La leggenda di San Guinefort cane levriero

La leggenda di San Guinefort cane levriero

Miniatura francese del XV secolo sulla caccia con cani

Francia.

San Guinefort o Guignefort era un cane levriero del XIII secolo. Il cane fu oggetto di devozione popolare quale santo per i miracoli che scaturirono presso la sua tomba.

La sua tomba era diventato oggetto di culto e pellegrinaggi nella zona di Lione, a Sandras, tra Chatillon-sur-Chalaronne e Marlieux.

Secondo la sua leggenda, questo cane era di guardia in un castello. Quando un giorno il cavaliere suo padrone, tornando dalla caccia, vide il cane che aveva messo a soqquadro la stanza dove era tenuto il suo figlio in fasce.

La culla era stata rovesciata. Il cane aveva le zanne insanguinate e del bambino nonvi era alcuna traccia.

La leggenda di San Guinefort cane levriero

Francia.

Credendo che il cane lo avesse sbranato, egli lo uccise immediatamente con la sua spada.

Solo poco dopo sentì il bambino piangere e lo trovò illeso sotto la culla rovesciata ,assieme a una vipera uccisa dal cane. Il cane era stato protagonista di una lotta con la vipera non per fare male al bambino, ma per salvargli la vita.

Una volta scoperto l’errore, con pentimento il cavaliere seppellì il cane in una tomba coperta di pietre.

La tomba è diventata luogo di pellegrinaggi e numerosi ex-voto venivano portati al santo-cane. Come ringraziamento dei miracoli e delle grazie che compiva soprattutto per la tutela dei bambini. Con il tempo e la tradizione orale la sua figura divenne come quella di un vero e proprio uomo.

Il suo culto, proibito più volte dalla chiesa, persistette per secoli abolito solo negli anni ’30 dalla chiesa cattolica.

La sua festa cadeva nel periodo della canicola.

Fonte:

Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Curiosità:

Visita la sezione del sito sugli animali strani, buffi e divertenti.

Gli animali strani, buffi, divertenti come il cane che cammina su due zampe od il cane vegano. Inoltre scopri le strane creature ritrovate morte o catturate ed altri animali e persone.

Animale ibrido tra gatto e coniglio?

Animale ibrido tra gatto e coniglio?

Immagine illustrativa. 

16 aprile 2007

La strana creatura è nata in Colombia. Ma si tratta di animale ibrido, ovvero un incrocio tra un gatto ed un coniglio?

I suoi proprietari la chiamano “ganejo” che è la fusione della parola spagnola gato (gatto) e conejo (coniglio) perchè ha il corpo sia di gatto che di coniglio.

La testa, le zampe e la coda sono di coniglio ed inoltre ha un occhio azzurro e l’altro verde.

Lo strano animale è nato a Riohacha, una città della costa caraibica nel nord della Colombia ed è stato regalato ai suoi relativi proprietari per cacciare i topi.

“Ganejo” salta con le zampe posteriori ed in più esegue il suo compito dell’uccidere i roditori che danno noia ai suoi proprietari, però non li mangia.

Secondo la famiglia Aponte, i proprietari di questa inusuale mascotte “egli è una creatura nata in modo diverso ed è per questo che non può essere rifiutata da nessuno”. La storia e la dichiarazione sono state  pubblicate dal giornale el diario Hoy.

Ma gli altri contadini della zona non pensano la stessa cosa della famiglia Aponte. E considerano che le malformazioni di Ganejo siano delle “maledizioni della natura” .

I contadini credono che questo animale sia qualcosa di molto simile al mulo, un nione di razze che avviene con l’accoppiamento tra il cavallo e l’asino da cui nasce il mulo. Il mulo è realmente classificato un animale ibrido in quanto l’accoppiamento tra cavallo ed asino è possibile.

Fonte:infobae.com

Ganejo il gatto-coniglio si tratta di animale ibrido tra gatto e coniglio?

L’animale in questione probabilmente è nato con una malformazione al corpo o realmente da un incrocio tra un gatto ed un coniglio?

Ora Ganejo è diventato una vera e propria star colombiana.

L’immagine riportata dalla fonte dell’articolo riportato sopra non è quella reale di Ganejo.

La star colombiana qui di seguito:

Come si può ben vedere dalle foto la metà superiore del corpo dell’animale è di un felino mentre quella inferiore sembra di un coniglio.

Dicono sia vegetariano e che preferisce le carote e le verdure alla carne che invece amano normalmente i gatti.

Si dice che dia la caccia ai topi ma non li mangi e accetta volentieri il pane offertogli dai bambini.

Gli occhi di diverso colore danno un senso mistico di magia a questa strana creatura.

Animale ibrido o malformazione?

Fernando Prieto, zootecnista della Corporación Autónoma Regional di La Guajira (Corpoguajira) scarta l’ipotesi che Ganejo sia un ibrido nato da un gatto ed un coniglio.

“E’ geneticamente impossibile che due animali di due famiglie differenti si incrocino. Uno è un felino l’altro un leporino (specie che ha il labbro separato)”.

Il funzionario della Corpoguajira afferma che la ragione per cui l’animale cammina saltando è dovuta ai problemi alle estremità posteriori, ragione per cui quando si muove velocemente sembra un coniglio.

Dopo aver esaminato la coda dell’animale, che è diventato aggressivo in seguito al pellegrinaggio che vi è a tutte le ore per poterlo vedere. ha tratto le sue conclusioni.

Dark assicura che l’animale ha tutte le vertebre e che la coda potrebbe essere corta perchè è stata tagliata oppure perchè ha avuto un incidente da piccolo.

“Non saprei dire qual’è stata la causa. Improvvisamente nella sua infanzia vi è stato un allentamento di una parte della coda che non ha continuato a crescere, mentre il pelo ha continuato a crescere regolarmente” ha affermato lo zootecnista. 

Fonte:elteimpo

Curiosità:

Il gatto coniglio dell’isola di Man

Il primo riferimento ad un gatto-coniglio è stato nel 1845 da Joseph Train. L’uomo era un’ antiquario ed afferma di aver posseduto un animale di questo tipo, un ibrido tra un gatto ed un coniglio nel 1837. L’uomo si riferisce a sua insaputa ai gatti di razza Manx che sono tutt’ora caratteristici dell’isola in cui si trovava al tempo Train, l’isola di Man.

L’isola di Man è situata tra Irlanda e Gran Bretagna.

Questi gatti di razza Manx hanno un difetto genetico ereditario alla colonna vertebrale per cui sono privi di coda e le zampe anteriori sono più corte di quelle posteriori e deambulano ricordando i conigli. Probabilmente questi gatti che sembrano conigli hanno subito una mutazione genetica a causa dell’isolamento sull’isola.

Nel gennaio del  2011 a Tucumàn in Argentina a Villa La Trinidad è nato un gatto- coniglio. Si trattava di un gatto con le zampe posteriori atrofizzate rifiutato dalla madre.

Leggi l’articolo nel sito sugli animali ibridi.

Animali che hanno quattro zampe invece di due

Animali che hanno quattro zampe invece di due

Premessa:

Questi sono alcuni esempi di animali nati con due, tre teste, con più zampe del normale, senza arti oppure viceversa con più arti come ad esempio più dita. Ma la voglia di vivere non deve mai mancare e molti di loro sono esempi da seguire. Alcuni di loro non sopravvivono alla condizione in cui si trovano, altri invece ci riescono.

Queste sono rare forme di mutazioni genetiche negli animali che sono molto note agli allevatori di animali perchè sono rare ma accadono.

Il pollo a quattro zampe.

Un’immagine del pollo a quattro zampe.

10/09/2006

Ryan Dickey, ha trovato questo pulcini tra i suoi dieci che alleva a casa sua in Nuova Zelanda. L’uomo alleva 14 tipi di polli.

E’ un pollo di razza Barnevelder ed usa le due zampe inferiori per camminare, altri quattro polli con più zampe sono stati segnalati in romania ed in Arabia Saudita.

Pennsylvania il pollo a quattro zampe

23/09/2006

Pennsylvania, Stati Uniti.

Questo pollo è stato scoperto dopo 18 mesi nell’azienda Brendle tra gli altri 36.000 polli allevati ed è stato chiamato Henrietta da Ashley. Hasley è la, figlia tredicenne dei proprietari dell’azienda Brendle.

Henrietta ha quattro zampe invece di due e gode di ottima salute, i suoi genitori desideravano vendere l’animale all’asta su internet ma Ashley si è opposta.

Hernietta ha quattro zampe.

Animali che hanno quattro zampe invece di due

Cisjordania il pollo a quattro zampe

Il pollo in Cisgiordania.

14/03/2007 

Un’allevatore della Cisjordania afferma di possedere un pollo con quattro zampe nella città di Duna nelle vicinanze di Hebrón.

Egli sostiene che una sua particolarità è che l’animale è molto più veloce degli altri.

L’anatra a quattro zampe

19/02/2007

Hampshire, nel sud dell’Inghilterra in un azienda agricola di New Forest un anatra è nata con quattro zampe invece di due.

Anatra a quattro zampe.

La capra con otto zampe

Un’agricoltore di Kutjeva in Croazia Zoran Poparic ha avuto nel suo allevamento una strana nascita. Una capra con otto zampe e due orgnai di riproduzione sessuale sia maschile che femminile. La madre del cucciolo si chiama Sarka e probabilmente questa gravidanza doveva essere gemellare. Ma il piccolo chiamato Octogoat in italiano ottocapre ha assorbito il suo gemello nel grembo materno. Purtroppo Octogoat alla nascita non riusciva a sorreggersi in piedi con otto zampe.

La capra ad otto zampe, Octogoat.

Il cane con due zampe

Reuben Stringfellow di 17 anni aveva un cane Fede che è nato con una malformazione che non ha permesso lo sviluppo completo delle sua zampe anteriori, in seguito amputate. Fede ha imparato a vivere normalemente come qualsiasi cane camminando però su dee zampe. Fede è diventato simbolo per il sostegno ai militari vittime di amputazioni di guerra e ha portato solidarietà anche in svariati ospedali e ha incontrato anche delle celebrità.

Il gatto nato con due teste.

Il gatto con due teste si chiama Frank e Louie.

Frank e Louie è un gatto nato con due teste ed ha due nomi,, ha vissuto ben 12 anni nelle sue condizioni raggiungendo un guinnes dei primati. La mutazione chiamata diprosopia colpisce sia uomini che animali ed è molto rara.

Curiosità:

Nel sito leggi la storia di Mike il pollo senza testa. 

Il 10 settembre 1945, un pollo di razza Wyandotte di proprietà di Lloyd Olsen di Fruita, Colorado (USA) visse per 18 mesi senza testa.

Visita la sezione nel sito dedicata alle persone straordinarie.

 

La storia dei cani che fiutano il cancro

La storia dei cani che fiutano il cancro

Immagine di un cane di razza dalmata. Foto di jgranja78 da Pixabay

Uno studio condotto in California mostra che l’olfatto degli animali, nel rivelare un tumore allo stadio iniziale, può essere più preciso di un esame di laboratorio.

E spiega perché.

La storia dei cani che fiutano il cancro

Il Venerdì di Repubblica, 10 febbraio 2006, p. 76

La prima è stata Trudi, un dalmata che ha salvato la vita alla sua padrona scoprendo un melanoma di cui nessuno si era accorto. Erano mesi che si ostinava ad annusare quel piccolo neo sulla gamba, solo quello, anche attraverso i vestiti.

Alla fine Gill Lacey, la sua padrona, si è convinta, l’ha fatto controllare e ne ha scoperto la natura maligna.

Il tumore, in fase precoce, è stato asportato, e non ci sono state conseguenze. Come ha confermato la stessa Trudi, cessando di fiutare quel punto della gamba.
Era il 1989 e la descrizione di questo episodio sulla rivista inglese Lancet, fatta dal dermatologo londinese che ha curato Gill, ha dato il via a una serie di segnalazioni analoghe.

Nel 2001, per esempio, è stato il turno di un labrador che ce l’aveva con un eczema che affliggeva il suo padrone da 18 anni. E che aveva iniziato a trasformarsi in un tumore cutaneo.

I nuovi casi hanno fatto scartare l’ipotesi, avanzata in un primo momento a proposito di Gill, che potesse trattarsi solo di una fortunata coincidenza.
Poi è arrivata la conferma scientifica:

per scoprire una neoplasia in fase precoce può essere d’aiuto il fiuto dei cani. Che è da diecimila a centomila volte più potente di quello degli umani ed in grado di riconoscere un composto chimico diluito in proporzioni di uno a un trilione.

L’ultimo studio, in ordine di tempo, sarà pubblicato in marzo sulla rivista Integrative Cancer Therapies.

Lo studio è stato condotto in California, dai ricercatori della Pine Street di San Anselmo guidati da Michael McCulloch, in collaborazione con alcuni ricercatori polacchi e con l’Institute for genetics and animal breeding statunitense.

Lo studio in California

Cinque cani sono stati addestrati, per tre settimane, a distinguere campioni di fiato emesso da persone sane o da malati di cancro (al polmone o al seno) e a sedersi slo di fronte a quello di questi ultimi.

Quindi si è passati alla fase sperimentale:

Gli animali sono stati posti a confronto con 55 campioni di aria espirata da malati di tumore polmonare 31 fiale di donne con tumore al seno e con 83 provette con aria emessa da volontari sani.

I malati non avevano ancora assunto farmaci antitumorali, che avrebbero potuto conferire al fiato odori specifici. Nessuno degli sperimentatori sapeva quale fiala il cane stava annusando.

Le prove sono state ripetute nove volte, e alla fine il risultato è stato sorprendente:

i cani hanno reagito correttamente nel 90 per cento dei casi. E questo valore è rimasto tale anche dopo che i dati sono stati corretti in base al sesso, all’età, all’abitudine al fumo e così via.

Ma che cos’è che fiutano esattamente gli animali?

Neppure gli strumenti più sofisticati sono in grado di individuare ogni componente di campioni biologici complessi come l’urina o il fiato.

Ma è noto che le cellule tumorali contengono concentrazioni particolarmente elevate di sostanze organiche come gli idrocarburi, aromatici e non, o i composti azotati. Che, proprio perché in proporzioni diverse rispetto a quelle presenti nei campioni di persone sane, possono essere riconosciute dallo straordinario olfatto canino.

“Una volta che il metodo sarà ulteriormente confermato e standardizzato” ha commentato McCulloch

“Potrebbe essere impiegato per aiutare a ridurre i margini di incertezza nel caso che gli esami sperimentali non diano un responso chiaro, specie se la malattia è in fase molto iniziale”.

I risultati della ricerca californiana confermano e rinforzano quelli del primo studio del genere, effettuato dai ricercatori dell’Ospedale di Amershan, in Gran Bretagna, in collaborazione con un’organizzazione che educa i cani per i sordi, e pubblicato nel 2004 sul British Medical Journal.

In questo caso, sei cani di razze diverse erano stati in grado, dopo un addestramento durato sette mesi, di distinguere l’urina proveniente da 36 malati di tumore della vescica da quella di 108 volontari che avevano varie malattie non tumorali o che erano sani. In realtà, ci hanno azzeccato “solo” nel 41 per cento dei casi, un valore assai inferiore al 90 per cento dell’altra ricerca.

Ma comunque molto superiore a quello che si otterrebbe se il risultato non fosse dovuto al fiuto ma al caso, e cioè il 14 per cento del totale.

L’esperimento ha fornito un’ulteriore, importante conferma: tutti gli animali hanno riconosciuto più volte come appartenente a un malato l’urina di un volontario che i medici classificato tra i sani.

Sottoposto a esami approfonditi, l’uomo ha scoperto di avere un tumore renale in fase precoce.

La storia dei cani che fiutano il cancro

In futuro saremo dunque visitati dai cani?

Non è detto: “In realtà capire che cosa sentono esattamente i cani ci aiuterà a migliorare anche i nostri strumenti” spiega David Neal, chirurgo oncologo dell’Università di Cambridge, in Gran Bretagna.

Ecco perché sono già partite nuove sperimentazioni, per esempio una che coinvolge malati di tumore alla prostata.

Dovrebbe essere conclusa entro la fine dell’anno, ma i ricercatori di Cambridge già definiscono i risultati preliminari molto incoraggianti.

Fonte articolo :aimac.it

 

Curiosità:

Oscar, sette vite e un sesto senso.

Vive in un istituto per anziani con malattie degenerative e «prevede» la morte dei degenti. Negli Usa è diventato un caso.

Visita al sezione del sito sugli animali strani, curiosi e divertenti.

La vera storia di Balto

La vera storia di Balto

Balto (1922) è un siberian husky di proprietà di Leonard Seppala è vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta anche col suo amico Togo. Togo è un altro cane come Balto della stessa razza.

 
Foto di Balto all’arrivo a Nome
L’inizio dell’epidemia
 
Il 19 Gennaio 1925 è scoppiata in Alaska, in una città di nome Nome, una forte epidemia di difterite. 
 
Le scorte di antitossina mancavano a causa di un’altra epidemia scoppiata nel 1918.

Il primo caso di difterite fu segnalato su un bambino inuit. Il medico durante la visita diagnosticó una tonsillite anche perché nessun altro membro della famiglia riportava sintomi di difterite. Il bambino è morto il mattino seguente.

La madre non ha autorizzato l’autopsia e la cosa ha peggiorato la situazione.

Da quel momento in poi hanno incominciato a verificarsi molti altri casi simili.

Il primo caso ufficiale di malattia è stato registrato il 20 Gennaio 1925.

E’ stato convocato un consiglio di emergenza da Welch il medico che visitò il bambino inuit. E’ stata dichiarata la città di Nome in stato di quarantena immediatamente.

Furono ordinate un milione di fiali di antitossina ma la scorta più vicina, che consisteva in trecentomila unità (9 kg in tutto) si trovava ad Anchorage, la capitale.

Anchorage è distante da Nome più di millesettecento chilometri.

Anchorage non è collegata direttamente a Nome, la ferrovia portava solo fino a Nenana a circa mille chilometri.

Le pessime condizioni climatiche impedivano agli aerei di alzarsi in volo. Gli iceberg invece impedivano alle navi di attraccare.

La staffetta per il siero, la vera storia di Balto

  • Per arginare tale problema allora si è scelto di usare un metodo molto noto all’epoca: utilizzare i cani da slitta esattamente come per la consegna della posta.
  • L’antitossina si trovava a Nenana a seicento miglia da Nome.
  • Per l’impresa è stata organizzata una staffetta con venti mute di cani.
  • Il primo a partire Edgar Bill Shannon percorse 52 miglia.
  • Poi è stata la volta di  Edgar Kalland che ha percorso 31 miglia.
  • Green ha percorso 28 miglia.
  • Johnny Folger ha percorso 26 miglia.
  • Sam Joseph ha percorso 34 miglia.
  • Titus Nikotai ha percorso 24 miglia.
  • Dave Corning ha percorso 30 miglia.
  • Hewnry Pitka ha percorso 30 miglia.
  • McCarty dopo Pitka ha percorso 28 miglia.
  • Edgar Nollnerr ne ha percorse 24.
  • GeorgeNoller (il fratello) fece 30 miglia. 
  • Tommy Patsy affrontò 36 miglia.
  • L’indiano Koyokuk ne ha percorse 40.
  • Victor Anagick invece ne ha percorse 34.
  • Infine Myles Gonagnan fece 40 miglia.
  • A questo punto è arrivato il turno di Leonard Seppala. Leonard aveva il suo cane capo muta Toto. Toto era considerato all’epoca il cane più veloce della zona. Infatti Seppala è riuscito a percorrere 91 miglia tagliando per la pianura di Norton. Affrontando la pericolosità del ghiaccio molto sottile nella pianura Norton si è risparmiato parecchie miglia di strada.
  • Dopo di lui fu la volta di Charlie Olson con 25 miglia.
  • Infine Gunnar Kasson ha trasportato l’antitossina per le ultime 53 miglia con un cane di Leonad Seppala. Il nome del cane è Balto. Balto è stato da sempre considerato dal proprietario adatto solo a portare la posta per brevi tratti non è mai stato considerato adatto per lunghi tratti. La coppia giunse a Nome il 2 Febbraio 1925 dopo aver percorso ben 674 miglia in sole 127 ore. La temperatura era di circa -40°.

Balto e le onoreficenze.

Balto per il fatto di essere arrivato a Nome con l’antitossina è stato onorato con un cortometraggio girato quello stesso anno.

Una statua è dedicata a Balto al Central park di New York. Leonard Seppala era conscio di aver compiuto un’impresa ardua anche con Togo. Ed è riuscito ad ottenere il giusto riconoscimento.

Dopo aver venduto i suoi otto cani Kasson è tornato in Alaska.  Di lui non si è saputo più nulla. Balto e gli altri cani invece finirono nelle grinfie di una persona che non era un amante dei cani. L’uomo li maltrattatava e li teneva legati alla catena in pessime condizioni igienico sanitarie. I cani erano anche costretti ad esibirsi in un locale.

 
La vera storia di Balto e gli altri cani.

Fortunatamente i cani furono notati da George Kimble. George decise di acquistarli. Per farlo però ha dovuto procurarsi 2000$ in sole due settimane organizzando una raccolta di beneficenza attraverso la radio e le scuole.

Balto salvò la vita a tanti bambini ed in quel momento i bambini aiutarono lui. Lo zoo di Cleveland ha ospitato i cani curandoli. Balto è arrivato in loco cieco, sordo e artritico all’età di 11 anni ed è morto a Marzo del 1933.

Togo è morto invece all’età di 17 anni.

La statua di Balto al Central Park

La statua di Balto.

.Balto imbalsamato è esposto al Museo di Cleveland.

Cleveland

Il corpo di Balto è stato imbalsamato ed è possibile ammirarlo al Museo di Storia Naturale a Cleveland. Il corpo imbalsamato di Togo è custodito al Museo di Storia naturale di Wasilla in Alaska.

Balto è imbalsamato.

Fonte:

vecchiosalice

Curiosità:

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Oscar sette vite e un sesto senso

Oscar, sette vite e un sesto senso

Vive in un istituto per anziani con malattie degenerative e «prevede» la morte dei degenti. Negli Usa è diventato un caso.

Il gatto Oscar immagine tratta di internet.

Providence

USA 07/07/2007

Oscar, il gatto “angelo della morte”.

Oscar affascina il personale medico dell’ospedale Steere House di Providence negli Stati Uniti.

Ha un bel mantello soffice di colore grigio-bianco, le sue zampine sono candide e vellutate. Ciononostante il bel micione crea inquietudine tra i pazienti nella casa di cura: già perchè l’animale sembra che riesca a presentire la morte dei malati.

Il fenomeno è stato descritto anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine, e trattato in questi giorni dai maggiori telegiornali del paese.

«Il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo qualche ora prima che il paziente muoia».

 Oscar, sette vite e un sesto senso

 Il felino di due anni è stato allevato quando era ancora un cucciolo, è cresciuto nel reparto per demenza del centro di cura e riabilitazione «Steer House Nursing and Rehabilitation Center» nello stato di Rhode Island. Qua vengono assistiti pazienti malati di Alzheimer, Parkinson e altre malattie degenerative.

Già all’età di 6 mesi il micio ha iniziato il suo personalissimo lavoro. Il personale medico si è accorto che il gatto era solito fare un giro quotidiano nei corridoi e nelle stanze dei ricoverati, esattamente come dottori e infermiere.

Controllava spesso i residenti della casa, li annusava, li osservava e si metteva vicino alle persone, la cui morte avveniva di solito nel giro di poche ore. In 25 casi la «previsione» è risultata giusta.

Quando il gatto si trova nella stanza di un ricoverato, il personale dell’ospedale ormai passa ad avvertire i congiunti.Perché questo significa, nella regola, che il malato ha solo qualche ora di vita.

Il conforto di Oscar:

«Non fa mai errori. Proprio come un sensitivo sembra che riesca a capire quando un paziente è vicino a morire»

Spiega il dottor David Dosa al New England Journal of Medicine. Dosa è un medico specialista di geriatria e professore presso l’Università di Brown a Providence.

«Molti parenti trovano conforto in questo” prosegue Dosa. “Sono contenti se il micio tiene compagnia ai propri cari”.

E aggiunge:

«Sembra che Oscar prenda molto sul serio il suo lavoro. Anche perchè di solito si tiene a distanza dalla gente. La sua non è una razza che si lega molto alle persone».

Oscar, sette vite e un sesto senso

La capacità di Oscar:

 “E’ vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura”

Dice Joan Teno della Brown-University, medico curante e esperta nella terapia di malati terminali

“Ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica».

Durante una visita ad una paziente, la dottoressa Teno, si è accorta che la donna non mangiava più, aveva problemi di respirazione e le sue gambe erano di un colore bluastro, sintomi che spesso indicano una morte imminente.

Oscar in quel caso non è restato nella stanza.

«Pensavo che questa volta si fosse sbagliato finché più tardi, erano oramai passate dieci ore, è apparso, è rimasto per due ore vicino al letto della paziente, dopodiché è deceduta».

Un giorno il gatto prodigio è salito sul letto di un’anziana paziente della stanza numero 313. La sua presenza ha allertato il personale della casa di cura.

E quando il nipote della paziente ha chiesto il perchè della presenza del gatto, sua madre gli ha spiegato:

“È qui per aiutare la nonna ad arrivare in cielo”. La paziente è morta dopo mezz’ora.

Medaglia

“La maggioranza delle persone che si trova nell’ospedale è così malata da non rendersi nemmeno conto quando arriva il gatto” riferiscono i medici.

Non sanno quindi che li aspetta probabilmente una morte in meno di quattro ore. Finora non è stata trovata nessuna spiegazione all’insolita capacità del felino.

“Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire”

Ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell’Università dell’Illinois.

Nei giorni scorsi ad Oscar è stata pubblicamente assegnata una piccola medaglietta per la sua “compassionevole assistenza ai ricoverati”.

Elmar Burchia

Fonte: corriere.it

Curiosità:

Leggi l’articolo del sito: La storia dei cani che fiutano il cancro

Uno studio condotto in California mostra che l’olfatto degli animali, nel rivelare un tumore allo stadio iniziale, può essere più preciso di un esame di laboratorio.

Scopri il libro “Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo” di Erika Di Cuonzo

Di seguito il Booktrailer sul canale YouTube di ChupaCabraMania.com. Il libro è disponibile su Amazon.

Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo (I misteri e le strane creature nel mondo e tanto altro) eBook : Di Cuonzo, Erika : Amazon.it: Libri

 

Bolivia topi anti-mina si allenano con i gatti

Bolivia topi anti-mina si allenano con i gatti

Chi ha detto che Tom e Jerry non possono essere amici?
 
Nell’ultimo anno, un reparto speciale della polizia colombiana ha chiuso topi in gabbia con gatti.
 
Nel quadro di un progetto per addestrare i roditori a fiutare le oltre 100mila mine terrestri disseminate in gran parte dai ribelli.
 
Un gatto insieme con i topi. IImagine tratta dal web

Mettere i topi faccia a faccia con un nemico consente loro di essere più concentrati una volta lasciati liberi:

lo ha spiegato il veterinario Luisa Mendez, che lavora con gli animali dai due anni.

“Qui i gatti giocano con i topi invece di attaccarli” ha spiegato Mendez

“I gatti indossano scudi sugli artigli per non provocare ferite e di conseguenza i topi si sentono a loro agio a giocare con loro”.

Il topo annusa tranquillamente il gatto.

Bolivia topi anti-mina si allenano con i gatti

Ai roditori viene insegnato a bloccarsi di fronte alle mine, ma hanno difficoltà a mantenere questa posizione per la paura di essere attaccati dai predatori.

Il colonnello Javier Cifuentes, che supervisiona il progetto, ha dichiarato che l’indice di successo dei topi nell’individuazione delle mine è del 96 per cento.

A differenza dei cani, i topi pesano molto meno e perciò non innescano esplosioni.

Gatto e topo tranquillamente insieme.

Fonte:lastampa.it

Curiosità:

Amy ed il suo allevamento di ratti.

Ad Amy piacciono i ratti. Non nel senso generico del termine. Ma Amy ha per loro una vera e propria passione tanto che li ha allevati, suddividendoli in due colonie. Per cui li ha nutriti e curati amorevolmente, osservando attentamente il loro comportamento.

Chupacabra:

Un ratto colpevole delle mutilazioni del bestiame?

Un ratto è il colpevole delle mutilazioni del bestiame

E’ conosciuto come “hocicudo” e la sua popolazione è moltiplicata. Ma questo tipo di ratto avrebbe mutilato alcune centinaia di bovini a Pampas, Buenos Aires, Entre Ríos ed altre province.

L’amore tra Owen e Mzee, amicizia rara

L’amore tra Owen e Mzee

Parco di Haller, Mombasa, coste del Kenya.

Trascinato in seguito ad una esondazione dalla sua zona di origine, il fiume Sabaki, nella zona di Malindi è stato salvato Owen.

Si tratta di un cucciolo di ippopotamo, vittima animale della tragedia dello Tsunami, il nome Owen è il nome del suo salvatore.

Lo tsunami colpì duramente queste zone nel Dicembre del 2004 ed Owen, rimasto orfano ed unico superstite del suo branco, fu trasferito nel Parco di Haller, una riserva.

Owen, un cucciolo di ippopotamo dal peso di circa 300 kg all’epoca, ha stretto una profonda amicizia con Mzee, una testuggine Aldabra, di oltre 130 anni di età.

Il nome della testuggine Mzee significa nella lingua locale del Kenya, Tanzania ed Uganda, lo swahili, “anziano signore saggio”.

Mzee in un primo momento non si mostrò entusiasta del suo nuovo amico ma Owen rivolse quasi immediatamente le sue attenzioni a Mzee.

Solo in seguito la testuggine ha accettato le richieste bisognose di affetto di questo cucciolo d’ ippopotamo solo ed abbandonato a se stesso.

L’amore tra Owen e Mzee

Un’amicizia tra un ippopotamo ( un mammifero) ed una testuggine ( un rettile) dello stesso sesso è rara, ma molto bella.

I due animali si muovono insieme, mangiano insieme, dormono insieme, si scambiano effusioni, si mordicchiano a vicenda, si amano. Inizialmente se Mzee non mangiava, nemmeno Owen mangiava, obbligando i gestori della riserva a lasciare i due animali sempre insieme, come lo sono tutt’ora.

I video di Owen e Mzee.

Nel 2007 Owen e Mzee alla loro coppia si è aggiunta un’altra femmina di ippopotamo, Cleo.

Di seguito il sito ufficiale di Owen e Mzee.

Su Owen e Mzee Isabella Hatkoff ha creato un libro con foto per bambini chiamato:

Owen & Mzee: The True Story of a Remarkable Friendship.

Curiosità:

Visita la sezione animali strani nel sito

Gli animali strani, buffi, divertenti come il cane che cammina su due zampe, il cane vegano, le strane creature ritrovate morte o catturate ed altri animali.

 

 

 

 

Wendy il cane più muscoloso del mondo

Wendy, il cane più muscoloso del mondo

Wendy è stata definita ” il cane più muscoloso del mondo” . Questo massiccio animale all’età di 4 anni pesava già 27 kg che è il doppio del peso rispetto alla media della razza canina a cui appartiene ed è nata verso la fine dell’anno 2000.

Il cane Wendy è  di razza whipper, ma è spesso confusa con un cane di razza pit pull. La sua proprietaria si chiama Ingrid Hansen. Vivono entrambie in una fattoria a Victoria in Canada.

Nell’immagine sulla sinistra un cane di razza whipper. Si nota che non ha la malattia che invece ha colpito wendy (sulla destra)

Wendy è paragonata ad un Arnold Schwarzenegger canino o all’incredibile Hulk canino, data la sua esagerata muscolosità. Non è stata creata dall’uomo, questo cane non è nemmeno un animale ibrido. Il  suo aspetto è dato da una rara malattia genetica.

Questa malattia colpisce i muscoli del corpo causando una loro crescita smisurata.

Wendy è il cane più muscoloso del mondo

La proprietaria di Wendy assicura sulla tranquillità del cane che nonostante il suo aspetto molto minaccioso. Ingrid afferma non è aggressiva. Wendy è abituata a vivere in campagna, tra cani e cavalli.E’ abituata a godersi la libertà di cui ogni animale ha bisogno.

Ingrid Hansen ha ricevuto svariate proposte in cui si richiedeva la presenza di Wendy in telefilm, ma lei fin’ora ha rifiutato.

Ha sempre affermato che il cane non è abituato alla vita da star del cinema ma è abituata alla rilassante vita di campagna. Il cane  necessiterebbe di un duro addestramento a cui Ingrid non ha intenzione di sottopore l’animale per il momento.

La vita di Wendy potrebbe essere di durata inferiore rispetto a quella degli altri cani della sua stessa razza che non hanno questa rara malattia genetica.

Wendy non è però l’unico cane con questa rara malattia. Sono stati segnalati anche altri casi.

Fonte immagini dailymail.co

Curiosità:

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La storia di Hachiko la cagnetta.

La storia di Hachiko la cagnetta in Giappone.

Foto di Hachiko, Immagine tratta liberamente dal web.

Giappone.

Hachiko era una cagnetta bianca di razza Akita Inu. Lei è nata ad Odate nel Novembre 1923 e all’età di due mesi fu adottata dal Professor Ueno Eizaburo del Dipartimento Agricolo dell’università di Tokyo.

Hachiko prese l’abitudine di accompagnare tutte le mattine Ueno fino alla stazione di Shibuya. Ueno lì prendeva il treno per recarsi all’università in cui lavorava. Hachiko poi tornava ad aspettare il padrone al suo ritorno alle 3 del pomeriggio.

Ma Ueno il 12 maggio 1925 venne colto da un infarto mentre era all’università e morì. Hachiko attese il ritorno del suo padrone alla stazione invano e così fece nei giorni a seguire.

La storia di Hachiko la cagnetta in Giappone.

Giappone.

I giorni passarono e sempre più furono le persone a notare questa cagnetta che aspettava paziente. Era sempre nello stesso punto, così ben presto la sua storia si diffuse in tutto il Giappone. La gente da ogni parte dell’isola veniva per darle una carezza e qualche leccornia.

Il 17 marzo 1934 Hachiko morì nello stesso punto dove per quasi dieci anni aveva atteso l’arrivo del suo adorato Ueno.

La fedeltà e la determinazione della cagnetta avevano colpito tutto il Giappone non poco.

La notizia della sua morte venne riportata sulle testate di tutti i giornali e fu indetto il lutto nazionale.

La statua in onore di Hachiko

Giappone.

Vennero raccolte offerte in tutto il Giappone con le quali lo scultore Shou Ando realizzò una statua in suo onore che nell’Aprile del 1934 venne posizionata nel punto dove l’animale soleva aspettare.

Tuttavia la statua che c’è oggi alla stazione di Shibuya non è però quella che fu realizzata nel 1934.

Durante la seconda guerra mondiale l’imperatore del Giappone diede l’ordine di fondere ogni metallo disponibile per forgiarvi armi inclusa la statua di Hachiko.

La statua che è possibile ammirare oggi è stata realizzata da Takush. Takush è il figlio di Ando che la ricostruì nell’Aprile del 1947.

Oggi la statua è molto famosa ed è punto di ritrovo per i giovani di Tokyo. Lo è soprattutto per le coppie, forse per il suo significato di fedeltà e tenacia.

La statua della stazione di Shibuya non è però l’unico monumento ad Hachiko.

Il memoriale per Hachiko.

La storia di Hachiko la cagnetta in Giappone.

Ed alcune ossa del cane sono sepolte nel cimitero di Aoyoma nei pressi di un memoriale in suo onore. Il memoriale è vicino alla tomba di Ueno.

Il corpo è esposto imbalsamato al Museo Nazionale delle Scienze a Nord Ovest della stazione di Ueno.

Annualmente l’8 Aprile si tiene una cerimonia alla quale partecipano tutti gli amanti dei cani. I partecipanti portano i loro omaggi alla lealtà e devozione di Hachiko.

La statua in onore di Hachiko

Il film Hachiko monogatari del 1987 di Seijirô Kôyama.

Di seguito un video con alcune immagini del film:

 

Il film remake:

Il remake del film è uscito nell’anno 2009.

Il film è in versione hollywoodiana diretta da Lasse Hallström vedrà come protagonista il noto attore Richard Gere.

 

Fonte articolo :

vecchiosalice.altervista.org

Curiosità:

Balto, la vera storia.

Balto (1922) è un siberian husky di proprietà di Leonard Seppala è vincitore di tutte le più grandi corse di cani da slitta anche col suo amico Togo. Togo è un altro cane come Balto della stessa razza. Ma il 19 Gennaio 1925 è scoppiata in Alaska, in una città di nome Nome, una forte epidemia di difterite. 

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Animali strani, curiosi e divertenti.

Gli animali strani, buffi, divertenti come il cane che cammina su due zampe. Oppure il cane vegano o le strane creature ritrovate morte o catturate ed altri animali.

Di seguito un’articolo con immagini divertenti di animali.

Animali buffi e divertenti dal web.

L’amore tra un ippopotamo ed una tartaruga. Un’amicizia tra una donna ed un leone ed altre amicizie non convenzionali.

E la scimmietta Sophie la badante più piccola del mondo. 

Nel New England nello stato del Vermont, Usa, in mezzo alle montagne, vivono George e Judy con la scimmia Sophie. Sophie è la badante più piccola del mondo