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Il Triangolo delle Bermuda, il mistero

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Il Triangolo delle Bermuda, il mistero

Il Triangolo delle Bermuda

Rappresentazione del triangolo delle Bremuda tratta dal web.

Oceano Atlantico.

Il Triangolo delle Bermuda è una zona di mare di forma per l’appunto triangolare, i cui vertici sono:

  • Il vertice nord – il punto più meridionale della costa dell’arcipelago delle Bermuda
  • Il vertice est – il punto più orientale dell’isola di Porto Rico
  • Ed il vertice ovest – il punto più a sud della penisola della Florida.

In questa zona di mare si sarebbero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di “inspiegabili” sparizioni di navi ed aeromobili. Per questo motivo il triangolo delle Bermuda è anche soprannominato Triangolo maledetto o Triangolo del diavolo.

Nonostante la reputazione “maledetta”, derivante soprattutto da opere di divulgazione misteriologica il numero di incidenti nel Triangolo non è affatto superiore a quello di una qualsiasi altra regione ad alta densità di traffico aeronavale.

Come confermato dalla United States Coast Guard l’incidentalità è nella norma per la quantità di traffico, Per cui gli incidenti avvenuti sono derivanti da normali cause fisiche e meccaniche.

Il Triangolo delle Bermuda, il mistero

Cristoforo Colombo.

Già Cristoforo Colombo in uno dei suoi viaggi cita alcuni avvistamenti di animali sconosciuti in un’area approssimativamente vicina al triangolo.

Alcuni marinai avrebbero osservato anche alcune luci danzanti all’orizzonte e registrato malfunzionamenti della bussola. Ma la spiegazione per entrambe le anomalie potrebbe essere la caduta di una meteora nei dintorni della zona.

La prima citazione documentata di sparizioni risale al 1951, quando E.V.W. Jones della Associated Press telegrafò un articolo in merito alla perdita di alcune navi.

L’articolo parlava di misteriose scomparse di navi, aerei e piccole barche nella regione del “Triangolo del diavolo”. Le sparizioni vennero poi menzionate nel 1952 in un articolo su Fate Magazine a firma George X. Sand. Il quale raccontò di strane sparizioni marine. Quindi nel 1964, Vincent Gaddis definì l’area “Il triangolo mortale delle Bermuda” in un numero di Argosy, dando fama al nome.

Nel 1974 Charles Berlitz riprese l’idea, e raccolse in un volume (The Bermuda Triangle) dove era trascritto l’elenco delle sparizioni, romanzandone i dettagli e inserendo diverse spiegazioni:

traffico eccessivo, tempeste naturali, “buchi temporali”, l’impero di Atlantide, interventi extraterrestri, tecnologie aliene, o altre cause soprannaturali.

Il libro

Il libro ebbe grande diffusione. Per cui ne venne tratto un film.

Ma in verità, qualcosa è stato ritrovato al largo di Paradise Point, la punta occidentale dell’ isola di Bimini.

Il professor J. Manson Valentine, zoologo ed archeologo dell’Istituto Oceanografico della stessa Bimini, in collaborazione con altri studiosi e con sommozzatori scientificamente preparati (tra cui Jacques Mayol) scoprirono verso la fine degli anni sessanta nella zona indicata dal medium Edgar Cayce, una formazione rocciosa sommersa.

La formazione era simile ad una scalinata e ad una strada lunga 100 metri. Era composta da enormi blocchi di pietra disposti ordinatamente uno in fila all’altro. Blocchi ritenuti una formazione naturale dagli scienziati e vestigia di strade ed edifici collegati con il leggendario “continente sommerso” dagli esoteristi. [2]

Ma il triangolo è pericoloso?

Nonostante la fama dell’area, le statistiche dei Lloyd’s di Londra affermano con certezza che il “triangolo” non è né più né meno pericolosa di ogni altra zona dell’oceano.

Per cui valutando il numero di incidenti e perdite per la quantità di traffico sostenuto:

l’area è una delle vie commerciali più affollate al mondo e le percentuali di sparizione sono insignificanti se esaminate nel complesso.

In seguito il ricercatore e istruttore di volo Larry Kusche pubblicò nel 1975 The Bermuda Triangle Mystery – Solved fece una ricerca.

La ricerca metteva in luce gravi imprecisioni e alterazioni nell’opera di Berlitz.

Dove spesso il resoconto non coincideva con i racconti di testimoni o di persone coinvolte negli incidenti e sopravvissuti.

In molti casi informazioni importanti erano omesse.

Come ad esempio nella scomparsa di Donald Crowhurst, riportata come mistero nonostante già allora fosse chiaro che Crowhurst aveva inventato i racconti delle sue imprese ed aveva commesso suicidio.

Oppure come nel caso del cargo che Berlitz colloca come disperso nei pressi di un porto nell’Atlantico. Quando in realtà era andato perso nei pressi di un porto dallo stesso nome ma nel Pacifico.

Inoltre, Kusche dimostrò tramite documentazione come numerosi incidenti indicati come “vittime del triangolo” si erano in realtà verificati a moltissima distanza. Per cui furono inclusi in malafede.

Il Triangolo delle Bermuda, il mistero

In seguito la ricerca di Kusche portò ad alcune conclusioni:

  • Il numero di navi disperse è paragonabile, percentualmente, a quello di ogni altra zona dell’oceano.
  • Si tratta di una zona di tempeste tropicali. Per cui molte delle scomparse sono facilmente spiegabili, oltre che per nulla misteriose.
  • Infine il numero di perdite è stato enormemente esagerato da una ricerca falsata.
  • Le circostanze delle scomparse sono state riportate in modo falsato da Berlitz:
  • Ad esempio il caso più comune riguarda navi che sono date per disperse con mare calmo e assenza di vento. Quando in realtà le registrazione dell’epoca mostrano tempeste o peggio.

La leggenda del Triangolo delle Bermuda è un mistero fatto ad arte… mantenuto in vita da scrittori. Che volontariamente o meno fanno uso di dati errati, argomentazioni falsate, ragionamenti svianti e sensazionalismo” (Epilogo, p. 277).In seguito alcuni autori, tra cui Gian J. Quasar, hanno sollevato obiezioni al lavoro di Kusche.

Egli cita spesso come prove affondamenti che erano già ben noti prima della pubblicazione del libro, non dati nuovi.

Per cui davanti agli errori di identificazione o posizionamento di Berlitz, in alcuni casi si spinge a dire che alcune navi non siano mai esistite. Nonostante vi siano registrazioni in merito ammette in alcuni casi (come quello dello Star Tiger e del DC-3) di non essere in grado di fornire una spiegazione nonostante dichiari che sia tutto nell’ordinario.

Inoltre una spiegazione per alcune delle sparizioni riguarda la presenza di vaste sacche di metano all’interno della crosta continentale.

In un documento del 1981 del United State Geological Survey si parla di emissioni di metano naturali e periodiche che possono diventare una minaccia per la galleggiabilità delle navi. Perchè alterano la saturazione di gas nell’acqua abbassandone la densità o creando bolle di metano in superficie.

Di seguito la lista delle scomparse:

Questa lista individua le principali scomparse (o ritenute tali) di aerei e navi avvenute nell’area del Triangolo delle Bermuda o nelle sue vicinanze.

Aerei

  • 5 Grumman TBM Avenger della Marina degli Stati Uniti, squadriglia di bombardieri in volo di addestramento (conosciuta come Squadriglia 19), partiti da Fort Lauderdale (Florida), complessivamente 14 persone di equipaggio. Scomparsi dopo due ore di volo, a circa 363 chilometri a nord est della base, il 5 dicembre 1945.
  • Martin PBM Martin, bombardiere inviato in soccorso della Squadriglia 19; 13 persone di equipaggio, scomparso il 5 dicembre 1945.
  • Douglas C-54 Skymaster dell’Esercito degli Stati Uniti’scomparso a 160 chilometri al largo di Bermuda, nel 1947.
  • Avro Tudor Star Tiger, 31 persone fra equipaggio e passeggeri; scomparso a 611 a nord est di Bermuda, il 29 gennaio 1948
  • Douglas DC-3, partito da San Juan (Portorico) e diretto a Miami, 32 persone fra equipaggio e passeggeri; scomparso il 28 dicembre 1948.
  • Avro Tudor Star Ariel (aereo gemello dello Star Tiger), partito da Londra e diretto a Santiago del Cile; scomparso a 611 chilometri a sud-ovest di Bermuda, in direzione di Kingston (Giamaica), il 17 gennaio 1949.
  • Globemaster, quadrimotore USA; scomparso nel vertice settentrionale del Triangolo, sulla rotta verso l’Irlanda, nel marzo 1950.
  • Curtiss C-46 Commando York Transport, dell’aviazione britannica, 33 persone a bordo; scomparso nella regione settentrionale del Triangolo, sulla rotta per la Giamaica, il 2 febbraio 1952.
  • Lockheed Super Constellation della Marina degli Stati Uniti, 42 persone a bordo; scomparso nella regione settentrionale del Triangolo, il 30 ottobre 1954.
  • Martin P5M Marlin, idrovolante da pattuglia della Marina degli Stati Uniti, 10 persone di equipaggio; scomparso presso Bermuda, il 9 novembre 1956.
  • Boeing KB-50 aerocisterna dell’Aviazione degli Stati Uniti, partito da Langley Field (Virginia) e diretto alle Azzorre; scomparso l’8 gennaio 1962 con 9 persone di equipaggio.

Di seguito altri aerei scomparsi:

  • 2 Boeing KC-135 Stratotanker, quadrimotori dell’Aviazione degli Stati Uniti, partiti dalla base di Homestead (Florida) e diretti ad un’area di rifornimento convenuta nell’Atlantico; scomparsi a 480 chilometri a sud ovest di Bermuda, il 28 agosto 1963.
  • Douglas C-132 Cargomaster, scomparso sulla rotta per le Azzorre, il 22 settembre 1963.
  • Fairchild C-119 Flying Boxcar dell’Aviazione degli Stati Uniti, con 10 persone a bordo; scomparso nelle Bahamas sudorientali, il 5 giugno 1965.
  • North American B-25 Mitchell, convertito in trasporto merci civile, equipaggio di tre persone; scomparso a sud est della Tongue of the Ocean (un’area di mare molto profonda lungo la costa orientale dell’isola di Andros, nelle Bahamas), il 5 aprile 1966.
  • Chase YC-122 Avitruc, aereo da trasporto militare, convertito in trasporto civile, equipaggio di quattro persone; scomparso nell’area della Corrente del Golfo, tra Palm Beach (Florida) e Grand Bahama, l’11 gennaio 1967.

Di seguito altre navi:

  • Rosalie, nave da carico francese in rotta dall’Europa a L’Avana; trovata in navigazione a vele spiegate con il carico intatto, apparentemente abbandonata dall’equipaggio all’interno del Triangolo, nel 1840.
  • HMS Atalanta, fregata britannica con 290 persone a bordo; scomparsa al largo di Bermuda sulla rotta per l’Inghilterra, nel gennaio 1880.
  • Freya, brigantino tedesco, trovato abbandonato dall’equipaggio, inclinato e parzialmente disalberato, alla deriva al largo di Manzanillo (Cuba), nell’ottobre 1902.
  • USS Cyclops, nave da rifornimento della Marina degli Stati Uniti, in rotta dalle Barbados a Norfolk (Virginia), equipaggio di 309 persone; scomparsa dopo la partenza il 4 marzo 1918.
  • Raifuku Maru, nave da carico giapponese, scomparsa tra le Bahamas e Cuba, nel 1924.
  • SS Cotopaxi, scomparsa sulla rotta fra Charleston (South Carolina) e L’Avana, nel 1925.
  • Stavenger, nave da carico, equipaggio di 43 persone; scomparsa presso Cat Island, nel 1931.
  • John and Mary, un due alberi registrato a New York; trovato abbandonato dall’equipaggio a 80 chilometri a sud di Bermuda, nell’aprile 1932.
  • Anglo-Australian, nave da carico britannica, equipaggio di 39 persone, salpata da Cardiff e diretta nella Columbia Britannica; scomparsa ad ovest delle Azzorre, nel marzo 1938.
  • Gloria Colite, yacht salpato da Saint Vincent e trovato abbandonato dall’equipaggio a 320 chilometri a sud di Mobile (Alabama), nel febbraio 1940.
  • Proteus, nave da rifornimento, gemella della USS Cyclops scomparsa sulla rotta St.Thomas-Norfolk, Virginia 1941.
  • Rubicon, nave da carico cubana trovata abbandonata dall’equipaggio al largo della costa della Florida, il 22 ottobre 1944.
  • SS Sandra, nave da carico in rotta da Savannah (Georgia) a Puerto Cabello (Venezuela), scomparsa dopo aver superato Saint Augustine (Florida) nel giugno 1950, trasportava 340 tonnellate di insetticida.
  • Connemara IV, yacht trovato abbandonato a 640 chilometri a sud ovest di Bermuda, nel settembre 1955.

Di seguito altre navi scomparse.

  • Marine Sulphur Queen, nave da carico, sulla rotta da Beaumont (Texas) a Norfolk (Virginia); scomparsa nei pressi di Dry Tortuga, il 2 febbraio 1963.
  • Sno’ Boy, peschereccio con equipaggio di 40 persone; scomparso sulla rotta da Kingston a Northeast Cay (isolotto a 130 chilometri a sud della Giamaica), il 1 luglio 1963.
  • Revonoc, yacht da gara; scomparso vicino alla costa, nel dicembre 1967.
  • Witchcraft, motoscafo da crociera; trovato ancorato al largo di Miami, senza il proprietario e il passeggero, il 24 dicembre 1967.
  • Milton Iatrides, nave da carico, scomparsa sulla rotta da New Orleans a Città del Capo, nell’aprile 1970.
  • Anita, nave da carico, equipaggio di 32 persone; scomparsa sulla rotta da Newport News (Virginia) alla Germania, nel marzo 1973.

Fonte articolo:

wikipedia.org

Approfondimenti:

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