Quando gli archeologi giocano col fuoco. Nulla di più normale, anzi, di più benemerito, per la moderna archeologia, che violare antiche sepolture, profanare mummie e cadaveri, trafugarne i resti per sottoporli a chissà quali esami di laboratorio…
Misteriosa è la Fiordland, l’estrema punta sud-occidentale della Nuova Zelanda, una terra incredibilmente fuori del tempo, ammantata di grandi foreste…
Articolo dedicato ad un grande archeologo e storico russo contemporaneo:
Valentin Lavrent’evic’ JANIN
Lungo la costa della Carolina del Nord vi era una colonia inglese fondata nel XVI secolo, presso l’isola di Roanoke, che in seguito per motivi storici divenne una
colonia per schiavi liberati.
Anche per le navi “maledette” esiste una ricca casistica; nessun episodio, però, supera in orrore le vicende della nave russa “Ivan Vassili” che, ai primi del Novecento, fu protagonista di una crociera allucinante che si risolse nella morte di parte dell’equipaggio.
Da tempo, per non dire da sempre, gli adulti ‘sanno’ che ai bambini sono accessibili dei piani di realtà che a loro sono negati; molte fiabe e molte favole del folclore delle singole culture nasce da questa consapevolezza o, almeno, da questa intuizione.
Maggio 1839, emisfero Sud. Nel cuore del temibile inverno australe, alcuni uomini stanno avanzando sul terreno diseguale di una sperduta e deserta isola di origine vulcanica (1), là dove le acque azzurre dell’Oceano Indiano si confondono tumultuosamente con quelle verde scuro dell’Antartico, le cui onde spazzate dai venti dominanti dell’Ovest s’imbiancano di spuma.
Il mistero delle isole fantasma Auroras
Una giornata imprecisata del 1762 il veliero spagnolo Aurora , erede dei gloriosi galeoni che nei secoli sedicesimo e diciassettesimo solcavano i mari, assicurando i collegamenti fra la Penisola Iberica e il suo Impero coloniale “sul quale il Sole non tramonta mai”, si sta inoltrando sempre più nelle inquietanti solitudini dell’Atlantico meridionale.
Articolo scritto da Manrico Landi
La CRONOVISIONE, è un particolare fenomeno fisico, per il quale è possibile osservare in forma olografica, cioè in modo tridimensionale, su di un particolare e speciale ricevitore televisivo denominato appunto CRONOVISORE, immagini degli eventi passati, anche quelli più lontani nel tempo.
Preservato in formaldeide, compresso in un bicchiere di 16 pollici e, avendo quasi niente in comune con gli altri esemplari della collezione, un’orribile creatura ha passato gli ultimi 265 anni nel piccolo museo di Waldenburg, Germania.