Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano Pasculli Marini assomigliava ad un gatto nelle fattezze del viso con orecchie tipicamente feline e il suo corpo era ricoperto da macchie di pelo, un mistero del 1890.

Il 20 settembre dell’anno 1980 nacque Adriano Pasculli Marini nella città di Adria, in provincia di Rovigo, nella regione Veneto.

Il bambino presentava un difetto delle labbra la Cheiloschisi o meglio noto come Labbro Leporino. In queste persone il labbro superiore è interessato da una malformazione congenita che causa la modifica dei tratti del viso. Il Labbro Leporino presenta una o più fessure, dovute alla malformazione, che all’osservatore ricordano le labbra di una lepre, da cui deriva la terminologia Labbro Leporino (lepre). La presenza di questa malformazione può causare problemi nell’alimentazione del bambino con conseguente possibile sviluppo anomalo della dentatura .

Ad oggi questa condizione è superata con la moderna chirurgia, mentre nel 1890 quando nacque Adriano era vissuta come una “vergogna” causa di forme discriminatorie. I genitori stessi descrivevano Adriano “strano” fin dalla nascita, ancora di più quando al bambino si formarono due escrescenze sul capo, al di sopra delle orecchie che ricordavano delle orecchie da gatto. Ad Adriano comparvero delle chiazze di folto “pelo” nel corpo. Tutte queste strane condizioni fecero attribuire al bambino il soprannome di Uomo gatto” in quanto la somiglianza con questo felino erano notevoli.

L’Uomo gatto di Rovigo

Illustrazione di fantasia. Foto di Alexa da Pixabay

I genitori del bambino notarono che crescendo queste strane caratteristiche si accentuavano sempre di più su Adriano. Al punto che la coppia decise di crescere Adriano rinchiuso in casa lontano da sguardi indiscreti.

Adriano condusse la sua vita sempre all’interno della sua abitazione studiando da privatista ma a vent’anni decise di proseguire gli studi, esponendosi al mondo, a Venezia. Il ragazzo, frequentemente vittima di scherno e pregiudizi, frequentò con successo l’Università ottenendo la laurea in Lettere e Filosofia nell’istituto Cà Frascari.

Adriano fu rapito e per diversi mesi fu incatenato in una gabbia e obbligato a esibirsi come fenomeno da baraccone. Il ragazzo fu salvato da questa condizione da Camillo Benso conte di Cavour, Ministro degli esteri del Regno d’Italia. Grazie all’attenzione di quest’uomo illustre Adriano fu preso in simpatia dalla popolazione veneziana.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano si trasferì a Roma e lungo la sua vita conobbe personaggi illustri tra cui scrittori, come lui, e pensatori imparando a ballare il tango. Nel 1920 all’età di 30 anni Adriano iniziò a partecipare a importanti incontri della nobiltà dell’epoca con cui era in grado di intrattenere piacevoli, intelligenti e interessanti conversazioni.

Tuttavia in uno di questi incontri sociali ad Adriano giunse la voce che non era realmente apprezzato ma schernito dalla popolazione e dai suoi conoscenti. Questa diceria lo spinse a rifugiarsi in un abitazione a Trastevere, Roma, completamente solo rasentando la pazzia. Una pazzia che lo spinse a cercare e distruggere ogni suo scritto distribuito in Italia, come ogni sua singola fotografia, cancellando in pochi mesi il suo ricordo in Italia.

L’Uomo Gatto morì solo, forse nel sonno, con la compagnia di una coppia di amici che gli rimase vicino, a soli 49 anni. La coppia sparse le sue ceneri nel luogo che aveva donato ad Adriano molta serenità e soddisfazioni personali: la laguna di Venezia.

Mito o verità?

Si tratta di un mito o di una verità? L’Uomo gatto è una leggenda o si basa su fatti realmente accaduti? Purtroppo non vi sono prove di alcun tipo che riconducano alla vita di Adriano. Quindi l’Uomo Gatto di Rovigo forse non è mai esistito?

Curiosità:

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Secondo alcune leggende, il gatto è l’unico animale in grado di tenere testa al Diavolo, inoltre, gli sono attribuiti poteri paranormali che in passato ne hanno quasi causato lo sterminio. Alcune di esse narrano l’esistenza di gatti giganti, forse alieni, dotati di lunghe zanne e caratteristiche paranormali. Dunque, il gatto, potrebbe davvero essere un animale magico, oppure si tratta di un demone? In questo volume sono raccolte alcune tra le più suggestive leggende sui gatti.

Buona lettura

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La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

In Giappone secondo una leggenda un gattino fece dei cenni ad un samurai di avvicinarsi a lui. L’uomo stava cacciando nelle vicinanze di un tempio e incuriosito si avvicinò al piccolo felino.

Nel momento in cui il Samurai giunse dal gatto un lampo squarciò un albero nel punto in cui l’uomo si trovava poco prima.

Ma si era trattata di una coincidenza? No, secondo la leggenda il gattino aveva salvato la vita al samurai e una statuetta creata in suo onore è posizionata nei luoghi che necessitano di fortuna.

La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

La statuetta di Maneki Neko. Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

La statuetta rappresenta un gatto con una zampa sollevata che si muove imitando un cenno di invito ad avvicinarsi a esso.

Curiosità:

Il samurai in Giappone era un guerriero molto abile a maneggiare la pericolosa spada nota come katana appartenente ad una casta nobile feudale. La figura storica del samurai è simbolo dei principali valori attuali del Giappone: valore e rispetto. I samurai erano in grado di maneggiare abilmente oltre le spade anche coltelli, lance e utilizzavano i cavalli da sella per gli spostamenti.

Approfondimenti:

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Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Secondo un antica leggenda Maometto, colui che ha fondato l’islam, amava molto i gatti e ne possedeva molti esemplari. Ma tra tutti i felini che possedeva Muezza era la sua favorita.

Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Secondo un antica leggenda un giorno il saggio Maometto stava riposando con la sua gatta Muezza accoccolata sul suo mantello. Ma al momento dell’ora della preghiera, al suono delle campane la gatta stava ancora dormendo sul mantello dell’uomo.

Maometto, indeciso, non desiderava svegliare l’animale e prese una bizzarra decisione: con un coltello tagliò il suo mantello per non disturbare il sonno di Muezza. Maometto non poteva in ogni caso privarsi della sua veste recandosi a pregare.

Il Profeta Maometto, dopo la preghiera, trovò la gatta Muezza sveglia che lo salutò ringraziandolo del gesto con un elegante inchino.

Maometto decise di fare un dono alla sua splendida e gentile gatta Muezza che sarebbe stato trasmesso a tutti i gatti che avrebbero visto la luce della vita.

I doni di Maometto

Gatto che dorme. Foto di …?… da Pixabay

Il Profeta con tre carezze sul dorso le donò la possibilità di cadere sulle zampe da grandi altezze senza ferirsi e le donò nove vite ( oppure sette in un’altra versione della leggenda) e le diede la possibilità di andare in Paradiso. Non a caso nove è un multiplo del numero sei ritenuto numero magico nei gatti e nel folclore popolare europeo.

Maometto, donando una parte della sua veste alla gatta, le donò anche una parte della sua “magia”. Si dice che le vesti del Profeta mantengano una sorta di potere magico o di energia anche quando distanti dall’uomo. Muezza quindi è stata una gatta molto fortunata e privilegiata.

Curiosità:

La leggenda ha due versioni su quale zona della veste su cui dormiva la gatta: su una manica o su angolo della veste?

Secondo una differente versione della leggenda la carezza di Maometto darà origine in Muezza e nei futuri gatti che verranno la striatura sul pelo del dorso. Purtroppo non è possibile comprendere quale sia il colore del manto di Muezza. Secondo la leggenda Muezza era sempre al fianco di Maometto in occasione della preghiera e durante il riposo dell’uomo.

La leggenda narra che un giorno Muezza salvò la vita al profeta uccidendo un serpente intenzionato ad aggredirlo, nascosto nella sua veste.

I gatti in Islam

In islam i gatti sono considerati animali molto importanti, degni di rispetto e maltrattarli è considerato un peccato ed è un reato. I gatti sono liberi di entrare in una moschea mentre nessun altro animale ne ha la possibilità. Forse l’amore per i gatti in Islam deriva proprio da questa leggenda.

Approfondimenti

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La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

Secondo una leggenda in Polonia un uomo decise di liberarsi di alcuni gattini gettandoli in un fiume. L’uomo aveva una gatta e non desiderava tenere i cuccioli che l’animale aveva avuto da poco, per nulla impietosito dalla situazione decise di liberarsene affogandoli. La gatta di quest’uomo, impotente, miagolava disperata chiamando i suoi cuccioli che non riusciva e non poteva raggiungere nel fiume.

Il pianto della gatta era talmente straziante che i salici piangenti lungo l’argine del fiume decisero di aiutarla salvando da morte certa i suoi gattini.

I salici piangenti protesero i loro lunghi rami nell’acqua per permettere ai gattini di uscire dal fiume e grazie a loro, ad uno ad uno, i gattini fuoriuscirono dal corso d’acqua per ricongiungersi con la madre aggrappandosi ai rami.

La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

Salice piangente. Foto di ???? Mabel Amber, who will one day da Pixabay

Secondo la leggenda i fiori che ricoprono i salici piangenti in Primavera sono un omaggio che ogni anno le piante hanno per i gattini salvati dalla morte. Questi fiori raggruppati tra di loro ricordano il pelo di un gattino per la loro morbidezza e non a caso sono chiamati gattini. Solo i fiori femminili del salice piangente sono ricoperti da questa morbida peluria.

Il salice piangente è considerato una pianta ornamentale importata dalla Cina in Europa ma sono numerose le leggende e i simbolismi che lo riguardano sia in ambito religioso che culturale in varie zone del mondo.

Approfondimenti:

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Wampus Cat il gatto degli indiani Cherokee, Usa

Wampus Cat il gatto degli indiani Cherokee, leggenda americana.

Usa

Nella catena montuosa degli Appalachi, in America del nord, una leggenda narra che una bizzarra creatura felina umanoide si aggiri per i boschi.

Questi monti erano abitati dagli indiani appartenenti alla tribù dei Cherokee. Gli indiani Cherokee possedevano nella loro cultura molte credenze legate alla presenza di spiriti, entità demoniache. Molti loro modi di essere di questi popoli erano strettamente legati al mondo spirituale.

Le tradizioni di questo popolo comprendevano spesso la distinzione tra le forze del Bene e del Male. Il popolo dei nativi Cherokee visse sulla Terra circa 250.000 anni fa. Oggi vi sono discendenti del popolo indiano che hanno assorbito in gran parte la cultura moderna. Tuttavia sono numerose le leggende che nei secoli sono state tramandate, fino ai giorni nostri, dal popolo degli indiani del passato.

Illustrazione di una donna-gatto. Foto di freeillustrated da Pixabay

La leggenda della donna coguaro. Wampus Cat

Secondo un antica leggenda Cherokee una donna molto curiosa sposata ad un uomo cacciatore fu sorpresa ad assistere ad una cerimonia prettamente riservata agli uomini cacciatori. I cacciatori prima di partire allontanandosi dalla loro consorti, anche per diversi giorni, compivano una cerimonia rituale. Nella cerimonia i cacciatori chiedevano perdono agli animali a cui avrebbero tolto la vita per sfamare il popolo chiedendo la benedizione da parte del Grande Spirito.

La consorte del cacciatore aveva più volte espresso il desiderio di assistere alla cerimonia ma il marito le aveva sempre spiegato che era una cerimonia solo per uomini. L’uomo spiegò più volte alla moglie che, se avesse commesso un atto di questo tipo, il Grande Spirito lo avrebbe duramente punito.

La legge infranta

Tuttavia una sera, attanagliata dalla curiosità, la donna si recò sul luogo della cerimonia nascosta sotto una pelle di coguaro. Però un rumore attirò su di lei l’attenzione dello Stregone che, con gli uomini al seguito, stava svolgendo la mistica cerimonia e le lanciò un incantesimo malefico.

Lo Stregone fece in modo che la pelle del coguaro si fondesse con il suo corpo rendendola un ibrido tra un essere umano e un coguaro privandola anche della voce.

Così la donna, ormai divenuta un orribile creatura con artigli, coda e zanne fu condannata a girovagare ogni notte nella foresta accecata dall’odio nei confronti di chi le aveva fatto tutto ciò.

La leggenda narra che questa creatura si aggiri di notte aggredendo gli umani con rabbia le persone che incrocia nel suo cammino.

Wampus Cat il gatto degli indiani Cherokee, Usa

Usa

Le origini del nome attuale della creatura risiedono in Nord Carolina dove la creatura inizialmente fu nominata Catawampus. Catamount è il nome attribuito al puma di montagna. La parola fu storpiata in seguito in Wampus Cat, il nome attuale della creatura.

Wampus Cat è una creatura leggendaria o una realtà?

In Carolina del nord a Johnston County nel 1964 nei boschi, lungo il fiume Neuse, vi furono 34 segnalazioni di aggressioni da parte di una creatura felina umanoide molto aggressiva. Infatti furono molti i testimoni ad aver riportato la loro testimonianza in merito all’avvistamento di una donna alta e ricoperta di pelo che deambulava in posizione eretta o a quattro zampe in quella zona. Furono denunciate un numero importante di tentate aggressioni tanto che furono organizzate battute di caccia ma risultate infruttuose.

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I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

L’affermazione che il gatto sia una animale meteoropatico ha origini molto antiche. In passato si usava affermare che certi atteggiamenti del gatto fossero sicuramente indice di un imminente cambiamento climatico.

Secondo queste antiche credenze se un gatto si puliva insistentemente le orecchie e i baffi a breve sarebbe piovuto, mentre se il felino avesse deciso di arrampicarsi sulle tende sarebbe arrivato un gran vento. La pioggia poteva arrivare preceduta da gatti che dormivano sul dorso o con le zampe nascoste sotto il corpo come a cercare riparo nel ventre del felino.

Un gatto che corre a nascondersi potrebbe aver avvertito l’arrivo della pioggia?

In Inghilterra un’antica leggenda narra che i gatti che graffiano le tende o i tappeti sono indicatori di arrivo del vento. Un felino inquieto che vaga per l’abitazione privo di meta può avvertire un reale ed imminente cambiamento climatico? Un cambio di umore del gatto può essere un ulteriore campanello di allarme per un cambio del meteo?

I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

Immagine illustrativa. Foto di Christine Sponchia da Pixabay

Le antiche credenze popolari sui gatti meteoropatici avevano un fondo di verità?

Come si suol dire ogni leggenda ha uno sfondo di verità, in questo caso si. I gatti, come altri animali, hanno i sensi principali come udito, olfatto e vista molto più sviluppati rispetto all’essere umano. I felini sono quindi realmente in grado di percepire i cambiamenti climatici e per questo motivo cambiano in modo repentino i loro atteggiamenti e il loro umore per prepararsi al cambiamento climatico in arrivo.

I gatti percepiscono i terremoti?

Inoltre sembrerebbe che i gatti siano in grado di percepire anche i cambiamenti nel campo magnetico terrestre quindi anche i terremoti. Anche le piccole scosse di terremoto possono essere percepite dai felini, Secondo recenti studi i gatti sono in grado di avvertire fino a 12 ore prima il manifestarsi di un terremoto. Il sesto senso di alcuni animali è in grado di percepire anche queste terribili potenziali catastrofi.

Per questo motivo ai gatti sono sempre state attribuite capacità paranormali.

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Killakee House e il gatto demoniaco a Dublino

Killakee House e il gatto demoniaco a Dublino

Irlanda.

Secondo una leggenda irlandese una villa nota come Killakee House a Dublino era infestata da un demoniaco gatto nero. Il gatto, di notevoli dimensioni, si aggirava per l’abitazione con occhi rossi demoniaci. L’animale ricordava a chi lo incontrava un Demone.

La storia di Killakee House

Nel 1968 una coppia decise di acquistare a Dower House in Killakee Road, Rathfarnham a Dublino un’ abitazione da ristrutturare. Lo scopo della coppia, formata da Margaret e Nicholas O’Brien, era quello di adibire l’edificio a struttura artistica. La villa durante il restauro diede modo di essere definita “inquietante” dagli operai che vi lavoravano a causa dell’avvistamento di un gatto dall’aspetto spettrale e minaccioso. Il muso del gatto spettrale era vagamente di forma umanoide e i suoi occhi erano rosso fuoco.

La proprietaria di Killakee House in un primo momento non credette ai lavoratori fino a quando il gatto demoniaco non si mostrò anche a lei in una stanza chiusa a chiave. La donna descrisse il gatto fantasma di dimensioni di un cane di razza dalmata seduto sul pavimento. La creatura, secondo Margaret, era come illuminata da luce propria. Killakee House era nota anche per altre attività paranormali che avvenivano al suo interno come porte e finestre che si chiudevano da sole e rumori spettrali. Margaret fece esorcizzare più di una volta l’abitazione.

Immagine illustrativa. Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Riti satanici?

Secondo la leggenda Killakee House nel 1700, era stata utilizzata da sette sataniche per compiere rituali satanici come sacrifici di animali tra cui gatti neri.

Ai giorni nostri Killakee House non è più soggetta a strane fenomenologie paranormali, ma è stata trasformata in un noto ristorante. Ma nel locale vi è un quadro raffigurante un gatto nero con muso umanoide e occhi rossi realizzato da Tom McAssey’s, un operaio che ebbe un incontro ravvicinato con il gatto demoniaco di Killakee House.

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I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente?

I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente?

I gatti sono tra gli animali domestici più apprezzati per la loro eleganza, bellezza, intelligenza, indipendenza, ma quando su tratta di credenze popolari il gatto è spesso vittima di pregiudizi.

Fin dall’antichità il gatto è stato visto come un animale con poteri al paranormali ma di fronte ad un neonatop il gatto prede spesso i suoi “privilegi” di fidato animale,

Le radici di questa credenza popolare risiedono in Inghilterra dove a metà del settecento era solito avere paura di un gatto in casa con un neonato. Secondo questa sorta di leggenda folcloristica i gatti potevano, quando non visti, arrampicarsi sulla culla del neonato per risucchiare il suo respiro causandone la morte per soffocamento.

Ma per quale motivo un gesto così macabro e intenzionale era attribuito a un gatto? Forse si trattava di semplice timore che il felino provasse gelosia nei confronti del nuovo arrivato in famiglia? Oppure i gatti compivano questi infanticidi in modo intensionale con pura malvagità? Ai gatti sono tuttora attribuiti aspetti demoniaci. Taluno affermava che i gatti si avvicinassero ai neonati attratti dal profumo di latte che emana un bambino e che quindi il soffocamento del bambino potesse avvenire in modo del tutto non intenzionale.

Tuttavia un gatto potrebbe accidentalmente soffocare nel sonno un neonato avvolgendo il suo viso dormendo con egli nella culla. Ma i casi di morte bianca legata ai gatti sono estremamente rari.

La nascita della leggenda

Immagine illustrativa. Foto di freestocks-photos da Pixabay

Le radici di questa macabra credenza potrebbero essere legate ad un evento avvenuto a Plymouth in Inghilterra nella contea del Devon.

Un bambino di solo 18 mesi il 25 gennaio 1791 fu ritrovato morto soffocato con accanto il gatto di casa. L’investigatore che all’epoca si occupò del tragico evento dichiarò che : “il gatto aveva risucchiato il fiato del bambino causandone la morte per strangolamento.”

Questa dichiarazione ai tempi in cui fu rilasciata diede sicuramente adito a preoccupazioni alle giovani madri che possedevano un gatto. Inoltre all’epoca, nel 700, i gatti erano considerati animali figli del Demonio e complici nei rituali delle Streghe,

I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente? Leggenda o verità?

Al giorno d’oggi è noto che un neonato purtroppo può perdere la vita per cause sconosciute, si tratta delle Morti Bianche.

Le morti bianche sono notevolmente diminuite nel tempo grazie a numerose misure di sicurezza che i neo genitori adottano per prevenire ad esempio la temuta morte per soffocamento. Nessun peluche nella culla, nessun para colpo, nessuna coperta troppo spessa che potrebbero avvolgersi sul capo del bambino causando l’ostruzione delle vie aree causandone il decesso per soffocamento.

Anche i possessori di animali tra cui can e gatti sono a conoscenza delle attenzioni da porre per tutelare la sicurezza di un neonato mentre riposa nella sua culla.

Quindi i gatti rubano il fiato, il respiro dei neonati?

Probabilmente no, ma se capita un incidente di questo tipo con un gatto non è di certo intenzionale, ma è necessario prevenire situazioni a rischio.

Approfondimenti:

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I gatti e le streghe, binomio demoniaco?

I gatti e le streghe, binomio demoniaco?

Fin dal medioevo i gatti sono associati nelle numerose leggende popolari europee alla figura delle Streghe. Il gatto di colore nero purtroppo ha sempre avuto un posto d’onore in queste leggende.

Le streghe erano “individuate, cacciate ed uccise” insieme ai loro gatti considerati i loro aiutanti o famigli. La caccia ai gatti e streghe si svolse dal 1000 al 1700 in Europa. Con il termine famiglio derivante dal latino famulus si intendevano le persone al servizio dei feudatari. Questa crudele caccia alle streghe cessò con l’avvento dell’illuminismo e probabilmente i gatti hanno rischiato l’estinzione. I gatti furono sterminati in quanto si credeva che erroneamente fossero portatori di malattie come la peste. In realtà si scoprì in un secondo momento che i portatori di malattie non erano i gatti ma i topi.

Ma il gatto, come altre creature legate alle streghe come ad esempio gufi, furetti, cornacchie, rospi fu in seguito definito famiglio inteso come demone minore con a capo una Strega. Secondo una leggenda dell’epoca le donne anziane si trasformavano in donne gatto vampire per nutrirsi di sangue umano.

Papa Gregorio IX, Italia

La Chiesa cristiana guidata da Papa Gregorio IX nel 1233 acconsentì ad uno sterminio di gatti di ogni colore in quanto erano classificati come animali demoniaci, diabolici e malvagi. Il Papa emanò la bolla Vox in Rama in nome di Dio. I gatti erano giustiziati arsi o scorticati vivi, crocifissi, gettati da grandi altezze come campanili oppure bastonati fino alla morte.

Illustrazione di un gatto nero e una strega. Foto di Angeline 1 da Pixabay

Papa Innocenzo VII in Germania

Papa Innocenzo VIII (1484-1492) tramite la bolla papale Summis desiderantes, emanata nel 1484 condannò streghe e stregoni dando inizio alla caccia alle streghe in Germania sterminando e torturando orribilmente molte persone innocenti. Anche in Germania avere contatti con dei gatti era segno di stregoneria. Ma anche utilizzare e possedere una scopa era un atto di stregoneria, pulire non era consono per l’epoca. Fu vietato alla popolazione di utilizzare bagni e lavarsi. I gatti erano considerati creature malefiche perchè si pulivano troppo bene e troppo spesso.

In Europa la notte di San Giovanni i gatti, rinchiusi in ceste di vimini, venivano bruciati nelle piazze delle città. Le ceneri dei gatti erano sparse per la città in quanto portavano fortuna.

I gatti e le streghe in Francia

In Francia era molto radicata l’usanza di incidere una croce sul dorso dei gattini appena nati, per evitare la loro trasformazione in streghe in età adulta.

Le origini della leggenda:

Probabilmente le origini del binomio demoniaco strega e gatto nero deriva dalle abili capacità di sopravvivenza dei gatti. I gatti sono in grado di cadere sulle quattro zampe senza ferirsi da grandi altezze e si mormorava che i gatti avessero poteri paranormali e fossero in grado di parlare con le Streghe. I gatti neri si mimetizzavano bene al buio lasciando intraveder solo occhi luminosi, vedevano al buio e il colore nero, della notte, era definito il colore del Male.

Nel periodo storico tristemente noto per la caccia alle streghe le persone, soprattutto le donne, che possedevano come animale domestico un gatto nero oppure nutrivano i gatti randagi erano, senza troppi giri di parole, condannate per stregoneria. Interagire in qualsiasi modo con i gatti era una prova che la persona compisse atti di stregoneria. Invece gli uomini erano considerati pagati, quindi era necessario sterminarli, nel momento in cui di essere omosessuali oppure se diversamente abili e se la loro linea di pensiero discostava da quello della Chiesa.

Il gatto è il Diavolo?

Sempre secondo le leggende del folclore europeo e la Chiesa il gatto nero era proprio il Diavolo. Si dice anche il Diavolo utilizzasse il mantello di un gatto nero per mimetizzarsi nella notte.

Infine sempre secondo il folclore popolare un gatto murato o sepolto vivo sotto le mura di un’abitazione ne garantiva la solidità. Inoltre un gatto ucciso dopo il raccolto portava prosperità al contadino. Un gatto arso vivo e il fumo emesso dal fuoco proteggeva il bestiame dalle malattie.

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I poteri magici dei gatti nell’immaginario collettivo

I poteri magici dei gatti nell’immaginario collettivo

Gatto e magia. Foto di Darkmoon_Art da Pixabay

I poteri magici dei gatti nell’immaginario collettivo

Il gatto è uno tra gli animali da compagnia tra i più apprezzati per la sua particolare indipendenza ed adattabilità generale. Ai gatti da centinaia di anni sono attribuite caratteristiche mistiche e doti di intelligenza superiori fin dal Medioevo.

Il gatto è considerato un animale molto furbo tanto da saper tenere testa al Diavolo in persona ma allo stesso tempo è visto come una creatura demoniaca. Fin dall’antichità si dice che gli occhi dei gatti siano diabolici ed in grado di leggere nell’anima di chi li osserva.

Nella stregoneria i gatti neri, definiti demoni e aiutanti delle streghe erano uccisi e perseguitati tanto quanto le persone accusate di stregoneria. Da questi eventi deriva la credenza che il gatto nero porti sfortuna ma limitatamente ad alcune zone geografiche. In alcuni luoghi del mondo il gatto nero porta fortuna ed è considerato uno spirito libero e protettivo.

Il gatto e la casa

Illustrazione di un gatto su un davanzale. Foto di KLAU2018 da Pixabay

Nelle credenze popolari il gatto è considerato un animale opportunista che non si lega mai ai propri padroni o alla casa in cui vive. Tuttavia chi è possessore di un gatto sa bene o si renderà ben presto che il gatto prima o poi deterrà il comando della casa donando affetto a chi lo accudisce e ai membri della famiglia, anche i più piccoli. Poi certamente esistono soggetti felini con comportamenti problematici ma non è assolutamente la regola, anzi si tratta di eccezioni.

Anzi più che diabolico, freddo, scostante il gatto è tra gli animali più empatici in grado di saper reagire in modi diversi in base allo stato d’animo di chi lo avvicina. Secondo alcune leggende i gatti sono in grado di assorbire le energie negative. Addirittura si dice che i gatti si rifiutano di dormire in ambienti in cui soggiorna una persona negativa o che ha paura di loro. Sarà vero?

Spiriti guida in Giappone e Cina

I gatti in Giappone e Cina sono considerati come Spiriti Guida e la tradizione di questi popoli è ricca di riferimenti a Gatti Demoniaci crudeli e incantatori.

Il sesto senso dei gatti

I poteri magici attribuiti ai gatti sono da associare al loro sesto senso che spesso permette a questi animali di prevenire ad esempio catastrofi naturali come i terremoti. Secondo leggende popolari i gatti possono vedere gli spiriti. Questo accade quando i felini si incantano a fissare punti apparentemente senza nulla di particolare per interi minuti.

I gatti sono magici oppure no?

I gatti sono animali con poteri magici oppure sono semplicemente animali dotati di una forte sensibilità nei confronti degli esseri umani. Oppure è vero la credenza opposta che i gatti sono in grado di rubare l’energia alle persone e sono quindi pericolosi e cattivi?

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Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo (I misteri e le strane creature nel mondo e tanto altro) eBook : Di Cuonzo, Erika : Amazon.it: Libri