Tilacino tigre della Tasmania estinto?

Tilacino tigre della Tasmania è estinto?

Immagine di un tilacino tratta liberamente dal web.

Tasmania.

Il Thylacinus cynocephalus o Tilacino,Tigre della Tasmania si è estinta nel 1936 in uno zoo privato. Lo zoo era di proprietà di Mrs e Mrs Mary Roberts a Hobart, in Tasmania.

L’ habitat naturale della tigre era il lato sud-ovest dell’isola Tasmania.Circa 3000 anni fa è stato il più grande canide marsupiale mai esisitito.

Però la sua ‘estinzione è stata causata dalla caccia da parte dell’uomo. 

La descrizione del tilacino o Tigre della Tasmania:

Di seguito la descrizione della Tigre della Tasmania o Lupo Marsupiale.

Il diavolo della Tasmania è una specie affine alla Tigre della Tasmania perchè un marsupiale carnivoro.

E’ simile ad un canide lungo circa 110-120 cm ed i fossili rivelano dimensioni fino ai 200 cm. Il muso è allungato con cerchiature bianche intorno agli occhi e l’altezza alla spalla è di 60 cm circa.

Si tratta di un canide marsupiale. Perciò le femmine erano dotate di una tasca posteriore sotto la coda sorretta da cartilagine che copre i quattro seni della femmina.

Il pelo è corto, bruno o grigio ma il manto ha la caratteristica di presentare 13 o 19 strisce bianche trasversali sul dorso dell’animale.

Le impronte dell’animale sono a cinque polpastrelli. Il Tilacino cacciava uccelli, canguri ed altri piccoli animali. Il suo peso era variabile dai 20 ai 25 kg. La dentatura è composta da canini lunghi, molari e premolari taglienti.

Tilacino tigre della Tasmania

Il Tilacinonon  è estinto?

Avvistamenti di un animale simile alla tigre della Tasmania dall’anno 1968 all’anno 1975 sono stati effettuati in Australia ma non in Tasmania l’habitat naturale di questo animale.

Nel 1968 un esemplare essiccato di Tigre dela Tasmania fu rinvenuto alle Blue Mountains. Il corpo è studiato da esperti.

Mentre nel 1972 sempre alle Blue Mountains un animale simile alla tigre della tasmania viene scorto dai fari di un automobile alla cui guida si trovava Rex Gilory. L’uomo è un noto zoologo.

Avvistati altri due esemplari di tigre della Tasmania o tilacino nel 1974 e nel 1975.

La clonazione del tilacino.

Recentemente studiosi stanno tentando di clonare il Tilacino, tigre della Tasmania.

I ricercatori sarebbero riusciti a prelevare una porzione di DNA dell’animale da un esemplare conservato in alcool etilico fin dal 1866.

Tuttavia questo non significa che l’intero patrimonio genetico della Tigre della Tasmania sia stato recuperato. Per cui la clonazione non sarebbe ancora possibile. Ed il prossimo passo da fare per far rivivere un esemplare di questo animale sarà proprio quello di ricreare l’intero patrimonio genetico dello stesso.

E’ un sogno o una realtà?

Ma è possibile clonare la tigre?  Oppure è solo un sogno già fallito in partenza come è avvenuto con gli altri animali clonati che non sono riusciti a sopravvivere normalmente?

Approfondimenti:

Per avere maggiori informazioni sul tilacino o tigre della Tasmania.

Di seguito il sito sulla Tigre della Tasmania o Tilacino. Video ed immagini nel sito.

Il museo del tilacino

naturalworlds

Curiosità:

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Gli animali strani, buffi, divertenti. Ad esempio il cane che cammina su due zampe, il cane vegano e le strane creature ritrovate morte o catturate ed altri animali.

In Sud Africa Tokoloshe lo zombie nano

In Sud Africa Tokoloshe lo zombie nano

In Sud Africa una credenza molto diffusa è quella del Tokoloshe.

Nelle credenze popolari africane il Tokoloshe assomiglierebbe ad un Brownie, un elfo o un nano del piccolo popolo .

Più precisamente la descrizione di un Tokoloshe corrisponderebbe a quella di un zombie nano creato in seguito alla morte di una persona cara entro l’anno di vita (Rituali voodoo?)

Rappresentazione di un Tokoloshe,immagine tratta dal web.

Per far resuscitare questa persona cara secondo la leggenda vi sarebbe da seguire una procedura, un rito:

  • Rimozione degli occhi e della lingua dal defunto.
  • In seguito l’inserimento nel cranio di questa persona di un ferro.
  • L’utilizzo di una polvere segreta inserita nella bocca.

Questo rituale ridonerebbe alla creatura la vita e l’ubbidienza a colui che l’ha fatta resuscitare.

L’essere si presenterà in seguito di pelle marrone e nel folklore africano esso si presenta nudo o con un mantello sulle spalle, il pene della creatura è talmente lungo che esso lo appoggia sulle spalle.

In Sud Africa Tokoloshe lo zombie nano

Sempre secondo la leggenda i tokoloshe sarebbero gli aiutanti delle streghe e le soddisferebbero sessualmente.

Talvolta le streghe ereditano questi amanti dalle loro madri ed esse non possono aggiungere sale negli alimenti del tokoloshe e lo mantengono mite donandogli una ciocca di capelli ricavata dalla loro frangia.

Il Tokoloshe secondo la mitologia è invisibile agli adulti grazie ad una pietra magica che nasconde in bocca.

L’unico modo per uccidere un tokoloshe è immobilizarlo con una sostanza che le streghe ricavano dal corpo di un tokoloshe in putrefazione, spruzzata nei dintorni del bestiame, a cui il tokoloshe si avvicina spesso perchè goloso del latte di mucca.

In questo modo si riesce a catturare l’essere nel momento in cui diventa visibile a contatto con la sostanza e si riesce ad ucciderlo.

Sempre dal corpo in putrefazione di un Tokoloshe si ricaverebbe una sostanza che lavorata diventerebbe come una crema da spalmare sul corpo, un unguento, per tenere lontano il Tokoloshe, i locali vendono questi unguenti con un marchio di qualità.

Teorie

Talvolta dopo avvistamenti di Ufo in Zimbawe sono stati descritti avvistamenti di esseri descritti come i Tokoloshe, alieni.

Potrebbero essere creature interdimensionali provenienti da altre dimensioni a noi sconosciute?

Teoria proposta anche per i mitici Chupacabras.

Potrebbero essere creature appartenenti al picclolo popolo?

Il cinema

Su Tokoloshe sono stati girati anche alcuni film.

Curiosità:

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Mike il pollo senza testa in Colorado Usa

Mike il pollo senza testa in Colorado Usa

Mike il pollo senza testa immagine tratta dal web.

Marzo 1947

Stati Uniti

Il pollo senza testa sopravvissuto più a lungo della storia.

Il 10 settembre 1945, un pollo di razza Wyandotte di proprietà di Lloyd Olsen di Fruita, Colorado (USA) visse per 18 mesi senza testa. Lloyd Olsen nutriva il suo pollo Mike direttamente dall’esofago con un contagocce. Una sera, in un motel dell’Arizona, Mike morì soffocato.

Il pollo Mike
Il contagocce per pulire l’esofago di Mike.

Per saperne di più:

Alcuni scienziati, scettici, dichiararono che non poteva essere vero, quindi il contadino Lloyd Olsen portò Mike, senza testa già da una settimana, dal Colorado alla University of Utah di Salt Lake City.

Mike il pollo senza testa in Colorado Usa

Gli scienziati scoprirono che la lama dell’ascia aveva mancato la giugulare del pollo e un coagulo aveva evitato che morisse dissanguato.

Lloyd aveva colpito così in alto con l’ascia che gran parte del tronco cerebrale era rimasto attaccato alla spina dorsale. Gli era rimasto attaccato anche un orecchio. Mike, quindi, anche se aveva perso la vista e la capacità di chiocciare, poteva ancora sentire e pensare. Non solo, cresceva anche.

Quando “perse” la testa Mike pesava 1 kg e 100 gr e in seguito raggiunse il rispettabilissimo peso di 3 kg e 600 gr.

Mike divenne una celebrità quando un manager lo portò in tournée nazionale e la sua storia fu riportata dalle riviste Life e Time. Come molte altre celebrità, Mike morì in una stanza di albergo. Morì soffocato perché Lloyd non riuscì a trovare il contagocce che usava per pulirgli l’esofago.

Fu la fine del clamore per “Mighty Mike“, che se ne andò, ma non fu certo dimenticato.

Ogni anno, gli abitanti di Fruita celebrano una festa in onore di “un pollo grosso e grasso che non sapeva di non avere più la testa”.

Mike fa parte del Guinness dei primati.

Fonte articolo ed immagini :Guinness dei primati.

Curiosità:

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Il Bigfoot mistero irrisolto nel mondo.

Il Bigfoot mistero irrisolto nel mondo.

Uno dei misteri ancora irrisolti delle regioni nord occidentali degli Stati Uniti e in altre zone del mondo è la presenza del “Bigfoot” o “Sasquatch” o “Dsonoqua” . Si tratta di nomi dati in base alle regioni in cui vi sono gli avvistamenti.

Con il termine Bigfoot si intende “grande piede” e la descrizione di questo essere si avvicina a quella di una grossa scimmia alta quasi due metri e mezzo. Ed i suoi piedi misurano fino a 50 centimetri di lunghezza.

I primi avvistamenti in Nord America risalgono all’anno 1830/1840.

Due cacciatori dell’Arkansas nel 1851 si imbatterono per caso in una mandria di animali inseguita da un essere enorme dalla figura vagamente umana.

Lo strano animale era  ricoperto di folta peluria e lunghi capelli a ciuffi, come una criniera. Le impronte di questa creatura misuravano circa 35 centimetri.

Molte testimonianze parlano di questo fantomatico essere avvistato più volte anche nel 1924.  Qualcuno racconta di essere stato rapito dal bigfoot. Testimoni raccontano di aver vissuto lunghi periodi in loro compagnia all’interno di intere famiglie.

Il 20 Ottobre 1967 Roger Patterson e Bob Gilmin, presso il Bluff Creeking Valley ovvero le montagne rocciose settentrionali, transitavano a cavallo. Quando un’essere gigantesco e peloso passò loro dinnanzi. Patterson decise di provare a filmare sul momento la creatura e ci riuscì per circa 20 secondi.

Il filmato fu analizzato da studiosi di tutto il mondo. Suscitò all’epoca (e in questi giorni) molti dubbi la sua autenticità. Patterson ne affermò la veridicità fino al momento della sua morte.

L’essere ripreso nel filmato si presentava con petto e mammelle pronunciate. Forse si trattava di un piccolo che la femmina portava con sè? Era una femmina forse?

Il Bigfoot mistero irrisolto nel mondo.

I glutei ed i fianchi della creatura sembravano maschili. Le braccia erano molto lunghe rispetto al resto del corpo. La creatura si muoveva molto lentamente. Ad un certo punto della ripresa si è voltata a guardare l’obiettivo.

Se la ripresa fosse stata eseguita con i mezzi dell’epoca quindi a 16/18 fotogrammi al secondo la creatura sarebbe stata autentica. Ma se invece la ripresa fosse stata fatta a 24 fotogrammi al secondo, come una normale ripresa scientifica dell’epoca la creatura non sarebbe stata altro che un’uomo travestito da scimmia.

Di seguito un singolo fotogramma ed alcuni fotogrammi del video:

Fotogramma dell’ipotetico Bigfoot.
Bigfoot è un mistero irrisolto

Fonte articolo e foto:

The Bigfoot Investigators & Researchers. Il sito non è più funzionante.

Un Bigfoot al Luna Park

Nel 1968 invece una creatura mai vista apparve negli stati Uniti in un carrozzone di un Luna Park del signor Hensen. L’essere si trovava rinchiuso in un cubo di ghiaccio gigantesco alto quasi due metri.

Questa creatura era infatti alta quasi due metri ed era ricoperta da una folta pelliccia bruna. Le braccia erano lunghissime ed il corpo tozzo ed un occhio fuoriusciva da un orbita.

Heulvenmans e Sanderson, criptozoologi, poterono studiare la creatura all’interno di questo cubo di ghiaccio. Però senza poterla mai estrarre.

Il signor Hensen sommerso da accuse riguardo la falsità della sua creatura decise di fuggire con la creatura e di rivenderla a qualcuno di sconosciuto.

Un’ipotesi sull’origine dei Bigfoot è l’ipotesi extraterrestre. Testimoni affermano di aver visto esseri simili ai bigfoot salire o scendere da astronavi UFO.

Lo yeti italiano.

Irpinia.

Nella Val di Lauro nel 1986 nel periodo primaverile terrorizzati i cittadini dichiararono che un’ essere alto tre metri, peloso e con orecchie a punta si aggirava per la zona.

Le autorità affermarono che si trattava di un’orso. Le impronte ritrovate della creatura erano perà simili a quelle di un elefante. In italiano il Bigfoot è chiamato Piedone.

Lo Yeti dell’Himalaya.

Il parente piu’ stretto del bigfoot è lo yeti dell’Himalaya con le stesse caratteristiche fisiche ma con un manto completamente bianco.

Gli avvistamenti dello Yeti dell’Himalaya risalgono al 1986.

A volte le impronte o gli avvistamenti di bigfoot nel mondo si rivelano scherzi oppure opere create dall’uomo. Tuttavia il bigfoot e lo yeti rimangono comunque un mistero che affascina uomini e studiosi in tutto il mondo.

Curiosità:

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Fonte immagine di copertina dell’articolo:

Foto di Wolfgang Eckert da Pixabay

Foto di uno scheletro misterioso ritrovato in Arkansas

Foto di uno scheletro misterioso ritrovato in Arkansas

Lo strano scheletro ritrovato in Arkansas.

Arkansas.

Foto di uno scheletro misterioso ritrovato in Arkansas.

La foto riportata nell’articolo fece molto scalpore in internet negli anni 2000. Ma non vi è una spiegazione riguardo lo scheletro definito di una creatura sconosciuta. Forse si tratta di un’iimmagine o notizia falsa.

Tantissime teorie dalle più scentifiche alle più fatasiose hanno trovato lo spazio per essere sviluppate dagli internauti.

Le teorie sullo scheletro misterioso

  • Si tratta di un’essere non classificato?
  • Un chupacabras?
  • Oppure un essere umano?
  • O si tratta semplicemente di un fotomontaggio?
  • O Cos’altro?

Forse è lo scheletro di un cervo?

Vedi di seguitola rappresentazione dello scheletro di un cervo:

Scheletro di un cervo.

Oppure potrebbe essere lo scheletro di un cane?

Vedi l’immagine qui di seguito dello scheletro di un cane:

In Arkansas vi è la presenza di numerose grotte e caverne su cui ruotano storie strane che raccontano di spaventosi suoni uditi al loro interno. Inoltre in Arkansas vi è un certo numero di caverne sotterranee. Ancora in gran parte inesplorate.

Ad esempio in una caverna a Boone County in Arkansas testimoni affermano di aver udito un suono ruggente sibilante spaventoso. Dopo aver calato una corda per circa 60 metri da parte di topografi ai primi del 900. La creatura in base al suono emesso doveva essere di notevoli dimension ma non è stato possibile classificare la creatura solo in base al suo verso.

In un secondo momento altri esploratori scoprirono che un’agricoltore restò terrorizzato dopo aver incontrato una strana creatura orribile in una di queste caverne. Sarà stata la stessa caverna esplorata dai topografi?

Conclusioni:

Forse lo strano scheletro appartiene ad una creatura sconosciuta proveniente da una di queste caverne sotterranee? Oppure è lo scheletro di un comune animale terrestre?

Peccato però che della foto non si è avuta un’esaustiva spiegazione. Per cui la soluzione dell’enigma resta un mistero per chi è profano nel campo animale. Ma forse per chi se ne intende di scheletri animali invece non è affatto un mistero.

Curiosità:

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Il mapinguari mostro sud Americano

Il mapinguari mostro sud Americano

Sud America

Bolivia

Brasile

Il mapinguari chiamato anche difensore della foresta, mapi, mapinguary e isnashi è un mostro sud Americano.

Si tratta di una creatura paragonata allo yeti ed al bigfoot che abiterebbe nella foresta tropicale amazzonica.

Le descrizioni del mapinguari.

  •  Arti lunghi ed artigli affilati, pelle da rettile o pelo rossastro, si muove lentamente e silenziosamente evitando le lagune ed i fiumi. Evita l’acqua in generale, in quanto rallenterebbe ancora di più i suoi movimenti. Mapinguari emana un insopportabile odore sgradevole ed emette forti grida imitando le grida umane.
  • Descritto anche come un’animale notturno alto quasi due metri, forse carnivoro. Questo animale si innalza sulle zampe posteriori d’innanzi all’uomo, come un orso. E la sua pelle è dura, impenetrabile, come quella dei caimani.
  • Una creatura umanoide, un uomo scimmia, ricoperta di pelo, con un occhio solo al centro della fronte e con una “grande bocca al centro del petto”.

La creatura è definita lo yeti dell’Amazzonia ed emette forti grida, si muove su due piedi.

Rappresentazione del Mapinguari, immagine tratta dal web.

Le teorie

Ramon Lista, un cacciatore nel 1890 in Patagonia, sparò ad un ipotetico Mapinguari senza riuscire a ferirlo. Perchè il proiettile non scalfì la pelle dell’animale.

Il mapinguari mostro sud Americano

Un bradipo gigante è il mapinguari?

La descrizione del mapinguari potrebbe essere quella di un bradipo gigante preistorico o Megatherium (in italiano megaterio)?

L’estinzione dei bradipi giganti risale a 10000 anni fa ma potrebbero esservi degli esemplari ancora in vita? Vi erano altri esemplari di dimensioni più piccoli legati a questa famiglia di animali.

I bradipi giganti preistorici potevano raggiungere i sei metri di altezza. Per cui erano molto diversi dai bradipi moderni, si nutrivano di frutta ed eventuali carogne di animali anche se vi è discordanza sul tipo di alimentazione carnivora o vegetariana di questo animale preistorico.

Il bradipo gigante era catturato ed alimentato dagli uomini primitivi che si nutrivano di questi animali quando scarseggiava il cibo a loro disposizione.

Bradipo ai giorni nostri. Foto di Benjamin Balazs da Pixabay

Il megaterio si innalzava sulle possenti zampe posteriori per raggiungere il cibo costituito dalle foglie degli alberi.

Quando si spostava su tutte e quattro le zampe proseguiva con enorme lentezza ed instabilità camminando spostando il peso sui “lati dei piedi”.

Uno scheletro di un megaterio primitivo:

numerosi scheletri di megaterio sono stati rinvenuti dagli studiosi ed è possibile visionarli all’interno di musei.

Lo scheletro di un megaterio primitivo

Il mapinguari è un melodonte?

Il manpinguari potrebbe essere un melodonte (in inglese Mylodon. I melodonte sono animali erbivori che fanno sempre parte della famiglia dei bradipi giganti, vedi sopra.

Di seguito una ricostruzione di un melodonte riportata in un francobollo di animali preistorici:

Melodonte in un francobollo.

Il mapinguari mostro sud Americano

Mapinguari un formichiere gigante?

Myrmecophaga tridactyla o formichiere gigante. Un formichiere gigante potrebbe essere il mapinguari? In quanto questo animale è diffuso in America latina.

Il formichiere gigante è lungo da 1-1,3 metri ed è dotato di una coda di 60-95 centimetri. La sua lingua è di circa 50 centimetri ed è molto diffuso nelle foreste delle aree tropicali in America latina.

Un Myrmecophaga tridactyla, formichiere gigante.Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

Il mapinguari è un ciclope?

Nella mitologia greca ritroviamo ciclope, un gigante mitologico con un occhio solo. Il mapinguari ricorda questa figura mitologica di origini greche, presentando un unico occhio e la forma umanoide, alto oltre due metri. Sono entrambi miti o sono la stessa creatura in luoghi differenti?

Una raffigurazione di un ciclope. Foto di journoian da Pixabay

Mapinguari è un’animale primitivo non estinto sopravvissuto in sud America?

Mapinguari potrebbe essere un animale primitivo non estinto sopravvissuto in sud America, come si suppone possano essere altri animali non classificati?

Un bradipo gigante, un formichiere gigante, un animale primitivo che è riuscito a soppravvivere nella fitta foresta amazzonica?

Una teoria prese piede riguardo a questa ipotesi che fu abbracciata da David Oren, criptozoologo.Sono stati scritti libri riguardo questa teoria in relazione a numerose creature non classificate che potrebbero essere in realtà animali primitivi no estinti ma viventi nella nostra epoca.

Un caso noto è il tilacino o tigre della tasmania di cui si creda esistano in vita alcuni esemplari, ma non vi sono prove della loro esistenza.

Ralph M. Wetzel ed il tagua

Nel 1970 Ralph M. Wetzel con la presenza del team dell’Università del Connecticut nelle foreste del Paraguay scoprì un esemplare vivente di Chacoan Peccary. E’ stato chiamato in seguito Catagonus wagneri, in italiano Pecari del Chaco, ritenuto estinto da oltre 10000 anni.

Prima del ritrovamento dell’esemplare in vita, erano costuditi solamente fossili di questi animali simili ad un maiale selvatico.

La popolazione locale era a conoscenza dell’esistenza di questo animale da lungo tempo e lo chiamava tagua.  I Pecari del Chaco sono considerati una specie animale a rischio di estinzione.

Un immagine di Catagonus wagneri:

Gli studi su mapinguari.

David Oren

Il criptozoologo David Oren è realmente convinto dell’esistenza del mapinguari. Infatti l’uomo lo ha cercato per vent’anni e nelle sue spedizioni ha portato prove organiche del mapinguari.

I suoi studi che proseguono dall’anno 1988 sono andati contro la zoologia e le sue spedizioni furono ritenute inutili. Ma Oren era convinto che la foresta amazzonica, tutt’ora impenetrabile in molte zone all’uomo, nascondesse specie animali sconociute.Si tratta di una teoria abbracciata anche da altri studiosi di criptozoologia come Bernard Heuvelmans.

La convinzione di Oren è che il mapinguari potrebbe essere effettivamente un bradipo gigante o megaterio o giant ground sloth in inglese esistito trenta milioni di anni fa ed estinto 5 o 10 milioni di anni fa.

Oren avrebbe in suo possesso dei calchi di un impronta di un ipotetico mapinguari. Le impronte insuo possesso sono il triplo di quelle di un tapiro (l’animale più grande che abita quelle zone) e ricorda notevolmente l’impronta di un megaterio.  Lo studioso possiede resti organici di feci e pelo ed ha inoltre le testimonianze di oltre 80 testimoni locali che affermano di aver visto ed udito il mostro mapinguari nella foresta.

Curiosità

L’era glaciale film

Un bradipo gigante è Sid uno dei protagonisti nel film animato “L’era glaciale 1 e 2.”

Videogioco “The lost experience”

Il mapinguari “appare” nel videogioco “the lost experience”, che fa riferimento al noto telefilm Lost.

Durante il gioco in un foglio di sceneggiatura dello stesso J.J.Abrams creatore della serie, vi è un riferimento nei suoi appunti al misterioso mostro dell’isola, un mapinguari. Il mapinguari è descritto come un’incrocio tra un bradipo ed un’ orso quindi un animale ibrido e bio-meccanico.

Sul foglio di appunti vi è la scritta:

“No!”, “No Mapinguari, non ancora!” in inglese.

Il foglio con la scritta del gioco.

Approfondimenti:

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Il Sucuriju gigante una leggenda?

Il Sucuriju gigante una leggenda?

20 agosto 1997.

Nueva Tacna: città sul Rio delle Amazzoni, Amazzonia

Secondo i cittadini un’ enorme serpente di circa 40 mt di lunghezza e largo 4 avrebbe attraversato il paese devastandolo, distruggendo case ed imbarcazioni.

Probabilmente questo avvenimento fu un avvistamento in massa del serpente gigante mitologico chiamato Sucuriju. Il serpente gigante che abiterebbe per l’appunto questo fiume, alla notizia però fu dato poco peso.

Le anaconde.

Il Rio delle Amazzoni è un fiume abitato da Anaconde( Boa murina ) Giganti. Ma generalmente le anaconde non superano i 7 metri e 30 cm di lunghezza ma vi sono casi documentati di anaconde che superano i 10 metri di lunghezza.

Foto di un serpente anaconda. Foto di Denis Doukhan da Pixabay

L’anaconda gigante in Brasile

Un magnifico esemplare di anaconda di quasi 10 metri è stato ospite del Giardino Zoologico di S. Paolo, in Brasile, a cavallo tra il XIX e il XX secolo.

I resti del rettile sono oggi conservati all’Istituto Butantan di S. Paolo. 

Il Sucuriju gigante una leggenda?

Fin dal 1907 si hanno testimonianze della presenza di serpenti giganti. Serpenti chiamati Boa Giganti che superavano i 20 metri di lunghezza chiamati dai locali Sucuriju.

Infatti nel 1907 Percy Fawcett un’esploratore del sud America, che godeva di notevole fama, uccise a colpi di fucile un serpente di dimensioni eccezionali Era lungo 19 metri e si trovava sulle sponde del fiume Rio Negro.

Secondo la leggenda il Sucuriju sarebbe molto più grande di una comune anaconda. Potrebbe raggiungere o superare i 40 metri di lunghezza e si nutrirebbe di bestiame e talvolta di esseri umani.

Il Sucurju farebbe parte della famiglia dei serpenti costrittori. Come i boa o le anaconde, che non sono serpenti velenosi ma uccidono per soffocamento le loro prede avvolgendole nelle loro spire mortali.

Nel 1948 a Manao fu fotografato un vero Sucuriju, di 40 metri di lunghezza però non fu studiato da esperti in quanto il suo corpo andò in in decomposizione molto in fretta impossibilitando il suo studio.

I militari fotografano un Sucuriju

Un altra testimonianza dell’esistenza di serpenti giganti risale all’anno 1959.

Un serpente di notevoli dimensioni è stato avvistato e fotografato da un elicottero militare in Zaire. Secondo i militari che si trovavano sul velivolo l’animale raggiungeva e probabilmente superava i 16/18 metri di lunghezza.

Nelle vicinanze di Rio Jacaro si trova la tomba di un turista ucciso e divorato da un serpente descritto come un Sucuriju.

Conclusioni:

Infine potrebbe un serpente di tali dimensioni sopravvivere nella foresta amazzonica?

Probabilmente si e potrebbe nascondersi alla vista dell’uomo dal momento che la foresta amazzonica è in gran parte inesplorata. Proprio a causa della difficoltà per l’uomo di addentrarsi al suo interno sarebbe difficile individuare esemplari di Sucuriju. Perchè un serpente di tali dimensioni potrebbe anche facilmente procacciarsi il cibo nella grande foresta amazzonica.

Curiosità:

Di seguito leggi l’articolo sul serpente preistorico più grande mai esistito:

Il serpente Titanoboa lungo oltre 15 metri, estinto 60 milioni di anni fa.

Titanoboa il cui nome scientifico èTitanoboa cerrejonensis è un serpente esistito circa 60 milioni di anni fa.

Conclusioni:

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Apollonio di Tiana e il vampiro

Apollonio di Tiana e il vampiro

Vogliamo parlare di un ordine di fenomeni che, nell’antichità così come oggi, sono sempre stati considerati fra i più controversi e, se si vuole, anche i più raccapriccianti.

La credenza che i morti ritornino dal loro regno per far del male ai viventi, per nuocere loro non solo spiritualmente, ma anche fisicamente.

In particolare, per strappar loro l’elemento che è il simbolo stesso della vita: il sangue. Che i morti siano assetati di sangue è credenza antichissima nelle civiltà mediterranee.

 

Omero ci descrive, in una pagina impressionante dell’Odissea, il sinistro richiamo esercitato dal sangue sulle ombre dei morti:

“Poi che con voti e con suppliche ebbi pregato le turbe
dei morti, afferrate le bestie, lì le sgozzai
sopra la fossa: fumido il bruno sangue scorreva;
esse accorrevano a frotte dall’Erebo l’ombre dei morti.
Giovani donne, ragazzi, vecchi che molto soffrirono,
e tenere fanciulle con l’animo nuovo al dolore;
molti poi da lance di bronzea punta trafitti,
uomini uccisi in battaglia con l’armi ancor lorde di sangue:
alla fossa accorrevano a frotte da tutte le parti
con alte grida: e io fui preso da pallido orrore.”
(41)

Esistono molti testi sul vampirismo, antico e moderno, che trattano l’argomento in termini generali.

Tra la massa sterminata di essi ne ricordiamo almeno uno, italiano, che è un classico nel suo genere:

La stirpe di Dracula del noto studioso Massimo Introvigne. (42)

Per quanto riguarda la nostra indagine, notiamo che il concetto di vampiro, in senso stretto, si afferma nell’Europa del Settecento dopo i casi segnalati in alcuni villaggi ungheresi, in Moravia e in Serbia, fra il 1693 e il 1725.

Donna vampiro. Fonte immaginePixabay

Apollonio di Tiana e il vampiro

Fatti attestati anche da testimoni qualificati, come medici militari e particolarmente raccapriccianti. Morti sospette e apparentemente inspiegabili; apparizioni di defunti; cadaveri riesumati e trovati ben conservati in modo anormale, con la bocca piena di sangue; trafittura degli stessi con appositi paletti.

Esso si afferma definitivamente presso il vasto pubblico con la pubblicazione del romanzo Dracula, il vampiro dello scrittore irlandese Bram Stoker (1847-1912), nel 1897. Il romanzo ebbe un successo durevole e impressionante.

Ma per gli antichi il concetto di “vampiro” era più ampio e sfumato.

I Greci, ad esempio, con il termine èmpusa indicavano una sorta di spettro, generalmente di sesso femminile, che circuiva i viventi per poi divorarli.

Non era quindi un morto che si ridesta, ma un fantasma in grado di esercitare le funzioni di un vivo allo scopo di uccidere le sue vittime.

I latini, come Orazio e Apuleio, preferiscono il termine lamia, -ae, che però indica anche una strega particolarmente malvagia e potente: risulta difficile, comunque, separare i due significati. (43)

Ed eccoci al racconto di Filostrato.

Apollonio di Tiana e il vampiro

Così come viene narrato nel quarto libro della Vita di Apollonio di Tiana.

“Tra i discepoli di Demetrio di Corinto v’era Menippo di Licia, giovine di venticinque anni, eletto di spirito e bellissimo di forme, simile a un atleta per bellezza e portamento.

Si credeva che Menippo fosse amato da una donna straniera,e questa donna era detta bellissima e stravagante, oltre che molto ricca: ma non era nessuna di queste cose, se non pura apparenza.

“Un giorno che Menippo camminava da solo lungo la strada che reca a Cenchrae, un fantasma d’aspetto femminile gli era apparso, gli aveva stretto la mano e gli aveva detto d’amarlo da molto tempo.

Aveva aggiunto d’essere fenicia, e di vivere in un sobborgo di Corinto. Dicendogli il nome del sobborgo, aveva aggiunto: Vieni a trovarmi questo pomeriggio e mi ascolterai cantare.

Ti offrirò da bere un vino quale non hai mai gustato. Non avrai rivali sulla tua strada, e vivremo insieme felici: io che sono bella, e tu che lo sei quanto me.

Il giovane si lasciò lusingare da queste parole perchè, pur avendo abbracciato la filosofia, purtuttavia era dominato da Eros.
“Andò quel pomeriggio alla casa indicata, e per molto tempo frequentò la donna come amante, senza mai dubitare che non donna fosse, ma uno spirito immondo.

Un giorno, Apollonio prese a scrutare Menippo misurandolo con lo sguardo come fa uno scultore, e dopo averlo studiato a lungo, gli disse:

Sai tu, che sei bello e desiderato dalle donne più belle, che abbracci una serpe, ed è una serpe che ti abbraccia?

Apollonio di Tiana e il vampiro

Menippo rimase attonito, e Apollonio seguitò:

“Tu hai una donna che non è tua moglie: ma pensi forse che lei ti ami?

“Certamente!, rispose il giovine. Lei si comporta con me come fa una donna che ama

“Intendi sposarla?

“Sì: è fonte di gioia sposare una donna che ama.

“Apollonio replicò: Quando celebrerai le nozze?

“Presto, rispose il giovane, forse domani stesso.

“Apollonio attese il giorno della festa nuziale e, quando i convitati furono giuinti, entrò anch’egli nella sala.

“Dov’è la bella per la quale siamo venuti?, chiese.

“Qui, disse Menippo alzandosi e arrossendo in volto.

“E di chi sono l’oro, l’argento e tutti gli ornamenti di questa sala?

“Di mia moglie, rispose il giovane, io non possiedo che questo, e mostrò il suo mantello.

“Apollonio, rivolgendosi allora a tutti, chiese: Conoscete il giardino di Tantalo, che a un tempo esiste e non esiste?

“Sì, risposero gli ospiti, lo abbiamo letto in Omero, perché non siamo mai scesi nell’Ade.

“Lasciatemi dire, allora, proseguì Apollonio, che queste decorazioni sono simili a esso:sono soltanto l’apparenza insostanziale di una sostanza.Perché possiate comprendere meglio, sappiate che la seducente fidanzata è un Vampiro, una di quelle Empuse che il popolo chiama Lamie o Mormolyce.

Anche i Vampiri sono attratti dal sesso. Ma ancor più amano il sangue e la carne umana, e usano il sesso per intrappolare coloro che vogliono divorare.
“La donna allora gridò:

Taci e vattene via!, e si mostrò indignata per quelle insinuazioni, scagliandosi contro il filosofo e chiamandolo insensato.

Ma, all’improvviso, le coppe che sembravano d’oro e i vasi che sembravano d’argento svanirono tutti.

Apollonio di Tiana e il vampiro

Scomparvero anche, dopo il discorso di Apollonio, tutti i coppieri, i cuochi e i servi.
“Allora lo spirito immondo finse di piangere, supplicando di far cessare i tormenti che l’avrebbero costretto a rivelare la sua vera natura.

Ma Apollonio insistè finchè quello non confessò di essere un Vampiro che aveva invischiato Menippo coi piaceri del sesso per poterne poi divorare il corpo.

Infatti, per nutrirsi, lei sceglieva sempre i giovani belli e forti, perché hanno il sangue assai fresco. (44)
Certo, racconti del genere non sono esclusivi dell’antichità greco-romana né della sola area mediterranea.

Il famoso colonnello britannico Percy Fawcett, grande conoscitore del Sud America e ricercatore del mitico El Dorado intorno al 1925 scomparve nella giungla amazzonica senza più lasciare tracce. Egli aveva raccolto dagli indios numerose storie riguardo ai duendes, gli spettri dei defunti che perseguitano a morte le loro vittime.

Val la pena, per un confronto con la storia di Apollonio, riportare uno di tali racconti.

“L’episodio più strano da lui riferito [ cioè da Fawcett ] è successo in Bolivia, al posto di ristoro governativo di Yani dove, negli ultimi anni del secolo scorso [ cioè, si badi, dell’Ottocento ] fu trovato un enorme giacimento d’oro.

Quella storia è strana.

Apollonio di Tiana e il vampiro

Due ufficiali boliviani di ritorno dal Beni, scesero giù a Yani fermandosi ad un tambo per passarvi la notte.

Vedendo una ragazza bellissima sulla soglia di una casa accanto al tambo, giocarono a testa e croce, con una moneta, a chi spettasse corteggiarla.

L’ufficiale che perdette pernottò nella casa del corregidor, il capo del villaggio, l’altro se ne andò.

Non fece più ritorno e la sua testa mozza fu rinvenuta sul pavimento di una casa diroccata. La stessa ove l’ufficiale superstite aveva scorto – e lo giurò – la magnifica ragazza.

Il fantasma duende

Apollonio di Tiana e il vampiro

Quella casa, spiegò il corregidor, non era abitata da chissà quanto tempo e la ragazza era un duende, un fantasma che non si faceva scorgere dagli indigeni, ma soltanto dai forestieri. (45)

Un antropologo di tendenza strutturalista e comparativista non avrebbe difficoltà a vedere, nella diffusione universale di tali racconti, la prova – per così dire – della loro origine puramente leggendaria.

Per quanto, a ben guardare, il ragionamento potrebbe essere facilmente rovesciato: proprio la diffusione universale di certi racconti potrebbe deporre a favore della loro autenticità, cioè dall’esperienza concreta di essi.

Se poi la credenza soggettiva in fatti che sono, al momento, privi di spiegazione scientifica, debba coincidere anche con una verità oggettiva, questo – lo abbiamo già osservato – è un altro discorso.

(Che peraltro, lo notiamo di sfuggita, non può prescindere da ciò che si intende, filosoficamente parlando, per i due concetti di “verità” e di “oggettività”, concetti estremamente impegnativi e dal significato tutt’altro che univoco).

A ciò si aggiunga che anche un evento non “vero” oggettivamente può benissimo produrre degli effetti reali e “oggettivi”.

Ad esempio, tra il 1600 e il 1800 i Maori abbandonarono progressivamente le proprie sedi nella regione di Tautuku, in Nuova Zelanda, anche per il terrore provocato dal Maeroero

Una creatura selvaggia simile allo Yeti che si diceva rapisse i bambini e le giovani donne. (46)

Concludendo.

Nel mondo antico era diffusa la credenza negli animali mostruosi, nei fantasmi, nei vampiri. Tale credenza coinvolgeva anche le classi istruite, gli scrittori, i filosofi, insomma gl’intellettuali di professione (naturalmente, non tutti; molti erano scettici).

Essa poggiava non solo su vaghi racconti d’impronta mitico-leggendaria o su tradizioni letterarie e poetiche, ma anche su episodi specifici storicamente contestualizzati.

Attribuiti a testimoni attendibili o riferiti da personaggi di provata serietà.

Il soprannaturale da un lato, e le arti magiche dall’altro costituivano punti di riferimento quasi universalmente accettati.

Si pensi, per fare solo un esempio, al racconto sull’ arrivo dei Libri Sibillini a Roma.

Oppure, uscendo dall’ambito greco-romano, ai libri mosaici dell’Antico Testamento, pieni di prodigi, miracoli e rivelazioni. Né si deve concluderne che gli antichi fossero, nel complesso, più creduli di quanto lo siano i cosiddetti moderni. Ossia di quanto lo siamo noi (che saremo antichi per le generazioni a venire).

Apollonio di Tiana e il vampiro

Checchè ne pensasse il Leopardi del Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, non abbiamo alcun argomento incontrovertibile per affermare una cosa del genere.

Fra gli antichi, proprio come fra i nostri contemporanei, occorre in primo luogo distinguere fra credulità e, ciò che è ben altra cosa. Disponibilità a confrontarsi con fatti che sembrano contraddire il paradigma scientifico del momento.

In secondo luogo, fra una massa di persone intellettualmente succube della maggioranza.

(Tra le quali vanno annoverate anche non poche appartenenti alla cultura scientifica dominante, e non solo il cosiddetto popolino).

E coloro che, invece, pur dotati di senso critico e di una buona cultura complessiva. Anche, ma non solo, di tipo scientifico, posseggono equilibrio, prudenza ma anche la capacità di confrontarsi con i fatti “scomodi”.

Scomodi dal punto di vista della loro spiegazione razionale.
In ogni caso, non è questa la sede per discutere a fondo la natura dei fatti misteriosi che abbiamo riportato dalle fonti greco-romane.

A noi basta aver sollevato il velo su un aspetto poco studiato del mondo antico.

Auspicando verso di esso una maggiore attenzione da parte degli storici, ma anche degli antropologi, dei parapsicologi, dei filosofi.

Tenendo sempre bene a mente quella saggia riflessione di Shakespeare (Amleto, Atto I, Scena V):

“Vi sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante se ne sognano in tutta la vostra filosofia.”

Articolo di FRANCESCO LAMENDOLA

NOTE

1) OMERO, Odissea, XI, 34-44.

2) MASSIMO INTROVIGNE, La stirpe di Dracula. Indagine sul vampirismo dall’antichità ai nostri giorni, Milano, A. Mondadori, 1997.

Si consulti anche, sull’episodio di Apollonio di Tiana, MONTAGUE SUMMERS, The Vampire in Europe, Londra, Kegan Paul, Trench, Trubner & Co., 1929, pp. 3-7.

3) Cfr. CASTIGLIONI-MARIOTTI, Op. cit. Si noti che in Tertulliano, autore del II sec. d.C. e per di più cristiano, il termine ha già assunto una valenza totalmente inattendibile, al punto che egli parla di lamiae turres per indicare le favolette narrate dalle balie: vedi E. e R. BIANCHI-O.LELLI, Op. cit., p. 920.

4) Da FILOSTRATO, Vita di Apollonio di Tiana, IV: trad. in GIANNI PILO-SEBASTIANO FUSCO (a cura di), Storie di vampiri, Roma, Newton & Compton, 2003, pp. 971-72.

Un’opera fondamentale per comprendere questo tipo di fatti soprannaturali nel mondo antico è Arcana Mundi, a cura di Georg Luck (2 voll., 1997 e 1999), della Fondazione Lorenzo Valla. Il primo vol. tratta Magia, miracoli e demonologia, il secondo Divinazione, astrologia, alchimia.

5) Riportato da FRANCO RHO, Perù e fantasmi, Novara, De Agostini, 1964, pp. 47-48.

6) P.TURNER-J:WILLIAMS-N.KELLER-T.WHEELER, Nuova Zelanda, tr. it. Torino, E. D. T.,
1999, pp. 730-31. La zona di Tautuku si trova nei Catlins, una remota regione boscosa dell’Isola Meridionale.

I Vampiri creature della notte

I Vampiri creature della notte

Il termine Vampiro e il conseguente termine Vampirismo, deriva da un termine slavo: wempti ovverostregone che beve.

Nelle varie culture i vampiri sono descritti come creature che succhiano il sangue agli esseri umani e sono notturne. Si muovono solo al buio e di notte sono identificati con nomi diversi:

  • Russia:UPIR
  • Grecia:VRYKOLAKAS
  • Malesia:POLONG
  • Albania e Dalmazia:VUKODLAK
  • Cile:CHON CHON
  • Italia:VAMPIRI

I vampiri nella storia.

I vampiri sono spesso associati al famoso Conte Dracula.

Sul mito del Conte Dracula sono state create numerose opere televisive. Il conte è vissuto in Romania con il nome di conte Vlad Tapes, principe della Valacchia.

Era un principe che usava metodi cruenti contro il popolo, talvolta impalando con paletti le persone. Era stato infatti soprannominato “l’impalatore” e dracul chesignifica Stregone in rumeno. Ma il conte Vlad Tapes era figlio di Drac e Drac che significa demone. Il Conte dominò gli scenari, con le sue crudeli gesta, dal 1456 al 1462. La parola Drac è anche l’identificazione del casato del conte Vlad .

Dopo la sua morte avvenuta tramite decapitazione egli ottenne il soprannome di Vampiro a causa della sua smodata tendenza di pranzare e cenare alla vista del sangue. 

Dall’anno 1337 in poi vari casi di aggressioni in villaggi ed a persone sono stati attribuiti ai vampiri come figura assetata di sangue, con il corpo umano.

Al British Museum si trova custodita una tavoletta antica in cui si parla di vampiri. Nella tavoletta vi sono delle formule magiche per proteggersi dai vampiri.

In molte tradizioni il vampiro non è altro che un ladro, un assassino o colui che ha violato le regole della religione locale e viene etichettato come mostro.

L’idea del Vampiro nasce anche per la paura dei defunti che hanno conti in sospeso nella vita terrena e che potrebbero tornare in vita per saldarli.

I Vampiri creature della notte

Cosa accade se un vampiro aggredisce un essere umano:

La persona aggredita e morsicata da un Vampiro, presenta fori sul collo o sui polsi. Ed il suo cadavere non sembrerà un cadavere ma sembrerà una persona normale pallida con le labbra eccessivamente rosse.

Queste creature pero’ non saranno veri vampiri in quanto un vero vampiro è dotato di poteri paranormali come telepatia e metamorfosi.

Infatti credenze popolari narrano di uomini-vampiro che possono trasformarsi in pipistrelli, lupi, ragni e ratti per sfuggire rapidamente dai luoghi delle aggressioni. Creature che in seguito si nutriranno di sangue e sperma umano aggirandosi di notte. Queste creature devono essere state prima morsicate da un vampiro morente per poter avere i suddetti poteri.

L’immagine del vampiro non si vede riflessa negli specchi ed esso è sempre in cerca dell’anima gemella.

Talvolta si innamora perdutamente di un essere umano e cerca di convincerlo a nutrirsi del suo sangue spontaneamente senza violenza. Nonostante  tutto i vampiri siano tutti sterili.

I Vampiri creature della notte

Come sconfiggere i vampiri:

  • La Croce o Medaglia sacra di San Cristoforo è utile per mantenerli distanti dalle persone. In quanto sono creature demoniache e alla vista di questi oggetti fuggono e se toccati da questi oggetti sono vittime di profonde ustioni.
  • Acqua Santa, anch’essa causa ustioni e fa fuggire i vampiri.
  • Aglio, Rose, Aconito per mantenerli lontani dalle abitazioni ad esempio, i vampiri non amano questi vegetali.
  • Paletto di Frassinoroserve per trafiggere al cuore un vampiro, causandone la morte istantanea con la conseguente sua polverizzazione o riduzione in cenere immediata.
  • La luce del sole uccide questi esseri che possono muoversi solo di notte al buio.

Lilith la prima moglie ripudiata di Adamo

La tradizione ebraica narra che Lilith, abitante del deserto, fu la prima moglie ripudiata di Adamo.

Ed è la più antica Vampira secondo la tradizione antica.

In realtà Lilith non è la prima Vampira, ma è colei che ha “istruito” il primo vampiro, ovvero Caino (definito tale poichè condannato dal Signore a cibarsi solo di quello stesso sangue versato dal fratello Abele).

Lilith fu allontanata, vuole la leggenda, poichè sprezzante della volontà di Adamo. Da tutto ciò il motivo per il quale, i vampiri, vengono ache chiamati Cainiti.

Lilith non può avere figli ma rapisce quelli degli altri, neonati e li dissangua. Ella è una divoratrice di seme umano e Lilith probabilmente deriva dall’ebraico Laila che significa Notte. Per questo motivo spesso è raffigurata come un animale notturno.

Tre parole devono essere pronunciate per scacciarla:

I tre nomi sacri dei tre angeli Senoy, Sansenoy e Sammanglof che la catturarono secondo la leggenda. Gli angeli fecero un patto con lei risparmiandole la vita, non affogandola nelle acque del mar rosso in cambio del risparmio della vita dei neonati che essa teneva nascosti.

Approfondimenti:

Visita la sezione strane creature ecriptozoologia del sito.

Leggi nel sito l’articolo sui vampiri Apollonio di Tiana e il vampiro

 

 

Gatti alati diavoli o angeli in terra?

Gatti alati diavoli o angeli in terra?

Del mito dei Gatti Alati se ne parla da molto tempo. Le storie di gatti con delle estensioni sulla schiena simili ad ali sono state narrate a lungo, fin dal 1800. Si tratta di creature angeliche o diaboliche?

Ci sono circa 128 casi di gatti alati segnalati, con circa 20 foto di questi strani animali ed un video.

Gatti alati diavoli o angeli?

Le teorie sui gatti alati

Illustrazione di un gatto alato. Foto di Veronica Kaiser da Pixabay

Alcune persone hanno avanzato la teoria del possibile accoppiamento tra un gatto ed uno scoiattolo volante, ma si tratta di una teoria poco accredita e naturalmente impossibile.

La spiegazione razionale più accreditata riguardo la strana caratteristica che accomuna i gatti alati, è la possibile presenza di una rara malattia genetica nota come Astenia Cutanea Felina(FCA). Si tratta di una malattia riscontrabile anche nell’uomo.

La malattia è presente anche in altre specie animali come cani, cavalli, ovini e bovini. La pelle dei soggetti malati sul dorso diventa estremamente elastica e cadente. In questo modo si crea l’idea per l’appunto che gli animali come i gatti possiedano delle ali.

Gatto con le ali? immagine tratta dal web.

Questa malattia crea gravi problemi di salute nei soggetti colpiti, perché la pelle è molto delicata. Se la pelle si rompe, ad esempio in seguito a traumi, la cicatrizzazione è molto difficoltosa ed il sangue stagnante può causare infezioni talvolta mortali. La pelle deformata dalla Astenia Cutanea Felina (FCA) è generalmente priva di ossa e cartilagini.

Quindi queste “finte” ali non possono essere “sbattute” dall’animale e certamente non possono permettergli di volare . Nel folclore popolare invece i gatti alati possono volare. In realtà queste fantomatiche ali possono solo essere mosse leggermente dai muscoli del dorso.

Un’altra spiegazione è il pelo trascurato nei gatti a pelo lungo che si annoderebbe, formando delle escrescenze voluminose sul dorso dell’animale. Escrescenze che quando il gatto si muove dà l’impressione all’osservatore che siano presenti delle ali.

Un’ ulteriore spiegazione è che questi soggetti siano stati colpiti da una forma di malformazione genetica.

La dea Freya

Secondo la mitologia nordica la Dea Freya possedeva un carro trainato da gatti alati. La Dea donava la sua benevolenza a chi amava e rispettava i gatti.

Scopri il libro “Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo” di Erika Di Cuonzo

Di seguito il BookTrailer sul canale YouTube di ChupaCabraMania.com. Il libro è disponibile su Amazon.

Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo (I misteri e le strane creature nel mondo e tanto altro) eBook : Di Cuonzo, Erika : Amazon.it: Libri

 

Approfondimenti:

Visita la sezione del sito sui Gatti Demoniaci

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