre

Visone americano

SCHEDA TECNICA

Il visone è l’animale più utilizzato per ottenere pellicce. Conosciamolo meglio. Taglia media (corpo fino a 40 cm., coda fino a 14 cm.). Si conoscono molte colorazioni di pelo ma caratteristica della specie è la presenza di pelo bianco solo sul labbro inferiore.

Comportamento: solitario e notturno. Attivo tutto l’anno, trascorre molto tempo in acqua. Si ripara e si riproduce in tane lungo gli argini dei fiumi.

Habitat: paludi, laghi e fiumi, specialmente vicino ai boschi..

Distribuzione: presente in Belgio, Danimarca, Spagna, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Svezia, Finlandia, Ex-URSS. Si sta diffondendo in molti luoghi.

Traccia piccola: anteriore 3x4cm., posteriore 4,5×4,5cm. Entrambe le tracce hanno un cuscinetto interdigitale a 4 lobi fusi con i due centrali più grandi. 5 cuscinetti digitali disposti ad arco intorno all’interdigitale.

Le impronte delle unghie sono lunghe e possono essere continue o separate. La membrana distale è spesso visibile tra tutte le dita.

Un cuscinetto prossimale molto piccolo è spesso presente nelle tracce posteriori. Tracce simili a quella dell’ermellino, ma distinguibili per i grandi cuscinetti interdigitali.

Pista: l’andatura tipica è il galoppo a dorso arquato che lascia una serie di tracce quasi perfettamente sovrapposte. Passo di 30-40cm. Con andatura all’ambio tracce poco sovrapposte, in gruppi di 4 separati da almeno 40cm. L’impronta della coda si nota nel fango molle o nella neve. La pista del galoppo lascia tracce in gruppi di 4 disposte in modo più irregolare che nel balzo.

Fonte descrizione animale:.animalisti.it

La teoria dei mustelidi succhiacapre: La faina

La teoria dei mustelidi succhiacapre

La faina

Faina (Martes foina)

Ordine : Carnivori

Famiglia : Mustelidi

Piccolo mammifero vivace e curioso, di forma slanciata. Pesa da 1 a 2 kg, pelliccia di color marrone con una caratteristica macchia bianca sulla gola e sul petto.
Molto somigliante alla Martora, e’ prevalentemente notturna.

Si nutre di vari animali di piccola taglia, anfibi, uccelli (e le loro uova), insetti, topi, ghiri,… I suoi nemici sono la volpe e i grossi uccelli predatori.
Il periodo degli accoppiamenti e’ l’estate. Ma lo sviluppo degli embrioni viene ritardato in modo che i piccoli (3/5), nascano solamente nella primavera successiva.

Questo particolare adattamento, comune ad altri Mustelidi, fa in modo che i piccoli vengano alla luce nel periodo migliore per il loro successivo sviluppo.

Fonte descrizione animale:.in-valgrande.it

I mustelidi ed il chupacabras

La teoria dei mustelidi succhiacapre

Spesso attacchi ad animali da fattoria associati al chupacabras trovano una spiegazione con una possibile incursione da parte di un visone selvatico. Oppure di altri animali appartenenti alla famiglia dei mustelidi . Ad esempio la faina, martora, visone, puzzola, furetto, donnola, il tasso, la lontra ed altre sottospecie.

vedi in wikipedia l’encicoledia libera nei particolari questa “famiglia di piccoli carnivori“).

Un visone o una faina potrebbe essere l’autore di stragi di galline, conigli, tacchini, oche.

Talvolta diventa un flagello, il terrore dei contadini un nemico da debellare. Come accade spesso, talvolta questi piccoli carnivori attaccano praticano in branco incursioni nei pollai, piccionaie e conigliere. Decimando gli animali che si trovano al suo interno.

Alcuni casi potrebbero quindi essere attribuiti a questi animali selvatici ma ve ne sono alcuni che invece non possono essere associati a quest’ ultimi.

Le analogie e le differenze negli attacchi

La teoria dei mustelidi “succhiacapre”

1:Asportazione organi interni nelle vittime

Come può un mustelide asportare gli organi interni di una gallina, un oca o addirittura di un agnello o di una mucca.

Per esclusione gli attacchi ad animali di grosse dimensioni e le mutilazioni animali non sono da attribuire ad alcuna specie di mustelide.

Anche se questi ultimi attaccano animali molto più grossi di loro.

In numerosi attacchi attribuiti al mitico chupacabras gli organi interni degli animali sono stati asportati. E l’unica ferita visibile sono uno o più fori nel collo da cui tutto il sangue della vittima è stato asportato.

2:Attaccano silenziosamente

Il chupacabra come la faina, la donnola e il visone attacca di notte e silenziosamente non facendo percepire la sua presenza alle persone del posto.

Il chupacabras lascia la vittima priva di rigor mortis. Un anomalia in quanto nei casi di dissanguamento viene a mancare l’acido sarcolactico, che mantiene l’ elasticità dei tessuti. I mustelidi non posseggono questa capacità.

3:Lasciano tracce?

Dopo gli attacchi sul luogo della strage in caso di un mustelide si dovrebbe rilevare la sua tipica “firma“. Una sostanza odorosa rilasciata dalle ghiandole perianali dell’animale. Il cui secreto sulfureo accumulato in appositi sacchi controllati da muscoli volontari è utilizzato per delimitare e marcare il territorio. Si tratta di una sostanza che non sempre viene rinvenuta sui luoghi dell’attacco, ma non necessariamente un mustelide la rilascia su un luogo di un attacco.

Talvolta sul luogo di un ipotetico attacco di un chupacabras è possibile rinvenire una sostanza verde gelatinosa, ma di rado accade.

4:In quale parte del corpo prediligono attaccare

Sia i mustelidi che il chupacabras sono in grado di praticare un unico o più fori nel collo. Sono in grado di lasciare la vittima intatta sul posto, dissanguata, senza altre lesioni. I mustelidi sono dotati di un solo molare tubercolato in ciascuna mascella. Per i mustelidi il collo è una zona facile e vulnerabile da attaccare.

Mentre per il chupacabras non si conosce la reale motivazione della scelta del collo è semplicemente una caratteristica dei suoi ipotetici attacchi.

5:Come entrano nei luoghi degli attacchi

I mustelidi sono in grado di passare attraverso aperture molto piccole di pochi centimetri.

A volte il chupacabras entra in pollai senza lasciare segni di forzature mentre altre volte invece forza gli ingressi dei pollai lasciando graffi sul legno o sui muri.

6:Le impronte.

Di seguito le impronte dei mustelidi:

Le impronte dei mustelidi dette “musteliformi”, sono molto piccole. L’impronta anteriore è lunga 1,4 cm e larga 1 cm. Sono poco chiare da identificare se non sul fango o sulla neve.

Si presentano di forma ovale, tipica della specie, cinque dita con gli artigli ad arco ed un cuscinetto in posizione semilunare, il quinto dito arretrato.

La zampa posteriore presenta un secondo cuscino dietro al primo. Procedono a balzi sovrapponendo le zampe posteriori a quelle anteriori, creando un unica impronta però poco chiara.

Di seguito le impronte di un ipotetico chupacabras:

Le impronte del chupacabras si presentano come impronte di zampe posteriori. In teoria il chupacabras avanza leggermente curvo con posteriori dotati di 3 artigli, non di cinque come nei casi dei mustelidi.

Le impronte del chupacabras supererebbero i 10 cm, circa, come quelle di un canide.

Curiosità sui mustelidi:

L’aggressività dei mustelidi è nota ai contadini e negli anni ’50.

Sui giornali erano riportate storie di neonati assaliti ed uccisi da donnole e faine che allora erano diffusi su tutto il territorio nazionale.

Si narrava che fossero attirati dall’odore del latte.

Il chupacabras non ha mai ucciso un essere umano, vi sono testimonianze di ipotetiche aggressioni ma non di uccisioni di esseri umani.

Conclusioni:

Sono da notare le numerose analogie riscontrate nei confronti sopra riportati ma anche le numerose discordanze.

E si può affermare che numerosi attacchi attribuiti al famigerato chupacabras possano essere attribuiti ad un animale appartenente alla grande famiglia dei mustelidi.

Specialmente alcuni attacchi registrati nei pollai, nelle conigliere possono essere effettuati da faine o altre specie di mustelidi ma non tutti.

Altri attacchi invece non possono essere ricondotti a questi animali. A priori come gli attacchi e le mutilazioni ad agnelli, bovini animali di grossa taglia, si potrebbero attribuire al chupacabras.

In base alla metodologia che hanno in comune tutti questi attacchi dal foro nel collo, all’animale ritrovato privo di rigor mortis.

Si tratta di un anomalia in quanto nei casi di dissanguamento viene a mancare l’acido sarcolactico, che mantiene l’ elasticità dei tessuti.

Le eventuali forzature dei recinti, alle gabbie divelte, gli animali scagliati a metri di distanza.

Il chupacabras rimane un mistero per la zoologia anche se alcuni attacchi di animali molto comuni possono essere scambiati per un attacco di un chupacabras.

Approfondimenti:

Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

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Il sito web che gestisce Di Cuonzo Erika si chiama ChupaCabraMania è un sito in cui ella raccoglie informazioni principalmente sul mostro sudamericano Chupacabra ed è stato creato per gioco nel 2006. Data la sua passione per il gli animali, tra cui le strane creature del mondo, l'interesse per il mondo del paranormale, ufo, alieni e varie curiosità Erika ha arricchito il sito con questi temi. Erika ha scritto un ebook nel 2005 sul chupacabra: chupacabra creatura mitologica o reale? La mia email è erikadik@tiscali.it
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