Il mostro di Alvignanello intervista a Vincenzo Tufano

Il mostro di Alvignanello, intervista a Vincenzo Tufano.

Immagini ed intervista in esclusiva della creatura effettuate dal testimone Vincenzo Tufano del mostro di Alvignanello in Campania.

Intervista di Di Cuonzo Erika.

Alvignanello.

A quando risale il suo primo incontro con la strana creatura di Alvignanello?

Una foto del testimone Vincenzo Tufano

Risale al 3 maggio del 2020.

Era all’imbrunire e stavo raccogliendo della legna nel sottobosco di Alvignanello. Quando sentii un rumore sordo per nulla familiare, un boato, provenire da un boschetto sito sulla mia destra.Porto con me una torcia, molto potente, causa la luce bassa e non appena penetro nella boscaglia noto dinnanzi a me una massa enorme”.

La voglia di capire cosa fosse mi spinse ad avvicinarmi e giunto a pochi metri realizzai che erano delle zampe, leggermente rialzate nella parte centrale e due gigantesche gambe.

Puntai la torcia in alto ma ciò che vedevo erano solo due immensi ”tronchi squamosi”, degli arti di un bipede che non seppi identificare.

Lo spessore degli stessi era di almeno 6/7 volte il tronco di una quercia. Notai bene il suo rivestimento non c’erano parti meccaniche visibili ed era un tegumento da rettile, intervallato da grossi aculei che vibravano.

Aculei lunghi circa due metri di un colore verde intenso e che si riducevano di grandezza lungo la zona femorale. Questi aculei vibravano continuamente come una corda di violino.

Le foto scattate dal testimone.

Mi allontanai di scatto di alcuni metri ma ebbi il sangue freddo di afferrare il cellulare, impostare lo zoom e scattare una serie di 4 foto alla parete epidermica della strana creatura.

Riuscii a immortalare una parte squamosa del misterioso animale a metà tra quella di un coccodrillo, una tartaruga e di una lucertola preistorica cioè aveva varie tonalità e caratteristiche di colore.

Un’altra foto esclusiva della parete squamosa della creatura di Vincenzo Tufano

Il mostro di Alvignanello, intervista a Vincenzo Tufano.

Ricostruzione della creatura.

La paura mi fece però desistere dal continuare quando notai a terra il formarsi di un immenso cono d’ombra. E alzando lo sguardo dal basso verso l’alto intravidi la sua gigantesca testa che oscillava a destra e a sinistra insieme a tutto il suo corpo come fanno i draghi di Comodo quando strisciano al suolo.

Anche sulla testa aveva dei giganteschi aculei e delle membrane verdastre che vibravano a intervalli e gli occhi erano rossi ma con contorni giallastri. Il volto era un misto tra un coccodrillo, un cavallo e un vitello.

Gli occhi rossi della creatura di Alvignanello foto di un altro testimone.

Mi voltai e corsi via, ma nella frenetica fuga inciampai e caddi a terra, impattando con il palmo della mano destra a terra. Recuperai la torcia caduta al suolo, percorsi il sentiero correndo, rientrai in auto e mi allontanai. Intanto sentii ancora quel boato.

Nei giorni successivi insieme ai Carabinieri del Comando locale e i Carabinieri Forestali esplorammo la zona, rinvenendo decine di orme giganti appartenenti, a loro dire, a un qualcosa dalle proporzioni colossali.

Orme che allo studio approfondito non seppero classificare. Alcune erano così grandi da poter contenere un uomo disteso all’ interno.

Foto delle impronte giganti rinvenute da Vincenzo Tufano.

Il mostro di Alvignanello, intervista a Vincenzo Tufano.

È vero che la zona è soggetta ad avvistamenti ed urla agghiaccianti non attribuibile per il momento a nessun animale noto da molti anni ed anche di avvistamenti ufo?

Si, o almeno così dicono, che questa sia una zona calda. Io posso accertare solo quello di cui ho verificato e vissuto in prima persona, difficilmente mi interesso alle dicerie.

Cosa crede che sia la creatura in base ai dati in suo possesso?

In base a ciò che ho visto ed al materiale analizzato da veterinari, zoologi e C.C. Forestali, possiamo postulare un’ipotesi sulla possibilità che ci troviamo davanti a un qualcosa di non convenzionale, forse mutato per cause ancora ignote.

Non dimentichiamoci che nel casertano risiede una Centrale Nucleare, nella zona del Garigliano, a Sessa Aurunca, a pochi km da Alvignanello.

Negli anni ’80 fu teatro di una debordazione ( forse involontaria) di materiale radioattivo, verosimilmente plutonio, che causò malformazioni a raffica e centinaia di animali da allevamento. La centrale nucleare ora è inattiva.

Gli strascichi di questo disastro si sono protratti nel tempo e dicono gli esperti, saranno evidenti ancora da qui ad altri 400.000 anni. Non dico che sia questa l’ipotesi per spiegare l’apparizione di Alvignanello ma non è da escludere.

Mutazioni di che tipo?

Molti animali della zona ebbero dei danni in seguito alle radiazioni fuoriuscite dalla centrale nucleare di Garigliano. Alcuni bambini furono colpiti dalle radiazioni e nacquero malformati. I disturbi radioattivi colpirono anche le piante nella zona.

Malformazioni di tipo congenite come ad esempio mucche con due teste, galline con tre zampe, un vitello nacque con due cervelli. Alvignanello si trova a pochi chilometri dalla centrale nucleare.

Le radiazioni colpiscono i feti umani ed animali in quanto sono più soggetti a subire dei danni quindi ipotetiche mutazioni. Questo disastro nuclerare è stata definito “la piccola Chernobyl italiana“. Infine molte persone sono decedute a causa di tumori, ma non vi sono prove per attribuire queste morti ai danni delle radiazioni ma l’ipotesi che siano state la causa dei decessi è molto tangibile in quelle zone.

Ha avuto la possibilità di parlare con altri testimoni e fare un confronto con quello che lei afferma di aver visto e sentito?

Si, ho avuto dei confronti durante le mie indagini e tutti dichiarano di aver udito e visto ciò che anche il sottoscritto ha sperimentato.

Le prove fotografiche ed audiovisive sono state vagliate da enti preposti alla fauna locale? Potrebbero essere dei falsi?

No, assolutamente.

Tutto il materiale sia fotografico e sia audio è stato sottoposto alla revisione di tecnici analisti di grande spessore ed esperienza come Carmine Silvestri, i quali mi hanno rilasciato poi dei referti e che hanno confermato la genuinità del tutto. Inoltre sono stati consegnati da me anche alle autorità preposte, sia classiche che forestali.

Abbiamo avuto molte aggressioni soprattutto a cinghiali, volpi, cani e ad ovini lungo la scia delle apparizioni della creatura e dove puntualmente c’erano le grosse impronte a tre artigli.

Molte di queste le trovammo vicino al greto del Volturno.

I rinvenimenti di carcasse di animali

In alcune occasioni gli sbranamenti furono accertati da gruppi di veterinari e prelevammo anche dei residui di peluria color mogano e grosse squame sui luoghi del delitto, che alle analisi risultarono essere simili a quelle di un camaleonte, ma con caratteristiche bio/artificiali.

La carcassa di un cinghiale, rivenuto privo di cervello con un morso alla testa.

Gli elicotteri militari perlustrarono la zona dopo gli avvistamenti.

Di seguito i video degli elicotteri militari su Alvignanello.

https://www.chupacabramania.com/wp-content/uploads/2021/02/video-elicottero.mkv
Il video dell’elicottero militare che sorvola l’area di Alvignanello. In cerca di cosa?
https://www.chupacabramania.com/wp-content/uploads/2021/02/eli-in-notturna.mkv
Video di elicotteri che sorvolano la zona in notturna.

Conosce altre zone d’Italia in cui sono avvenute aggressioni sullo stesso genere?

Uno dei casi avvenuti in Italia che potrebbe avere delle analogie con quello del Volturno è l‘Homo Saurus del Po, indagato dal professore Sebastiano Di Gennaro.

Tutto avvenne negli anni ’80 e per un lungo periodo di tempo le aree fluviali del Polesine furono interessate dalle continue apparizioni di una creatura sauriforme alta circa 3 metri.

Nel caso di Alvignanello e ciò che anche io ho appurato, l’entità apparsa è però molto più imponente e colossale, di gran lunga. In una occasione un allevatore della zona si spaventò molto, dopo aver visto degli occhi giganteschi muoversi nel buio della notte, seguiti da ruggiti gravi.

Un’ altra signora di cui non posso fare il nome mi disse di averlo visto tra i paesi di Ruviano e San Domenico e lo descrisse come una grossa sagoma similare a quella di un equino.

Sul posto ritrovammo poi le orme, una capra scarnificata e un cinghiale martoriato.

Il mostro di Alvignanello, intervista a Vincenzo Tufano.

Può essere questo strano animale frutto di esperimenti genetici oppure un animale ibrido?

Per l’origine come ho detto in precedenza sono aperte entrambi le ipotesi per spiegare la sua natura. Sia quella della mutazione da fattori radioattivi sia l’atto voluto di una sperimentazione biogenetica o la manomissione da laboratorio, magari partendo da una specie esotica.

Per l’ipotesi extraterrestre di cui tanto se ne parla sulla bestia di Alvignanello, non la escludo ma ho delle riserve.

Crede ci possa essere un collegamento con il chupacabras? La mitologica e sfuggente creatura succhiasangue sud americana?

Secondo la casistica criptozoologica il chupacabra di dimensione sarebbe più piccolo, azzannando alla gola iniettando una sostanza per disciogliere gli organi interni delle vittime ma le carcasse sono intatte.

In questo caso le carcasse sono state rinvenute dilaniate e sbranate e non vi è un’analogia con il chupacabra. A meno che non si tratti di una specie evoluta magari con cambiamenti fisici e comportamentale.

Porgo un ringraziamento a Vincenzo Tufano per la sua importante testimonianza tutta italiana e attendo nuovi sviluppi sul mostro di Alvignanello.

Per eventuali contatti di seguito la mail di Vincenzo Tufano: vincitufi@virgilio.it

In un video sul canale YouTube di ChupaCabraMania parla il testimone Vincenzo Tufano.

Nel video vi sono immagini ed audio sul caso di Alvignanello.

Approfondimenti sul caso del mostro di Alvignanello:

Leggi tutti gli articoli sulla creatura di Alvignanello

Approfondimenti:

Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello Animali sbranati nei campi e orme giganti. Si tratta uno strano animale. Forti ruggiti e sibili nella notte. animali selvatici predati nei boschi, orme giganti. Inchiesta di Vincenzo Tufano

12/06/2020. 

Il Criptosauro di Alvignanello: I resoconti testimoniali sino ad ora raccolti sui fatti di Alvignanello e dintorni. Non si limitano esclusivamente all’osservazione presunta dell’entità vagante, al rinvenimento di impronte o agli animali brutalmente predati.

Il Chupacabra Mito o Realtà? Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Il mostro del fiume Po.

A partire dall’anno 1986 sulle rive del fiume Po vi sono state numerose segnalazioni della presenza nel fiume di una creatura sconosciuta.

Testimonianza creatura Alvignanello di Vincenzo Tufano

Testimonianza creatura Alvignanello di Vincenzo Tufano

Testimonianza creatura Alvignanello di Vincenzo Tufano

”Era il tre maggio ( 2020), all’imbrunire, e stavo raccogliendo della legna nel sottobosco. Quando sentii un rumore sordo per nulla familiare, un boato, provenire da un boschetto sito sulla mia destra.

Porto con me una torcia, molto potente, causa la luce bassa, e non appena penetro nella boscaglia noto dinnanzi a me una ” massa enorme”.

La voglia di capire cosa fosse mi spinse ad avvicinarmi e giunto a pochi metri realizzai che erano delle zampe, leggermente rialzate nella parte centrale, e due gigantesche gambe.

Ricostruzione criptide Alvignanello

Puntai la torcia in alto ma ciò che vedevo erano solo due immensi ”tronchi squamosi”, degli arti di un bipede, che non seppi identificare.

Di seguito la foto effettuata dal testimone della pelle squamosa dell’enorme creatura.

Lo spessore degli stessi era di almeno 6/7 volte il tronco di una quercia. Notai bene il suo rivestimento, non c’erano parti meccaniche visibili ed era un tegumento da rettile, intervallato da grossi aculei che vibravano.

Aculei lunghi circa due metri, e che si riducevano di grandezza lungo la zona femorale.

Mi allontanai di scatto di alcuni metri ma ebbi il sangue freddo di afferrare il cellulare, impostare lo zoom e scattare una serie di 4 foto alla parete epidermica della strana creatura.

Testimonianza creatura Alvignanello di Vincenzo Tufano:

Riuscii a immortalare una parte squamosa del misterioso animale a metà tra quella di un coccodrillo, una tartaruga, e di una lucertola preistorica, cioè aveva varie tonalità e caratteristiche di colore.

La paura mi fece però desistere dal continuare quando notai a terra il formarsi di un immenso cono d’ombra. E alzando lo sguardo dal basso verso l’alto, intravidi la sua gigantesca testa che oscillava a destra e a sinistra insieme a tutto il suo corpo come fanno i draghi di Comodo quando strisciano al suolo.

Anche sulla testa aveva dei giganteschi aculei e delle membrane verdastre che vibravano a intervalli e gli occhi erano rossi, ma con contorni giallastri.

Un’altra ricostruzione del criptide di Alvignanello.

Mi voltai e corsi via, ma nella frenetica fuga inciampai e caddi a terra, impattando con il palmo della mano destra a terra. Recuperai la torcia caduta al suolo, percorsi il sentiero correndo, rientrai in auto e mi allontanai.

Intanto sentii ancora quel boato…

Nei giorni successivi insieme ai Carabinieri del Comando locale e i Carabinieri Forestali esplorammo la zona, rinvenendo decine di orme giganti appartenenti, a loro dire, a un qualcosa dalle proporzioni colossali. Orme che allo studio approfondito non seppero classificare. Alcune erano così grandi da poter contenere un uomo disteso all’ interno.

La razionalità mi fece pensare alle riprese di un film di fantascienza, ma questa ipotesi non trovò fondamento.

Pensai così a una esercitazione di tipo militare, dato che furono avvistati elicotteri dell’esercito la sera stessa atterrare nelle campagne.

Come ultima analisi a qualche specie animale, frutto di un esperimento da laboratorio mal riuscito”…

Le numerose testimonianze sulla creatura Alvignanello

La testimonianza di Vincenzo Tufano è stata corroborata da tanti altri resoconti.

Monia Quaglieri e Brunio Foria dichiararono che alcuni mesi prima, a Gennaio, salendo sulle colline di Alvignanello, di aver udito dei ruggiti e di aver visto gli alberi conformarsi al passaggio di un qualcosa di enorme.

Il tutto in presenza di altre 5 persone che ritroveranno tre orme la mattina successiva.

Curiosità:

Potrebbe trattarsi di un Chupacabra? Di seguito l’articolo:

Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

In un video sul canale YouTube di ChupaCabraMania parla il testimone Vincenzo Tufano. Nel video vi sono immagini ed audio sul caso di Alvignanello.

Il criptosauro di Alvignanello:

Di seguito gli altri articoli su il criptosauro di Alvignanello, e l’inchiesta in corso

Inchiesta di Carmine Silvestri e Vincenzo Tufano

Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello Animali sbranati nei campi e orme giganti. Si tratta uno strano animale. Forti ruggiti e sibili nella notte. animali selvatici predati nei boschi, orme giganti. Inchiesta di Vincenzo Tufano

12/06/2020. Il Criptosauro di Alvignanello:

I resoconti testimoniali sino ad ora raccolti sui fatti di Alvignanello e dintorni. Non si limitano esclusivamente all’osservazione presunta dell’entità vagante, al rinvenimento di impronte o agli animali brutalmente predati.

Leggi l’articolo esclusivo con la foto della creatura di Alvignanello:

Esclusiva: la foto della creatura di Alvignanello.

Nell’anno 2020 un sistema di fototrappole è stato piazzato tra il fiume Volturno e i boschi di Alvignanello. Le fototrappole erano state situate ad un’altezza di circa cinque metri e la loro impostazione era stata attivata su foto e registratore audio. La fototrappola ha immortalato una creatura oresumibilmente alta 5 metri..

Approfondimenti:

Visita la sezione del sito sulle Strane creature in italia e nel mondo.

Scopri il libro “Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo” di Erika Di Cuonzo

Di seguito il BookTrailer sul canale YouTube di ChupaCabraMania.com. Il libro è disponibile su Amazon.

Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo (I misteri e le strane creature nel mondo e tanto altro) eBook : Di Cuonzo, Erika : Amazon.it: Libri

Il Criptosauro di Alvignanello, ascolta il suo verso

Il Criptosauro di Alvignanello: Gli inquietanti sibili sonori della creatura.
Il Criptosauro di Alvignanello

Inchiesta di Carmine Silvestri e Vincenzo Tufano

12/06/2020.

 Il Criptosauro di Alvignanello:

I resoconti testimoniali sino ad ora raccolti sui fatti di Alvignanello e dintorni:

Non si limitano esclusivamente all’osservazione presunta dell’entità vagante, al rinvenimento di impronte o agli animali brutalmente predati.

La casistica si allarga.

Lo spettro è più ampio sino a gettare una luce più vasta su questo fenomeno verosimilmente a carattere criptozoologico.

Spesso in concomitanza delle sue presunte apparizioni si accompagna un gemito penetrante e rauco nella notte.

Il suono a volte è metallico, in altre occasioni sotto forma di un lamento perdurante.

Come se questo ”animale” fosse in grado di variare le tonalità sonore e vibratorie.

Crea le tonalità in base forse al suo oscillante stato emotivo.

E questo testimonia che si ha a che fare con un qualcosa di camaleontico e camuffante.

I testimoni del Criptosauro di Alvignanello.

I testimoni che si sono fatti avanti hanno asserito di aver udito tali suoni provenire dai rovi boschivi dell’entroterra collinare.

Definendoli ”vasti e ampi”.

Il Criptosauro di Alvignanello 

Tutto il materiale concernente questa parte della casistica è stato consegnato al tecnico analista esperto Carmine Silvestri.

Egli ha provveduto ad analizzare minuziosamente 3 file sonori.

Comprovando al di là di ogni dubbio che i vocalizzi sono stati emessi da un O.T.N.I, Organismo Terrestre Non Identificato.

Il referto sul caso del criptosauro di Alvignanello.

Ecco parte del Referto:

”Dopo l’incontro con il Sig. Vincenzo Tufano per un accurato confronto sul presunto essere misterioso del Volturno.

Mi sono soffermato su tre file audio.

Essi racchiudono il cosiddetto verso di questa creatura misteriosa.

– Il primo file audio analizzato ha una durata breve di 21 sec.

Si ascolta un verso anomalo di bassa intensità sonora simile ad un respiro molto forte.

In sottofondo si ascolta l’abbaiare dei cani ,essi sono insospettiti dal suono circostante del tutto anomalo.

Utilizzando un programma di editing audio ho ricavato alcune forme d’onda:

In questa prima figura sovrastante ho sottoposto il suono ad un oscilloscopio ed ho ricavato questa forma d’onda.

Le caratteristiche sonore sono poco intense.

Infatti sulla riga verticale abbiamo la scala dei decibel dove notasi un livello di volume sonoro all’incirca di +/- 3 db

Si tratta di un fattore poco importante poiché dipende dal dispositivo utilizzato per la registrazione.

Dipende anche dalla distanza che si interpone fra fonte sonora e registratore.

Caratteristiche del suono.

La caratteristica del suono è di tipo oscillante con valori variabili sia nel tempo che come intensità.

Ciò denota la forma dell’onda del tutto tremolante.

Si deduce da ciò che il suono emesso è un suono generato da una sorta di essere vivente .

Suono prodotto da oscillazioni di corde vocali e non da un rumore generato avente sempre la stessa frequenza e la stessa intensità.

In conclusione:

Posso dire che da questa mia sintetica analisi sui versi emessi da questo o questi presunti esseri anomali, si notano caratteristiche sonore alquanto strane.

Non sono riuscito ad attribuirli ad animali noti.

Il Criptosauro di Alvignanello

Ho voluto considerare animali noti come la volpe e il barbagianni, perché al primo ascolto sembravano simili.

Dall’analisi tecnica le caratteristiche audio risultano alquanto diverse”. (CARMINE SILVESTRI)

Ricordiamo che le stesse sequenze sonore sono state sottoposte anche al vaglio di zoologi, naturalisti e ornitologi.

I quali non sono riusciti a trovare somiglianze evidenti con esemplari appartenenti alla fauna conosciuta.

Nella maggior parte dei casi il materiale audio deriva da registrazioni effettuate con dispositivi o cellulari.

In ultima analisi anche i Carabinieri Forestali di Formicola ( CASERTA).

Le autorità locali hanno acquisito parte del materiale d’inchiesta.

Approfondiranno questa vicenda che nasconde ancora molti punti oscuri.

( NOTA: All’interno dell’articolo uno stralcio dal Giornale ”Polis Caserta” .

Ha dedicato al caso due ampi pezzi scritti da Bruno Foria)

Di seguito il video su YouTube.

Gli inquietanti sibili sonori della creatura:

In un video sul canale YouTube di ChupaCabraMania parla il testimone Vincenzo Tufano.

Nel video vi sono immagini ed audio sul caso di Alvignanello.

APPROFONDIMENTI:

Lo strano criptide sauromorfo di Alvignanello

Animali sbranati nei campi e orme giganti. Si tratta uno strano animale. Forti ruggiti e sibili nella notte. animali selvatici predati nei boschi, orme giganti. Inchiesta di Vincenzo Tufano[ continua]

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Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello, in corso

Animali sbranati nei campi e orme giganti: lo strano criptide sauromorfo di Alvignanello

Dall’inchiesta su lo strano criptide sauromorfo di Alvignanello di Vincenzo Tufano e dei suoi collaboratori. Forti ruggiti e sibili nella notte, rinvenimento di animali selvatici predati nei boschi, orme giganti a tre artigli non identificate. Vi sono testimonianze di incontri ravvicinati con una strana creatura lucertiforme. Questo è ciò che sta accadendo da circa 9 mesi in un piccolo paese collinare del Casertano, Alvignanello, il tutto avvolto nel più assoluto mistero.

Gli eventi nell’inchiesta su lo strano criptide sauromorfo di Alvignanello

I primi eventi videro la loro genesi lo scorso anno, Gennaio 2019. Alcuni pescatori del posto hanno testimoniato di aver rinvenuto, lungo il greto sabbioso del Fiume Volturno, delle orme di un animale vagante sconosciuto. Le orme erano di circa 70 cm provviste di tre artigli possenti, di cui ne furono anche recuperati diversi calchi.
Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello, le impronte.
La seconda ondata di segnalazioni documenteranno le apparizioni di un criptide sauromorfo, di stazza possente e muso allungato. Fu avvistato da un pescatore e ”percepito” poi dalla signora Agata Cusano un pomeriggio di Febbraio dietro ad alcuni rovi. Nel luogo segnalato dalla sig.ra Cusano furono poi rinvenute le tracce ungulate. Una terza testimonianza parlò di due grandi occhi luminescenti color rosso fuoco, che spiccavano nel buio di una notte d’estate dello scorso anno. Nei luoghi degli avvistamenti, tra gli arbusti, spiccavano poi dei residui di squame. Questi residui sottoposti alle analisi di due Zoologi risultò essere un mix combinante tra la pelle di una lucertola e quella di un camaleonte. Le analisi avevano corroborato anche la sua proprietà di cambiare colore in determinate condizioni di temperatura. La situazione nelle campagne di Alvignanello tendeva a complicarsi quando anche nel vicino paese di Ruviano alcuni contadini segnalarono strane orme nei campi. Le segnalazioni erano accompagnate da sibili sonori che si estendevano nei boschi circostanti.
Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello. Foto del fiume Volturno.
Numerose apparecchiature di ricezione sonora poste nei boschi e dislocate in vari punti, hanno potuto ”immortalare” gli impressionanti vocalizzi di questa creatura. Gli stessi Zoologi e Naturalisti chiamati in causa non hanno esitato a definire i suoni” inquietanti”. I fatti saranno poi documentati anche da altri Zoologi, Veterinari e dal Gruppo di Ricerche C.I.S.P., di Benevento.

Ascolta il suo verso nel video sul canale YouTube del sito:

Le vittime rinvenute nell’inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello

Ma gli accadimenti raggiungeranno il loro picco massimo quando una seconda ”componente” spiccava tra i numerosi indizi: decine di carcasse di cinghiali recanti unghiate sul corpo, mentre alla gola si evidenziavano due fori di circa 4 cm- A circa un metro dai medesimi le solite orme tre ungulate.
Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello
Le vittime predilette di questo presunto animale di grossa taglia risultano essere anche nutrie e cani. I corpi, parzialmente dilaniati e sbranati dei cinghiali, erano stati oggetto di una feroce aggressione. Un predatore classificato come ignoto anche dagli stessi Carabineri Forestali, giunti sul posto era stato il probabile colpevole. Un altro testimone poi racconterà che: “La mattina del 7 Maggio stavamo camminando io e mio cugino lungo un tratto ricco di pietre del Fiume Volturno tra Alvignanello e Ruviano” ( Caserta). Quando abbiamo notato a terra due carcasse di cinghiale, e quella di un cane, pesantemente predato. Un cinghiale era sbranato, e l’altro semi intatto, tutti però dissanguati e con chiari segni di “dentate” alla gola,. In quel punto nel quale presentavano due fori a circa 10 cm di distanza l’uno dell’altro, del diametro ognuno di alcuni cm. Eera come se fossero stati azzannati da un branco di cani affamati. Abbiamo notato anche delle orme molto grandi somiglianti a quelle di un gigantesco pollo, a circa 20 metri da lì sul terriccio- Le impronte avevano tre dita molto lunghe. Fatto visionare il materiale anche a un esperto ha potuto confermare i segni tipici di predazione sui corpi delle carcasse.

Conclusioni:

Ad una parziale conclusione sono giunte le Autorità Forestali Domenica 17 Maggio 2020. Dopo l’ultimo sopralluogo per il rinvenimento di 10 orme, della peluria e una zampa di un cinghiale, recita che: ”I massimi esperti di orme di grossa taglia, dopo uno studio accurato delle tracce, hanno tendenzialmente escluso che si tratti di una specie di razza felide o canide nota.” Non solo per le enormi dimensioni delle impronte e per il numero di artigli ma anche per le sue caratteristiche anatomiche. L'”imprinting” delle impronte esula dalla casistica zoologica del regno animale conosciuto. E’ stata rilanciata la possibilità di un criptide. La distanza che separa le tre dita artigliate varia in base alle orme rinvenute sul terreno. E ciò denota una grande mobilità e dinamicità di movimento interdigitale delle stesse. Gli esperti inoltre non hanno escluso però che possa trattarsi anche di un animale noto che ha subito un’alterazione congenita agli arti inferiori, costringendolo al bipedismo’. Tutto ciò sembrerebbe ricondurci alle strane presenze criptozoologiche che la Scienza cerca da tempo di individuare e mappare. Chi è questo animale? Un ibrido? Una specie esotica poco conosciuta? O un esemplare inselvatichito che ha subito una mutazione genetica? Tutte le ipotesi sono aperte, per ora…

In un video sul canale YouTube di ChupaCabraMania parla il testimone Vincenzo Tufano.

Nel video vi sono immagini ed audio sul caso di Alvignanello.

Curiosità:

Potrebbe trattarsi del mitologico chupacabra di cui trattiamo in questo sito? Articolo introduttivo “Chupacabra mito o realta?”

Il primo avvistamento del Chupacabra conosciuto anche come EBA (entità biologica anomala) risale al 1975 a Puerto Rico. [continua]

Approfondimenti: Visita la sezione con tutti gli articoli e ultimi aggiornamenti sulla creatura di Alvignanello.

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Di seguito il BookTrailer sul canale YouTube di ChupaCabraMania.com. Il libro è disponibile su Amazon. Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo (I misteri e le strane creature nel mondo e tanto altro) eBook : Di Cuonzo, Erika : Amazon.it: Libri

Chupacabras in Campania Avellino?

Chupacabras in Campania Avellino

Raffigurazione di un chupacabra

Note:

La testimonianza è stata riferita da un utente del sito che desidera mantenere l’anomimato.

Agosto 2006

Provincia di Avellino

Durante numerosi notti un predatore sconosciuto ha sistematicamente ucciso il bestiame in un allevamento di pecore e capre in Campania.il predatore ha ucciso molte pecore e poche capre. Il proprietario è un contadino della zona.

L’uomo è rimasto molto colpito dal modo in cui questi animali sono stati ritrovati:

“Non c’erano segni di morsi, solo in qualche pecora era stata trovata qualche parte mancante. Erano tutte ammassate l’una sopra l’altra e avevano 3 buchi sul collo. Le pecore erano completamente irrigidite, come se non avessero più sangue.” afferma.

La situazione di attacchi notturni al bestiame si protrasse per tre o quattro settimane. E poche pecore si salvarono dagli attacchi di questo misterioso predatore.

Il predatore lasciava chiare impronte sul terreno. L’animale sconosciuto si nutriva del sangue degli animali tramite tre piccoli fori nel collo. Ma senza asportare altre parti del corpo degli animali se non in pochissimi casi.

Il veterinario interpellato per visionare le impronte affermò che le stesse appartenevano ad un cane molto grosso.

Il recinto di circa 100 di metri quadri in cui erano custoditi gli animali era circondato da un’alta recinzione di rete in ferro. La recinzione era alta circa 1,90 mt – 2,00 mt che poggiava su mattoni. Un cane o un altro animale appartenente alla famiglia dei canidi non avrebbe potuto saltare secondo i proprietari dell’allevamento.

Il proprietario degli animali si appostò durante la notte per cercare di identificare l’animale. Ma non riuscì ad identificare l’animale e sporse denuncia in quanto il suo bestiame era stato decimato.

Chupacabras in Campania Avellino

Di seguito le conclusioni:

Può un lupo, un grosso cane od una volpe scavalcare una recinzione alta quasi due metri?

Ed è in grado un animale comune di ammassare le pecore una sopra l’altra?

Un mustelide ( faina, donnola ecc) avrebbe potuto entrare nel recinto? Ma avrebbe avuto la forza di ammassare gli animali uno sopra l’altro?

Ed un predatore locale per quale motivo non si sarebbe nutrito delle carni delle vittime ma avrebbe succhiato loro solo il sangue? Perchè avrebbe asportato occasionalmente in questo caso parti di animali?

Il modus operandi di questa creatura è molto simile a quello del famigerato chupacabras che è un mostro leggendario chiamato succhiacapre sud americano.

Fonte: testimone anonimo

La testimonianza è completamente anonima e non è possibile essere certi della sua veridicità. L’utente del sito ha preferito mantenere l’anonimato. La testimonianza è stata pubbblicata credendo nella buona fede di chi ha inviato le informazioni.

Di seguito un articolo del sito sul chupacabra:

Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

 

In spiaggia all’Irto tracce di un animale sconosciuto

In spiaggia all’Irto tracce di un animale sconosciuto

Calabria 22/08/2003

Quattro anni dopo, tornano le impronte misteriose?

Impronte sulla sabbia Foto di Free-Photos da Pixabay

Una calda mattinata, qualche giorno fa.

La barca con a bordo due nuclei familiari, cinque persone in tutto, si avvicina lentamente alla costa oltre l’Irto. Per approdare a una piccola, solitaria e irraggiungibile spiaggetta accessibile solo dal mare.

Imprenditori, professionisti: sono gente che non crede alle favole.

In spiaggia all’Irto tracce di un animale sconosciuto

Per questo, appena messo piede sulla piccola spiaggia, restano molto stupiti nel notare sulla sabbia intatta alcune grosse orme d’un animale piuttosto pesante.

A giudicare da come sono profonde e incise. Non solo. Da come sono disposte quelle impronte, una dopo l’altra, sembrerebbe passato da lì un animale a due zampe. Uno della comitiva ha con sé la macchina fotografica.

Poggiato accanto alle orme il suo orologio (per avere la “scala” delle dimensioni di quella zampa) fotografa tutto.

Rientrati a casa, quei cinque amici si lambiccano per un po’ cercando di capire quale animale abbia percorso quella spiaggetta fra l’Irto e Capocolonna: una bestia grossa e pesante con due zampe sole?

Ci hanno portato al giornale le foto delle orme con la speranza che, pubblicate le immagini, qualcuno possa svelare questo piccolo mistero.

«Niente nomi, per carità – hanno chiesto – non vogliamo dare l’impressione di gente che vuole apparire a tutti i costi».

Quello che non sanno, quei signori, è che quelle strane orme compaiono per la seconda volta nella nostra zona dopo quattro anni. Era infatti il 20 marzo 1999 quando presso Capocolonna numerose galline vennero trovate morte, addentate, completamente dissanguate, ma non mangiate.

Sul luogo furono ritrovate impronte di un animale.

Viste oggi, sono identiche a quelle fotografate giorni fa sulla solitaria spiaggetta.

In spiaggia all’Irto tracce di un animale sconosciuto

Allora venne subito escluso che l’autore della strage delle galline potesse essere un predatore locale. Come una volpe, sia per le dimensioni, che per le modalità. Uno scherzo di buontemponi in tutti e due i casi?

Tutto è possibile, anche questo.

Certo è che quattro anni or sono la faccenda venne presa sul serio, ed ebbe un’eco sulle riviste specializzate in tutto il mondo.

Si ipotizzò che l’animale potesse essere addirittura una tigre, magari fuggita da un circo. Del fatto si occupò la “Gazzetta del Sud” con grande risalto.

E furono proprio le foto pubblicate sul giornale che indussero un giovane ufologo crotonese,

Emanuele Labruzzo, a mettere nientemeno in relazione la strage delle galline di Capocolonna con fatti misteriosi avvenuti in America Latina a partire dal 1995.

Secondo Labruzzo l’animale non era né una tigre né un predatore locale, ma addirittura il famoso e misterioso “chupacabras”.

A suo parere l’impronta lasciata sul luogo dal misterioso essere era identica a quelle ritrovate in vari paesi centroamericani in circostanze analoghe.

A Capocolonna anche a Portorico, in Messico, in Nicaragua, in Guatemala, in Costarica si erano verificati eccidi di animali con tecnica identica:

il dissanguamento.

Qualche mese dopo, del fatto di Capocolonna si occupò la rivista specialistica di ufologia “Dossier Alieni” . La rivista illustrò la teoria di Labruzzo, citando come fonte proprio gli articoli comparsi su questo giornale nel marzo e nell’agosto del ’99.

E non si trattererebbe dell’unico episodio del genere Italia.

I numerisissimi siti internet specializzati in misteri più o meno insondabili.

Segnalano almeno altri due eventi simili: in provincia di Lecce nel 1996 e nel 2002 in provincia di Lucca.

Sul “chupacabras”, letteralmente succhiacapre, esiste una sorprendente bibliografia. La biografia è un pò monotona.

Le riviste ed il fenomeno.

Riviste e siti internet come “Mondo misterioso”, “Ufologia”, “Il Mistero” continuano ad occuparsi del fenomeno.

L’essere misterioso a due zampe sarebbe stato avvistato da allora in vari paesi sudamericani. Recentemente anche Argentina e Cile. Anche negli Stati Uniti si segnalerebbero apparizioni. Addirittura in un periodo precedente la comparsa in Sudamerica a partire dal 1995.

E qualcuno ha addirittura posto in relazione col misterioso animale addirittura alcuni strani episodi avvenuti nelle Isole Britanniche nel XIX secolo!

Su cosa sia il “chupacabras” ci sono le più varie, strane e, in qualche caso, assurde teorie.

Gli ufologi sostengono – ovviamente – che si tratta di un essere alieno, proveniente dallo spazio.

Alla fine del 1994 a Portorico ci sarebbero stati avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Dopo pochi mesi nell’isola caraibica si sarebbero verificate stragi di animali.

Un’altra teoria mette in relazione lo strano essere con una manipolazione genetica sfuggita di mano ai suoi autori. Anche gli scienziati pazzi, insomma.

Da qualche laboratorio sarebbe venuto fuori un bizzarro ibrido animale.

Altre tesi più razionalistiche considerano il “chupacabras” una leggenda. E’ una versione sudamericana del vampiro della tradizione culturale europea e mediorientale.

A noi basterebbe sapere di che razza di animale sono le orme fotografate a Capocolonna quattro anni fa, le stesse sull’irraggiungibile spiaggetta.

Data: venerdì 22 agosto 2003

Autore: Giovanni Guarascio

Fonte: Gazzetta del Sud ed.Crotone

Collaborazione Gildo Personè

Fonte articolo:

margheritacampaniolo.it

Approfondimenti:

Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Fonte immagine in evidenza Pixabay

Torna il chupacabras in Italia nuovamente?

Torna il chupacabras in Italia nuovamente?

Fonte immagine Pixabay

Agosto 2002

Testimonianza di un avvistamento di una strana creatura riportata da una coppia che si trovava in provincia di Teramo.

Una coppia appartata in automobile ha incontrato a Sant’Omero (TE) il 13/8 verso le 20.30, un essere dalle sembianze mostruose.

La strana creatura dopo aver fissato negli occhi i due increduli testimoni è sparita. Poi la creatura si è dileguata camminando velocemente e “diagonalmente”, queste le testuali parole di questo signore.

Poi i due testimoni hanno avvertito strani fruscii nella vegetazione circostante.

Collaborazione per l’articolo Torna il chupacabras in Italia nuovamente: Fabio Di Rado

Fonte articolo:tiscali.it/lareteufo

Approfondimenti:

Il Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Ogni luogo ha la sua leggenda vi sono quelle più popolari e note, ogni nazione, ogni paese, ogni luogo ha una leggenda.

Il primo avvistamento del mitico Chupacabra conosciuto anche come EBA (entità biologica anomala) risale al 1975 a Puerto Rico.

Sono stati segnalati avvistamenti e aggressioni in Messico, Guatemala, Ecuador, Costa Rica e coste della Florida.

In conclusione:

Visita la sezione con tutte le notizie sul chupacabra del sito Tutto sul chupacabra.

Torna il chupacabras in Italia nuovamente?

Il chupacabra in italia

L’Italia non è nuova a questo tipo di avvistamenti anche se non sono così frequenti come in altre parti del mondo.

Visita la sezione Gli ipotetici chupacabra italiani

Sezione dedicata a misteriosi avvistamenti e attacchi sul suolo italiano che coincidono col modus operandi del chupacabra.

Alcuni esempi:

Testimonianza creatura Alvignanello Campania. ”Era il tre maggio ( 2020), all’imbrunire, e stavo raccogliendo della legna nel sottobosco. Quando sentii un rumore sordo per nulla familiare, un boato, provenire da un boschetto sito sulla mia destra.

Avellino, 23 su 40 bufali si gettano in uno strapiombo, spaventati da cosa?

II 31 maggio 1997, nei pressi di Avella, paese in provincia di Avellino, sotto gli occhi esterrefatti di Tommaso Maio. Perchè 23 dei suoi 40 bufali si gettarono in uno strapiombo di circa 100 metri presso la località Capo di Ciesco.

Ventitrè bufali si gettano in uno strapiombo

Ventitrè bufali si gettano in uno strapiombo

Un bufalo italiano Foto di Valter Cirillo da Pixabay

31 maggio 1997 

Nei pressi di Avella, paese in provincia di Avellino, ventitrè su quaranta bufali si gettarono da uno strapiombo.

Sotto gli occhi esterrefatti di Tommaso Maio lo uno strapiombo era di circa 100 metri presso la località Capo di Ciesco.

L’indagine è stata svolta dall’inquirente CUN, Federico Mauro.

Secondo la testimonianza dello stesso Maio, i bufali erano tranquilli e percorrevano la loro solita area di pascolo.

Quando, dopo essersi suddivisi in due gruppi, iniziarono a correre come impazziti. Dirigendosi verso la scarpata. Immediatamente Maio avvisò le autorità, la Proteg. La Proteg è una società napoletana specializzata in tecniche di termodistruzione. Inoltre ha allertato il veterinario locale.

Alle ore 20:00 cominciò il primo recupero delle carcasse che vennero subito incenerite, come disposto dalla legge.

Le ipotesi riguardo l’incidente:

In riferimento a tale caso, sono state formulate diverse ipotesi:

  1. Il capo branco perde l’orientamento, finisce nel burrone e viene seguito dagli altri. E’ pur vero, comunque, che i bufali non hanno un quoziente intellettivo troppo elevato e possiedono una scarsa visibilità. Ma il fenomeno, unico nel suo genere, non si era mai verificato in precedenza.
  2. Gli insetti. In quel periodo particolarmente caldo il gran numero di insetti arreca fastidio agli animali. Si può dunque pensare ad un eccesso di rabbia e ad un tentativo di liberarsene. Questa è d’altronde l’ipotesi ritenuta meno probabile, considerando che è una situazione che si ripete ogni primavera/estate.
  3. Un attacco di lupi. L’ipotesi fatta dall’allevatore, che un eventuale branco di lupi abbia spaventato il bestiame. Sarebbe stata confutata dallo stesso veterinario, il quale ha precisato che l’episodio si è verificato verso le 7:30.Si tratta di un orario in cui i lupi non sono soliti cacciare.
  4. Una variante di tipo psico-patologico della sindrome conosciuta come “Mucca-pazza”, priva comunque di un fondamento medico scientifico.
  5. Una messa in scena montata dallo stesso allevatore a scopo di lucro. Ipotesi scartabile a priori, dato che il signor Maio non aveva assicurato gli animali. Ed il danno arrecatogli supera i 50 milioni di lire.

Ventitrè bufali si gettano in uno strapiombo

L’unica ipotesi plausibile è la numero tre.

I bufali sono stati spaventati da qualcosa, ma non da un branco di lupi.

Degli animali non si suicidano in massa, a meno che un burrone non sia l’unica via di scampo per salvarsi da un pericolo mortale.

Ma se non erano lupi, di cosa poteva trattarsi?

Successivamente all’episodio, il dottor Antonio Limone si occupa del caso. Antonio Limone è veterinario dell’ASL 12 di Avellino e si reca da un pastore avente abitazione adiacente al Maio. Questi mostra al veterinario il corpo di una pecora uccisa in un corso d’acqua.

L’animale presenta un morso piuttosto profondo all’altezza della gola. Impossibile procedere ad un’attenta ricognizione necroscopica. In quanto l’animale si trovava nel fiume da alcuni giorni e quindi già in avanzato stato di decomposizione.

II dottor Limone ha ipotizzato che il morso inferto potrebbe essere stato quello di un cane o un lupo. Ma di questo non è certo. “Mancano troppi elementi” ha dichiarato.

È ipotizzabile che un’entità anomala abbia spaventato i bufali, l’entità. L’entità forse li ha portati a trovare la morte nell’unica via di scampo che essi avevano. Lo strapiombo era l’unica via di fuga?

Il chupacabra ha attaccato i bufali?

Il comportamento del branco è inspiegabile ed anche il ritrovamento della pecora morta nei paraggi. Non è da escludersi che nei pressi di Avellino, come a Caserta, si aggiri un’entità. Un’entità il cui modus operandi è simile a quello del Chupacabras.

Le prove analitiche e concrete per formulare ipotesi esplicative valide però mancano.

Le nostre indagini si sono dovute interrompere a causa del sequestro della zona degli eventi. Seguestro avvenuto da parte di non meglio identificate autorità militari.

La zona è stata transennata e recintata.La zona secondo i racconti dei contadini era controllata da personale militare.

Fonte:  hwh22.it

Approfondimenti: La regione Campania non è nuova a questi fenomeni di seguito alcuni esempi.

Chupacabras in Campania Avellino

Agosto 2006

Provincia di Avellino  Durante numerosi notti un predatore sconosciuto ha sistematicamente ucciso il bestiame in un allevamento di pecore e capre in Campania. testimonianza anonima.

Inchiesta su lo strano criptide di Alvignanello.

Anno 2020

Forti ruggiti e sibili nella notte, rinvenimento di animali selvatici predati nei boschi, orme giganti a tre artigli non identificate. I primi eventi videro la loro genesi lo scorso anno, Gennaio 2019.

Visita la sezione:

Gli ipotetici chupacabra in Italia

Di seguito l’articolo sul chupacabra del sito:

Il Chupacabra è un mito o una realtà?

In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Anche in Italia misterioso killer di animali

Anche in Italia misterioso killer di animali

Fonte Articolo tratto dal dossier “ALIENI” Marzo 1997 

Senza lasciare traccia

L’ombra del chupacabra in Italia?

Un feroce predatore senza nome compie incursioni nelle campagne. Un centinaio gli animali sgozzati. le modalità delle mutilazioni e delle aggressioni aumentano l’enigma.

Anche in Italia un misterioso killer si accanisce contro gli animali.

Li uccide, li mutila, e poi scompare nel nulla, lasciandosi dietro una scia di sangue e di interrogativi insoluti.

Un puma? Un sadico? Seguaci di sette sataniche?

Immagine di un coltello Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

La stampa italiana si è sbizzarrita nel cercare di disegnare l’identikit dell’inafferrabile aggressore. Però brancola nello stesso buio in cui si muovono gli investigatori.

Le scorribande dell’ombra sanguinaria hanno lasciato il segno.

Nel 1996 si è accanita soprattutto contro cavalli, mentre nel 1997 ha preso di mira decine di diversi animali d’allevamento.

Il primo attacco a Poggibonsi (Pisa) dove il metodo di uccisione delle cavalle è parso identico agli attacchi americani del Chupacabras

Niente sangue 

Neanche una settimana dopo la prima aggressione, nei pressi della tenuta presidenziale di San Rossore, quattro cavalle sono state trovate uccise e mutilate. Le cavalle avevano le orecchie tagliate, pube, lingua e labbra asportati di netto.

Il maniaco” hanno detto gli inquirenti “ha agito in modo scientifico,sezionando,tagliando con strumenti molto aguzzi,forse un bisturi…”.

Le indagini non hanno portato risultati concreti. Il responsabile è rientrato nella stessa ombra dalla quale è venuto.

Il rituale sembra essere quello classico delle mutilazioni di bestiame ad opera di entità biologiche extraterrestri ( EBE ). Così ben evidenziato da Linda Moulton Howe,massima studiosa di questi fenomeni.

L’8 agosto del 1996 a Lusana di Bagnone ( in Lunigiana ), due cavalle di due allevamenti diversi hanno subìto un’analoga sorte. Uccise misteriosamente e sottoposte all’asportazione dell’orecchio destro.

Anche qui in azione un “bisturi” affilatissimo, che ha prodotto un’incisione circolare dai contorni precisi. E sul prato,nonostante il taglio nessuna traccia di sangue.

Anche in Italia misterioso killer di animali

Il killer dei Pratoni

Un altro misterioso killer si è messo all’opera, con modalità analoghe, agli inizi del gennaio 1997.

Nel giro di 5 giorni ai Pratoni di Vivano ( Rocca di Papa,a Roma ), ha ucciso circa 90 pecore, un maiale di duecento chili, due cani da guardia e una trentina di galline di proprietà di tre allevatori. Tutti gli animali sono stati azzannati alla gola e stranamente non è stato rinvenuto sangue sul terreno.
Il misterioso killer ha addirittura sfondato un muretto di foratini per penetrare in una stia dove ha fatto sfracelli.
Singolo predatore? Un branco? E di quale specie? Qualcuno ha parlato di puma,altri di cani randagi.

Le ipotesi sono poche e confuse. E le risposte non ci sono.

Gli interrogativi aumentano.

Dopo quella strage, il killer, non ha più colpito. Perchè?

Perchè ha sgozzato le sue vittime ed è riuscito a non versare sangue seppur mutilandole? Che razza di animale è in grado di uccidere cani da guardia e un maiale di quella stazza?
A memoria d’uomo non si era mai verificato un fatto del genere. Un maiale di 200 kg è in grado di difendersi bene anche dai lupi!” Dicono gli allevatori.
Il suino presentava graffi profondi sulla schiena e sulle gambe fatti, forse, da artigli. Ciò venne confermato al ritrovamento di un’impronta con lunghe unghie. Ma quale felino,anche di grossa taglia,lascia tracce del genere,come se camminasse con gli artigli non retratti?

5 GENNAIO: Un UFO sui Pratoni.

Nei giorni della misteriosa strage ai Pratoni vi sono state molte segnalazioni di avvistamenti di UFO. Segnalazioni tutte concentrate in un raggio di non molti chilometri dalla zona in cui sono avvenute le aggressioni.

La più nota è quella del 5 gennaio investigata dal collaboratore del CUN Pietro Ponzo.

Quel giorno alle 20.30 circa un signore ( che è voluto rimanere anonimo )e la sua famiglia, hanno osservato dalla loro abitazione di Rocca Priora ( vicina ai Pratoni del Vivaro ) una sfera luminosa ferma nel cielo. La sfera si trovava ad un’altezza di 700-800 metri sulla verticale del monte Cesaro, in località Pratoni del Vivaro.

La luce sebrava avere delle fasce rosse lungo il bordo inferiore poi dopo alcuni secondi il globo di luce è scomparso. Nel buio. Come il misterioso e sanguinario killer.

Fonte Articolo tratto da “ALIENI” Marzo 1997 

Approfondimenti:

Chupacabra è un mito o una realtà? In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Di seguito alcuni esempi:

In Italia gli attacchi al bestime da parte di predatori sfuggenti, silenziose e che non lasciano tracce sono sempre continuate.

Visita la sezione gli ipotetici chupacabra italiani con numerosi articoli a questo riguardo.

Maggio 2020

Testimonianza creatura Alvignanello di Vincenzo Tufano. ”Era il tre maggio ( 2020), all’imbrunire, e stavo raccogliendo della legna nel sottobosco. Quando sentii un rumore sordo per nulla familiare, un boato, provenire da un boschetto sito sulla mia destra. Puntai la torcia in alto ma ciò che vedevo erano solo due immensi ”tronchi squamosi”, degli arti di un bipede, che non seppi identificare.

Fonte immagine di anteprima dell’articolo:

pixabay.com

Misterioso episodio a Salve 1996 Puglia Italia

Misterioso episodio a Salve 1996 Puglia Italia

Fonte:salveweb.it

Puglia

Salve è un comune che si trova in provincia di Lecce.

Ai primi di dicembre del 1996 due contadini trovano nelle campagne di Salve, alcuni animali morti.

I cadaveri di un cane, di un gatto e di quindici galline per qualche giorno attirano l’attenzione degli abitanti del piccolo paese.

Il “killer”, come è definito, colpisce e scompare misteriosamente per ben due volte.

La storia può non sembrare poi tanto particolare, ma come è possibile che le tracce riscontrate non corrispondano a nessun animale conosciuto e presente nella zona? E perchè le vittime presentano tutte tre piccoli fori sul collo o sul corpo?

Un giornale locale, il Quotidiano, il 20 dicembre riporta la notizia parlando di una “belva misteriosa”.

Classificandola come un lupo, una volpe, o una faina, ma non riesce in alcun modo a giustificare né il modus operandi di questa né le impronte che vengono rilevate ed analizzate. Dei cacciatori inoltre ritengono che possa trattarsi addirittura un orso. Ma alcuni escludono questa ipotesi per il fatto che questo non passerebbe certo inosservato in quei luoghi.

Un’impronta del “killer misterioso”

Misterioso episodio a Salve 1996 Italia

Il 22 dicembre viene effettuato un sopralluogo e vengono rintracciati i proprietari dei terreni.

Verso le 19.00, nel possedimento dove sono stati trovati il gatto e il cane, con una torcia elettrica ed un righello si constata che le impronte del “killer” sono circa di 5 cm di diametro.

Misurazioni in contrasto con alcune misurazioni fatte giorni prima dalla Scientifica di Lecce: circa 9-10 cm. A parte questo, viene riscontrata una profondità minima di queste (dove il terreno è più duro) di 3-4 cm, fino a 6-7 cm (dove è più friabile).

Il proprietario riferisce che il cane e il gatto presentavano tre fori sul corpo (secondo alcuni contadini si tratta di zampate). Enon erano dissanguati completamente e non presentavano il rigor mortis anche molte ore dopo la morte.

In una piccola stanza, inoltre, degli oggetti erano sparsi sul pavimento. Alcuni sostengono che forse i gatti impauriti, correndo per la stanza, li avevano gettati per terra.

Durante il sopralluogo, si nota un forte “ronzio” elettrico, dovuto ad una centralina posta nelle vicinanze.

Successivamente il campo d’azione cambia nell’altro casolare, infatti, si trova a quasi 1 km di distanza dal precedente.
Qui si nota una rete metallica di protezione, tranciata di netto dalla “belva” . A detta del proprietario, la rete è difficile da tagliare anche con delle tronchesi.

Misterioso episodio a Salve 1996 Puglia Italia

Un’altra impronta

Dai fatti si deduce che questa, dopo aver trovato una porta sbarrata tenta e riesce ad entrare da una piccola finestra che si trova a circa 1,5 m di altezza dal suolo.

La finestrella con evidenti graffi

 

L’orrenda fine delle galline

Misterioso episodio a Salve 1996 Italia

All’interno trova 15 galline, che uccide come il cane e il gatto, anche queste non sono completamente dissanguate. Ma sono ricoperte da una sostanza verde gelatinosa che non viene raccolta per esami successivi (non si sà il perché) dalla Scientifica di Lecce. Soltanto una gallina ha la “sfortuna”, se così possiamo dire vista la sorte toccata a tutte, di essere divorata per metà.

 La sostanza verde gelatinosa

 

Uno dei segni sugli alberi

In questo casolare vi sono dei segni molto profondi ed evidenti su degli alberi e un tralcio di vite completamente “divorato”. 

Si deduce che l’animale deve avere una forza incredibile, dal momento che è diffilcile spezzarne uno, al massimo è possibile tagliarlo.

Anche qui si nota il “ronzio” elettrico di una centralina dell’ENEL

Tralcio di vite spezzato

Al rientro, verso le 21.00, i due contadini riferiscono che la storia della “belva” per l’intero paese potrebbe essere soltanto una noia.

“Dal momento che una delle poche fonti di guadagno per il paese è la spiaggia attigua a Salve, una cattiva pubblicità non potrebbe far altro che allontanare la gente durante il periodo estivo…”

Nella zona, a detta degli abitanti, non sono state notate luci nel cielo o mancanza dell’erogazione della corrente elettrica.Si tratta di fenomeni che a volte accompagnano eventi simili.

Misterioso episodio a Salve 1996 Italia

Potrebbero esserci diverse spiegazioni per questa storia:

Si potrebbe trattare, infatti, dell’opera di una faina, per quanto riguarda le galline. Ma come si spiegano la morte del cane e del gatto?
Potrebbero essere stati dei vandali. Vedi per esempio la rete tranciata di netto e il tralcio di vite, ma come si spiega la sostanza gelatinosa che ricopriva le galline?

Rimane in ogni caso il fatto che nessuno ha visto né sentito niente, se si esclude un abbaiare di un cane in lontananza…

Inchiesta di Pierluigi Montinaro Centro Ufologico Nazionale ( CUN) Puglia

Articolo gentilmente concesso dal sito salveweb.it

Conclusioni:

Un ipotetico attacco di un chupacabras in Italia?

Il modus operandi di questo “Killer misterioso” è quello del mitologico Chupacabras.

Di seguito l’articolo nel sito sul chupacabra:

Il Chupacabra è un mito o una realtà?

In ogni parte del mondo la mitologia e il folklore popolare fanno parte della quotidianità.

Per cui ogni luogo ha la sua leggenda vi sono quelle più popolari e note. Infatti ogni nazione, ogni paese, ogni luogo ha una sua leggenda.