Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Secondo un antica leggenda Maometto, colui che ha fondato l’islam, amava molto i gatti e ne possedeva molti esemplari. Ma tra tutti i felini che possedeva Muezza era la sua favorita.

Muezza la gatta di Maometto, la leggenda

Secondo un antica leggenda un giorno il saggio Maometto stava riposando con la sua gatta Muezza accoccolata sul suo mantello. Ma al momento dell’ora della preghiera, al suono delle campane la gatta stava ancora dormendo sul mantello dell’uomo.

Maometto, indeciso, non desiderava svegliare l’animale e prese una bizzarra decisione: con un coltello tagliò il suo mantello per non disturbare il sonno di Muezza. Maometto non poteva in ogni caso privarsi della sua veste recandosi a pregare.

Il Profeta Maometto, dopo la preghiera, trovò la gatta Muezza sveglia che lo salutò ringraziandolo del gesto con un elegante inchino.

Maometto decise di fare un dono alla sua splendida e gentile gatta Muezza che sarebbe stato trasmesso a tutti i gatti che avrebbero visto la luce della vita.

I doni di Maometto

Gatto che dorme. Foto di …?… da Pixabay

Il Profeta con tre carezze sul dorso le donò la possibilità di cadere sulle zampe da grandi altezze senza ferirsi e le donò nove vite ( oppure sette in un’altra versione della leggenda) e le diede la possibilità di andare in Paradiso. Non a caso nove è un multiplo del numero sei ritenuto numero magico nei gatti e nel folclore popolare europeo.

Maometto, donando una parte della sua veste alla gatta, le donò anche una parte della sua “magia”. Si dice che le vesti del Profeta mantengano una sorta di potere magico o di energia anche quando distanti dall’uomo. Muezza quindi è stata una gatta molto fortunata e privilegiata.

Curiosità:

La leggenda ha due versioni su quale zona della veste su cui dormiva la gatta: su una manica o su angolo della veste?

Secondo una differente versione della leggenda la carezza di Maometto darà origine in Muezza e nei futuri gatti che verranno la striatura sul pelo del dorso. Purtroppo non è possibile comprendere quale sia il colore del manto di Muezza. Secondo la leggenda Muezza era sempre al fianco di Maometto in occasione della preghiera e durante il riposo dell’uomo.

La leggenda narra che un giorno Muezza salvò la vita al profeta uccidendo un serpente intenzionato ad aggredirlo, nascosto nella sua veste.

I gatti in Islam

In islam i gatti sono considerati animali molto importanti, degni di rispetto e maltrattarli è considerato un peccato ed è un reato. I gatti sono liberi di entrare in una moschea mentre nessun altro animale ne ha la possibilità. Forse l’amore per i gatti in Islam deriva proprio da questa leggenda.

Approfondimenti

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La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

Secondo una leggenda in Polonia un uomo decise di liberarsi di alcuni gattini gettandoli in un fiume. L’uomo aveva una gatta e non desiderava tenere i cuccioli che l’animale aveva avuto da poco, per nulla impietosito dalla situazione decise di liberarsene affogandoli. La gatta di quest’uomo, impotente, miagolava disperata chiamando i suoi cuccioli che non riusciva e non poteva raggiungere nel fiume.

Il pianto della gatta era talmente straziante che i salici piangenti lungo l’argine del fiume decisero di aiutarla salvando da morte certa i suoi gattini.

I salici piangenti protesero i loro lunghi rami nell’acqua per permettere ai gattini di uscire dal fiume e grazie a loro, ad uno ad uno, i gattini fuoriuscirono dal corso d’acqua per ricongiungersi con la madre aggrappandosi ai rami.

La leggenda del salice piangente e i gattini in Polonia

Salice piangente. Foto di ???? Mabel Amber, who will one day da Pixabay

Secondo la leggenda i fiori che ricoprono i salici piangenti in Primavera sono un omaggio che ogni anno le piante hanno per i gattini salvati dalla morte. Questi fiori raggruppati tra di loro ricordano il pelo di un gattino per la loro morbidezza e non a caso sono chiamati gattini. Solo i fiori femminili del salice piangente sono ricoperti da questa morbida peluria.

Il salice piangente è considerato una pianta ornamentale importata dalla Cina in Europa ma sono numerose le leggende e i simbolismi che lo riguardano sia in ambito religioso che culturale in varie zone del mondo.

Approfondimenti:

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I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

L’affermazione che il gatto sia una animale meteoropatico ha origini molto antiche. In passato si usava affermare che certi atteggiamenti del gatto fossero sicuramente indice di un imminente cambiamento climatico.

Secondo queste antiche credenze se un gatto si puliva insistentemente le orecchie e i baffi a breve sarebbe piovuto, mentre se il felino avesse deciso di arrampicarsi sulle tende sarebbe arrivato un gran vento. La pioggia poteva arrivare preceduta da gatti che dormivano sul dorso o con le zampe nascoste sotto il corpo come a cercare riparo nel ventre del felino.

Un gatto che corre a nascondersi potrebbe aver avvertito l’arrivo della pioggia?

In Inghilterra un’antica leggenda narra che i gatti che graffiano le tende o i tappeti sono indicatori di arrivo del vento. Un felino inquieto che vaga per l’abitazione privo di meta può avvertire un reale ed imminente cambiamento climatico? Un cambio di umore del gatto può essere un ulteriore campanello di allarme per un cambio del meteo?

I gatti sono animali meteoropatici? Mito o verità?

Immagine illustrativa. Foto di Christine Sponchia da Pixabay

Le antiche credenze popolari sui gatti meteoropatici avevano un fondo di verità?

Come si suol dire ogni leggenda ha uno sfondo di verità, in questo caso si. I gatti, come altri animali, hanno i sensi principali come udito, olfatto e vista molto più sviluppati rispetto all’essere umano. I felini sono quindi realmente in grado di percepire i cambiamenti climatici e per questo motivo cambiano in modo repentino i loro atteggiamenti e il loro umore per prepararsi al cambiamento climatico in arrivo.

I gatti percepiscono i terremoti?

Inoltre sembrerebbe che i gatti siano in grado di percepire anche i cambiamenti nel campo magnetico terrestre quindi anche i terremoti. Anche le piccole scosse di terremoto possono essere percepite dai felini, Secondo recenti studi i gatti sono in grado di avvertire fino a 12 ore prima il manifestarsi di un terremoto. Il sesto senso di alcuni animali è in grado di percepire anche queste terribili potenziali catastrofi.

Per questo motivo ai gatti sono sempre state attribuite capacità paranormali.

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I gatti proteggono le anime dei defunti?

I gatti proteggono le anime dei defunti?

Nei territori di Siam e Birmania, nel sud est asiatico, una leggenda narra che i gatti fossero i protettori delle anime dei defunti. Secondo la leggenda le anime dei defunti, che avevano raggiunto il maggior grado di spiritualità, si stabilivano nel corpo di un gatto ottenendo la liberazione verso il Paradiso alla morte dell’animale. Secondo la leggenda il popolo tailandese al momento della sepoltura inseriva nella cripta un gatto vivo. Il gatto poteva però uscire dalla tomba tramite una feritoia o fessura, nel momento in cui il gatto abbandonava la cripta la famiglia aveva raggiunto il Paradiso e le anime dei defunti erano sicuramente reincarnate nel gatto.

Questa leggenda è scritta ne  “Il libro delle poesie dei gatti” o Tamra Maew  conservato in Thailandia all’interno della biblioteca nazionale di Bangkok.

Illustrazione di un gatto. Foto di Pete Linforth da Pixabay

In queste zone del mondo il gatto è un simbolo della religione buddista spesso ritratto nei pressi di statue e dipinti di Buddha. Alcune cerimonie religiose prevedono il dono di un gatto.

In Asia vi è una credenza molto radicata riguardo la capacità dei gatti di “vedere” l’aurea delle persone e gli spiriti,. Secondo il folclore asiatico i gatti sarebbero in grado di comunicare con i defunti. I gatti spesso fissano punti indefiniti negli ambienti come se osservassero qualcosa a noi invisibile: fantasmi? L’udito dei gatti è altamente sviluppato quindi non è da escludere che siano intenti ad “ascoltare qualcosa”.

I gatti proteggono le anime dei defunti?

Il gatto in Egitto

In Egitto i gatti, secondo le leggende locali, erano in grado di vedere le anime dei defunti ed erano venerati al pari di un Dio. I gatti erano i guardiani del Regno dei morti e un effige posizionata nei pressi di tombe aveva lo scopo di impedire ai morti di ritornare nel regno tra i vivi. In Egitto il gatto era considerato uno ‘scudo protettivo’ verso il male.

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I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente?

I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente?

I gatti sono tra gli animali domestici più apprezzati per la loro eleganza, bellezza, intelligenza, indipendenza, ma quando su tratta di credenze popolari il gatto è spesso vittima di pregiudizi.

Fin dall’antichità il gatto è stato visto come un animale con poteri al paranormali ma di fronte ad un neonatop il gatto prede spesso i suoi “privilegi” di fidato animale,

Le radici di questa credenza popolare risiedono in Inghilterra dove a metà del settecento era solito avere paura di un gatto in casa con un neonato. Secondo questa sorta di leggenda folcloristica i gatti potevano, quando non visti, arrampicarsi sulla culla del neonato per risucchiare il suo respiro causandone la morte per soffocamento.

Ma per quale motivo un gesto così macabro e intenzionale era attribuito a un gatto? Forse si trattava di semplice timore che il felino provasse gelosia nei confronti del nuovo arrivato in famiglia? Oppure i gatti compivano questi infanticidi in modo intensionale con pura malvagità? Ai gatti sono tuttora attribuiti aspetti demoniaci. Taluno affermava che i gatti si avvicinassero ai neonati attratti dal profumo di latte che emana un bambino e che quindi il soffocamento del bambino potesse avvenire in modo del tutto non intenzionale.

Tuttavia un gatto potrebbe accidentalmente soffocare nel sonno un neonato avvolgendo il suo viso dormendo con egli nella culla. Ma i casi di morte bianca legata ai gatti sono estremamente rari.

La nascita della leggenda

Immagine illustrativa. Foto di freestocks-photos da Pixabay

Le radici di questa macabra credenza potrebbero essere legate ad un evento avvenuto a Plymouth in Inghilterra nella contea del Devon.

Un bambino di solo 18 mesi il 25 gennaio 1791 fu ritrovato morto soffocato con accanto il gatto di casa. L’investigatore che all’epoca si occupò del tragico evento dichiarò che : “il gatto aveva risucchiato il fiato del bambino causandone la morte per strangolamento.”

Questa dichiarazione ai tempi in cui fu rilasciata diede sicuramente adito a preoccupazioni alle giovani madri che possedevano un gatto. Inoltre all’epoca, nel 700, i gatti erano considerati animali figli del Demonio e complici nei rituali delle Streghe,

I gatti soffocano i neonati nel sonno? Veramente? Leggenda o verità?

Al giorno d’oggi è noto che un neonato purtroppo può perdere la vita per cause sconosciute, si tratta delle Morti Bianche.

Le morti bianche sono notevolmente diminuite nel tempo grazie a numerose misure di sicurezza che i neo genitori adottano per prevenire ad esempio la temuta morte per soffocamento. Nessun peluche nella culla, nessun para colpo, nessuna coperta troppo spessa che potrebbero avvolgersi sul capo del bambino causando l’ostruzione delle vie aree causandone il decesso per soffocamento.

Anche i possessori di animali tra cui can e gatti sono a conoscenza delle attenzioni da porre per tutelare la sicurezza di un neonato mentre riposa nella sua culla.

Quindi i gatti rubano il fiato, il respiro dei neonati?

Probabilmente no, ma se capita un incidente di questo tipo con un gatto non è di certo intenzionale, ma è necessario prevenire situazioni a rischio.

Approfondimenti:

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Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?

Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?

La crioconservazione, o criopreservazione è una tecnica da laboratorio utilizzata per la conservazione dei tessuti e delle cellule tramite una sorta di “congelamento”. Questa tecnica prevede, tramite l’utilizzo di determinate sostanze protettive note come “crioprotettori“, il congelamento a temperature molto basse circa -200 gradi di materiali biologici.

I crioprotettori evitano i danni cellulari dovuti ai cristalli di ghiaccio che si formano durante il processo ed eventuali altre lesioni cellulari. La sostanza utilizzata in questo processo è l’azoto liquido, che congela a -196 gradi centigradi.

La crioconservazione è utilizzata ad esempio nell’ambito della fecondazione assistita. La tecnica prevede il congelamento degli ovociti femminili, degli spermatozoi maschili e dei tessuti ovarici nelle fecondazioni assistite.

Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?

E’ possibile essere congelati in vita per rivedere la luce dopo molti anni?

Immagine illustrativa fantascientifica. Foto di alan9187 da Pixabay

Tuttavia il processo di crioconservazione è noto anche come ibernazione. Nei film di fantascienza è possibile vedere, ad esempio, persone ibernate che si risvegliano dall’ibernazione dopo lunghi periodi di tempo, anni, decenni o anche tempi molto più lunghi.

Un classico esempio è quello di astronauti ibernati per affrontare lunghi viaggi interstellari che una volta giunti a destinazione vengono risvegliati.

Ma è veramente possibile, in un futuro non molto remoto o addirittura nel presente, subire un processo di questo tipo senza danni cellulari?

Ad oggi è possibile crioconservare un essere umano ma solo dopo la morte biologica accertata. Il corpo subisce il suddetto processo non oltre i 4/6 minuti dopo che il cuore ha cessato di battere.

Il sangue del paziente è sostituito con le sostanze note come crioprotettori e il cuore viene fatto battere artificialmente per permettere ai liquidi all’interno del corpo di circolare normalmente evitando danni cellulari soprattutto al cervello. Il cervello viene separato dal corpo e conservato a circa -196 gradi in un contenitore contenente azoto liquido.

Il corpo del paziente subisce lo stesso procedimento. Comunque entro 30 minuti il processo di ibernazione deve essere concluso.

Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?

Per quale motivo farsi crioconservare?

Immagine illustrativa. Vita. Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Lo scopo di questo processo, che ad oggi solo poche aziende sono in grado di garantire, con cifre che si aggirano sui 80/200 mila euro a persona è quello in futuro di riportare in vita la persona ripristinando le sue funzioni vitali. In base ai servizi richiesti all’azienda il prezzo varia notevolmente. Tuttavia non è chiaro se il processo di scongelamento dei corpi avverrà correttamente e se esisterà effettivamente una tecnologia in grado di riportarli in vita nel futuro.

Forse queste persone in futuro potranno in qualche modo rinascere ed essere curate dal male che le ha uccise e spinte a decidere di farsi crioconservare?

Poco più di 300 persone hanno deciso di crioconservare il proprio corpo o solo la loro testa. Ma sono migliaia le richieste in merito che non possono essere soddisfatte dalle poche aziende che operano in questo settore alquanto incerto. La scienza non riconosce questa tecnica e non è chiaro come la persona “torni in vita”.

Il professore James Bedford

Nel 1967 il professore di psicologia dell‘Università della California James Bedford è stato il primo uomo, deceduto a causa di un tumore, ad essere conservato sotto ghiaccio immediatamente dopo il decesso. In un primo momento è stato conservato a Glendale in California, Usa, in un contenitore sottovuoto della sua misura con azoto liquido. Il corpo di James Bedford è stato spostato a Phoenix e in seguito in Arizona.

Il corpo del professore è stato riesaminato nel 1991 nel momento in cui doveva essere trasferito in un nuovo contenitore più moderno in una struttura della Alcor in Arizona. I tecnici che hanno esaminato il corpo hanno rilevato che il corpo apparteneva ad un maschio ben nutrito che appariva più giovane dei suoi effettivi 73 anni. Il corpo di James Bedford è ad oggi ancora conservato all’ Alcor Life Extension Foundation.

Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?

L’azienda Alcor

L’azienda Alcor nacque inizialmente nel 1965 con il nome Life Extension da Evan Cooper il primo uomo a proporre l’ibernazione. il signor Evan Cooper definiva se stesso come “il primo crio-attivista“.

Le persone ibernate italiane

In Italia il primo uomo ibernato è stato Aldo Fusciardi morto nel 2012 per un arresto cardiaco. Gli italiani ibernati sono circa 15. Aldo Fusciardi era originario di Cassino in provincia di Frosinone in Lazio ed aveva sottoscritto un contratto con la ditta Cryonics Institute. L’uomo aveva ben pianificato il viaggio verso l’istituto in Michigan della sua salma sottoscrivendo un contratto con l’azienda in cui cedevano legalmente il loro corpo.

Purtroppo la salma è arrivata a destinazione dopo quattro giorni e le possibilità che il corpo sia stato compromesso dal ritardo sono notevoli. Chi sottoscrive un contratto con una società che si occupa di crionica deve indossare una targhetta identificativa al collo.

Come sono conservati i corpi crioconservati?

I corpi sono conservati a testa giù all’interno di un Tewar ovvero una grande cisterna verticale a -196 gradi piena di azoto liquido che sono conservate in grandi stanze all’interno dei laboratori.

Curiosità:

I centri abilitati per questa tecnica sono lAlcor in California, la Cryonics Institute nei pressi di Detroit in Usa e in Russia vi è il centro KrioRus nato nel 2006.

In Europa ad oggi non vi è alcuna struttura di questo tipo ma sono presenti servizi di trasporto verso queste strutture in tutto il mondo.

Di seguito la presentazione su YouTube dell’azienda Cryonics.

Nota bene:

Questo articolo è un articolo informativo non è di natura scientifica quindi è possibile riscontrare errori in merito. Vi invito a consultare articoli scientifici in merito se l’argomento ha colpito il vostro interesse. Grazie

Approfondimenti:

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Arnold Pointer e Cindy lo squalo, un’amicizia insolita

Arnold Pointer e Cindy lo squalo, un’amicizia insolita

Introduzione:

Tra uomo e animale nascono spesso amicizie insolite, chupacabramania ad esempio vi ha raccontando del coccodrillo Pocho e della bellissima amicizia che lo legava , quando era ancora in vita, al suo amato amico umano.

Leggi nel sito la storia vera di Pocho un coccodrillo per amico.

Costa Rica, un uomo adotta un coccodrillo di sei metri, lo chiama Pocho e nasce una profonda amicizia tra uomo e coccodrillo. Pocho e Gilberto Alli Chito Shedden nuotavano insieme, quasi giocando. Gilberto Alli Chito Shedden aveva salvato Pocho da morte certa in seguito un colpo di arma da fuoco che l’aveva ridotto in fin di vita…

Arnold Pointer e la sua amicizia con lo squalo Cindy

La storia dello squalo Cindy che diventa amica del pescatore Arnold Pointer è insolita. Nel web si nomina spesso Arnold Pointer un pescatore di origine australiane che avrebbe raccontato la sua speciale e commovente amicizia creatasi in mare aperto con uno squalo bianco femmina. Una foto circola nel web e ritrae un uomo che sembra accarezzare uno squalo bianco di notevoli dimensioni e la storia di questa amicizia fuori dagli schemi l’accompagna.

Il pescatore Arnold Pointer racconta che in mare aperto ha liberato da una rete da pescatore un esemplare di squalo bianco femmina. Arnold ha raccontato che dopo la liberazione lo squalo, chiamato Cindy dall’uomo, ha incominciato a seguirlo ovunque quando lo incontrava in mare aperto. Addirittura Cindy si faceva accarezzare da lui, emettendo una sorta di grugnito di soddisfazione.

Durante il momento di “coccole” con l’uomo Cindy si girava su un fianco strizzando gli occhi e agitando le pinne in segno di saluto.

L’amicizia tra lo squalo Cindy e Arnold Pointer verità o bufala?

Immagine illustrativa. Foto di Zdenek Humpal da Pixabay

La storia di Cindy e Arnold è stata resa nota in internet il primo aprile 2006. Purtroppo si tratta di una storia falsa, una cosiddetta “bufala” ovvero una storia inventata, che spesso si ripresenta nel web con la condivisione dello stesso post sui social network. Nel post è ritratto un uomo che non si chiama Arnold Pointer ma Michael Scholl.

Il signor Scholl è fondatore del White Shark Trust in Sud Africa un’associazione nata per difendere i diritti degli squali bianchi. 

L’immagine che lo ritrae è semplicemente un immagine pubblicitaria per la sua associazione. Il post contiene una descrizione di come si comporterebbe lo squalo con l’uomo da oltre due anni inseguendolo e allontanando in questo modo i pesci che Arnold, pescatore professionista, tenta di pescare.

Il post originale risale all’anno 2017 ma sembra che questa storia sia stata raccontata anche in una nota rivista di pesca nell’anno 2006.

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Le Perle di grotta o Pisoliti sono le Cave Pearls.

Le perle di grotta o pisoliti sono le stupefacenti Cave Pearls.

I Pisoliti o Perle di grotta sono le Perle delle grotte o Perla di grotta. Si tratta di stupefacenti formazioni a forma di perla che si creano all’interno di grotte o caverne.

I Pisoliti o Perle di grotta ricordano molto da vicino le note perle marine con cui si creano collane, create però dalle ostriche. La somiglianza tra queste tipologie di perle è riscontrata sia nella forma, sferica o ellittica, che nel loro percorso di formazione.

Ostrica con perla. Foto di moritz320 da Pixabay

La loro forma delle perle di grotta però non sempre è regolare. Queste perle di grotta si formano tramite il gocciolamento di acqua ricca di sali di calcio attorno ad un piccolo nucleo. Le perle possono crearsi intorno a piccoli frammenti di materiale di diversa composizione, ad esempio il nucleo può essere un granello di sabbia, un pezzetto di plastica o d’ossa. Talvolta le formazioni delle perle si possono trovare ammassate lungo le pareti delle caverne.

Un illustrazione di una perla. Foto di Dieter_G da Pixabay 

La formazione delle Perle di grotta

Lo scivolare dell’acqua sulla superficie delle perle di grotta rende il loro aspetto lucido. Ma se le perle subiscono un contatto con l’aria, degradano in fretta, diventando velocemente ruvide in superficie e opache. Sempre grazie al movimento dell’acqua corrente le perle, con movimento rotatorio, ottengono un aspetto uniforme rotondeggiante oppure ovalizzato. Raramente le perle possono avere una forma cubica con gli angoli smussati.

Talvolta le correnti d’acqua, se troppo vigorose, non permettono alle perle di unirsi tra di loro come spesso accade. Quando le correnti danno la possibilità alle perle di unirsi tra di loro esse creando un fondo uniforme nella caverna in cui si trovano. Infine le dimensioni delle Perle di grotta possono variare da pochi millimetri a qualche centimetro.

Curiosità:

Le perle di grotta nel mondo:

In Italia, nascoste allo sguardo dei turisti, le perle di grotta si trovano nella Grotta del Vento in provincia di Lucca nella catena montuosa nota come Alpi Apuane in Garfagnana. La regione italiana in cui si trovano le Grotte del Vento, le più importanti grotte turistiche d’Europa, è la Toscana.

Anche nella grotta di Santa Ninfa in provincia di Trapani, Sicilia, è possibile trovare le perle di grotta.

La Gruta de las Canicas o Grotta dei Marmi a Tabasco, in Messico, è nota per la quantità abnorme di perle che racchiude. Sono stimate circa 200 milioni di perle all’interno della grotta.

Questi sono solo alcuni esempi di grotte in cui vi sono le perle di grotta.

Approfondimenti :

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Perchè nelle conchiglie si ode il rumore del mare?

Perchè nelle conchiglie si ode il rumore del mare?

Curiosità.

Un detto che intriga grandi e piccini e il poter udire il “rumore del mare” poggiando le conchiglie sulle orecchie. Non si tratta solo di una diceria ma di una verità. Questo gesto è comunemente osservato proprio in spiaggia, dove le persone portano incuriosite all’orecchio una conchiglia per ascoltare il suono del mare che sembra emettere dal suo interno.

Infatti è sufficiente avvicinare ad un orecchio la parte “vuota” della conchiglia per poter udire il rumore del mare, delle onde. Sciabordio è il termine corretto per indicare il rumore che producono le onde del mare. Si tratta di un “rumore bianco”, un suono che copre tutto lo spettro di frequenze udibili dall’orecchio umano che ha inoltre un effetto rilassante sul sistema nervoso umano.

Il mare e le conchiglie.

Ma di cosa si tratta? Com’è possibile che proprio nelle conchiglie, icone del mare per eccellenza, si possa udire il suono dello stesso?

Foto di Artem Podrez: pexels.com

Perchè nelle conchiglie si ode il rumore del mare

Qual è il segreto del suono che sembra essere racchiuso nelle conchiglie?

Ci troviamo di fronte ad un illusione uditiva o acustica. Com’è prevedibile, avvicinare una conchiglia, il guscio di un mollusco, non può “contenere” il rumore del mare. Ma l’effetto uditivo creato dall’aria, che si insinua tra la cavità della conchiglia e l’orecchio, viene amplificato insieme ai rumori circonstanti creando un effetto fruscio o un eco.

Tuttavia tentare di ascoltare il mare in una conchiglia in città è impossibile in quanto sarebbero riprodotti i suoni cittadini.

Le onde del mare. Foto di Jürgen Bollmann da Pixabay

Conclusioni:

La conchiglia funge come una “cassa di risonanza” regalando la bella e rilassante sensazione di ascoltare il mare da cui essa proviene. Lo stesso identico effetto è possibile ricrearlo avvicinando all’orecchio oggetti concavi come bicchieri o tazze.

Approfondimenti:

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La pianta di fico che cresce al contrario in Campania

La pianta di fico che cresce al contrario in Campania

Napoli.

In Campania si può assistere all’insolita crescita di una pianta di fico all’incontrario appartenente alla famiglia delle Moraceae . All’interno del complesso archeologico di Baia a Bacoli è possibile vedere il fico in questione un Ficus carica. Il sito in cui si trova la “strana” pianta racchiude delle antiche terme romane.

Il fico di Bacoli. Fonte immagine Pinterest

Inizialmente la pianta di fico cresceva al di sopra della volta rendendo insicura la struttura con le sue radici. Proprio per questioni di sicurezza della struttura gli enti preposti decisero di potare la pianta tagliandone il tronco. Però la pianta di fico, ancora dotata di radici, ha “deciso” di ribellarsi a questa decisione e ha incominciato a sviluppare le sue radici nel senso opposto, all’interno della volta, continuando a crescere normalmente. La volta in questione si trova nei pressi del Tempio di Mercurio.

La pianta di fico che cresce al contrario in Campania

Quindi la pianta è letteralmente all’incontrario, sembra appesa al soffitto della volta, ed è anche produttiva, produce numerosi frutti. Il fico di Bacoli sembra sfidare le leggi della natura. Ad esempio le sue foglie sono rigogliose ed è in grado a resistere a periodi di siccità.

Curiosità:

Le piante di fico sono di natura estremamente adattabili a molte situazioni. Infatti è’ possibile notare piante di questo genere cresciute all’interno di pozzi o su muri. Il fico di Bacoli è molto noto ai turisti e curiosi che amano scattare fotografie all’insolita pianta.

Nel mese di giugno del 2021 alcuni studiosi intenti ad osservare il fico a testa in giù, la pianta è l’ icona delle Terme, hanno scoperto vasti mosaici nascosti dallo strato di sali nel muro. Questa stanza termale ad oggi ha ancora più significato storico e culturale.

Approfondimenti:

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