Serpente gigante ripreso in Brasile

Serpente gigante ripreso in Brasile

Brasile.

Nello stato brasiliano di Mato Grosso do Sul è stato ripreso un serpente di notevoli dimensioni, circa sei metri, da Gabriela de Brito Silva. Il video in questione risale a marzo 2023.

Il rettile, di dimensione stimata di circa sei metri, è stato avvistato nella città turistica di Bonito. L’animale si muoveva placidamente ed è stato agevolmente ripreso. Gabriela de Brito Silva è un agente di viaggi ed ha affermato al noto sito di notizie UOL che il serpente non aveva movenze aggressive, non mostrava atteggiamenti insoliti e si è allontanato seguendo il suo percorso. Nonostante le dimensioni impressionanti del serpente Gabriela de Brito Silva si è ritenuta fortunata ad aver avuto la possibilità di vedere con i suoi occhi un animale del genere. La zona dell’avvistamento, una riserva naturale, è circondata da laghi e ospita numerosi animali liberi nel loro ambiente.

Serpente gigante ripreso in Brasile

Immagine illustrativa di un serpente. Foto di F. Muhammad da Pixabay

Il serpente avvistato è noto come Sucurijo ed è un’anaconda. Alcuni esemplari di questa specie possono raggiungere gli otto metri di lunghezza con un peso di 200 kg e vivono in uno stato semi acquatico.

Di seguito il video di Gabriela de Brito Silva:

Curiosità:

Questo avvistamento ricorda molto da vicino la leggenda del Sucuriju gigante.

20 agosto 1997.

Nueva Tacna: città sul Rio delle Amazzoni, Amazzonia

Secondo i cittadini un’ enorme serpente di circa 40 mt di lunghezza e largo 4 avrebbe attraversato il paese devastandolo, distruggendo case ed imbarcazioni.

Probabilmente questo avvenimento fu un avvistamento in massa del serpente gigante mitologico chiamato Sucuriju. Il serpente gigante che abiterebbe per l’appunto questo fiume, alla notizia però fu dato poco peso. Fin dal 1907 si hanno testimonianze della presenza di serpenti giganti. Serpenti chiamati Boa Giganti che superavano i 20 metri di lunghezza chiamati dai locali Sucuriju.

Leggi l’articolo completo nel sito:

Il Sucuriju gigante una leggenda?

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Skuma la sirena di Taranto la leggenda

Skuma la sirena di Taranto la leggenda

Secondo una leggenda locale, ai tempi in cui Taranto era capitale della Magna Grecia, delle sirene vivevano nelle acque della città che lambiscono la città. Le sirene di Taranto amavano molto il luogo a tal punto da costruire un castello nelle profondità del mare. Nel castello delle sirene fu portata una bellisiima donna locale.

La donna era sposata con un pescatore che lei tradì a causa delle sue lunghe assenze con un ricco uomo facoltoso. Secondo la leggenda l’uomo corteggiò intensamente la donna fino a quando ella non cedette alle sue avances passando una notte con lui. Il pescatore scoperto il tradimento, confessato dalla moglie tremendamente in colpa, decise di uccidere la sua amata gettandola in mare da una barca. L’uomo ben sapeva che lei non sapeva nuotare.

La donna fu salvata dalle sirene e trasportata al castello proclamandola regina dandole il nome di Skuma. Skuma tradotto in italiano dal gergo tarantino significa schiuma. La decisione di proclamare la donna regina nacque dalla sua bellezza che conquistò le sirene.

Secondo la leggenda l’uomo in preda al rimorso, convinto di aver ucciso per annegamento la propria donna,decise di recarsi nuovamente nel punto in cui l’aveva gettata in mare.

Ma le sirene lo rapirono, senza sapere chi fosse in realtà, conducendolo al cospetto della regina Skuma che lo riconobbe immediatamente chiedendo alle sirene di perdonare il suo ignobile e crudele comportamento. Skuma era ancora innamorata del marito e chiese alle sirene di concedergli la grazia non uccidendolo,

Skuma la sirena di Taranto la leggenda

Immagine illustrativa. Foto di Sergei Tokmakov, Esq. https://Terms.Law da Pixabay

A questo punto della narrazione la leggenda assume diverse evoluzioni.

Una versione della leggenda afferma che l’uomo fu portato dalle sirene sulla spiaggia, svenuto ma in vita. Una volta ritornato in sé l’uomo prese coscienza di ciò che era accaduto con le sirene e chiese aiuto ad una fata.

La fata gli disse che l’unico modo per far tornare a casa sua moglie era quello di cogliere un fiore di corallo bianco costudito nel giardino delle sirene. Il fiore di corallo era uno solo e l’uomo tentò di recuperarlo con l’ausilio di una barca. Tuttavia Skuma lo udì e decisero insieme di tentare la fuga dal castello raccogliendo il fiore di corallo.

La coppia mise a punto un piano, l’uomo gettò in mare dei gioielli acquistati con i loro risparmi per distrarre le sirene. Il piano funzionò e le sirene lasciarono sola Skuma al castello per ammirare i gioielli caduti in mare e la donna prese il fiore di corallo portandolo alla fata.

La fata, che attendeva sulla spiaggia il fiore delle sirene, come promesso spazzò via con un incantesimo il castello e le sirene dal golfo di Taranto con un immensa onda.

La Torre Monacella

Una seconda versione della leggenda narra che l’onda creata dalla fata travolse anche l’uomo insieme alle sirene e di loro non si seppe più nulla. In questa versione della leggenda la donna decise di ottenere i voti religiosi e di rinchiudersi di sua volontà in una delle torri del castello Aragonese convivendo con il suo immenso dolore per tutta la vita. Skuma visse nella Torre Monacella. Forse le sirene non erano semplicemente scomparse ma continuarono a vivere nelle placide acque del golfo di Taranto.

Curiosità:

Skuma la Sirena di Taranto è rappresentata in alcune sculture di sale marino sugli scogli del golfo di Taranto. Si dice che il fantasma di Skuma, vestita da monaco, si aggiri per il castello alla ricerca del suo amato nelle notti di plenilunio.

Approfondimenti:

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La leggenda degli uomini coccodrillo del Po

La leggenda degli uomini coccodrillo del Po

Il fiume Po è stato spesso oggetto di strani avvistamenti nelle sue nebbiose e inquietanti paludi nel passato.

Secondo un antica leggenda popolare il fiume Po è stato abitato da uomini coccodrillo che forse si sono ritirati negli anfratti del fiume oppure si sono estinti.

La leggenda degli uomini coccodrillo narra di creature metà uomini e metà coccodrillo, la loro testa allungata era descritta come quella degli anfibi ed erano estremamente pericolosi solo se disturbati. Queste sfuggenti creature, secondo la leggenda e le descrizioni di chi li avrebbe avvistati, sarebbero dotati di mani palmate e lunghi e taglienti artigli. Gli uomini coccodrillo però si aggiravano sol odi notte lungo il fiume, forse per cacciare, e vi furono numerosi avvistamenti di queste strane creature.

La leggenda degli uomini coccodrillo del Po.

Illustrazione di un coccodrillo. Foto di AI ART made in Germany to produce images for people da Pixabay

Secondo la leggenda un pescatore locale, una notte, non credendo alla leggenda degli uomini coccodrillo andò a pesca ma si ritrovò a doverne affrontare uno. Fortunatamente il pescatore fuggì ma ritornò con altre persone decise a dare la caccia al mostro. Gli uomini trovarono gli uomini coccodrillo addormentati in una palude e ne uccisero alcuni. Altri uomini coccodrillo fuggirono terrorizzati e non si mostrarono più all’uomo ponendo fine al periodo spaventoso che gli abitanti locali stavano vivendo.

Cosa sono gli uomini coccodrillo?

Forse si tratta di creature ancestrali come i draghi? Oppure si tratta di creature aliene?

Howard Phillips Lovecraft

Secondo alcune indiscrezioni anche il noto scrittore Howard Phillips Lovecraft avrebbe tratto da queste leggende ispirazione per alcune sue creature metà uomini e metà anfibi. Le creature di  Howard Phillips Lovecraft sono descritte nel suo racconto “Cthulhu”. Lovercraft avrebbe soggiornato a Loreo nel 1926 scoprendo tramite un curioso diario acquistato in una bancarella locale della leggenda degli uomini coccodrillo. Nel diario acquistato dallo scrittore era racchiuso un antico culto.

L’Homo Saurus del fiume Po.

Sempre nel Po è stata segnalata la presenza dell’Homo Saurus di cui parlo in un articolo nel sito. L’associazione Usac (Centro Accademico Studi Ufologici) ha effettuato numerosi studi anche in presenza in tempi recenti in merito a questa creatura. Sebastiano Di Gennaro è il principale studioso in merito il quale ha realizzato un libro in merito all’Homo Saurus. Le somiglianze tra gli uomini coccodrillo e l’Homo sSurus sono notevoli.

Il mostro del fiume Po Homo Saurus A partire dall’anno 1986 sulle rive del fiume Po vi sono state numerose segnalazioni della presenza nel fiume di una creatura sconosciuta. La creatura è nota come la creatura del fiume Po.

Le leggende sui coccodrilli:

Leggi nel sito l’articolo La leggenda degli alligatori albini nelle fognature

Approfondimenti:

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Biddrina serpente gigante mitologico in Sicilia

Biddrina serpente gigante mitologico in Sicilia

La Sicilia è una regione italiana ricca di folclore, tra le figure mitologiche siciliane vi è Biddrina un gigante serpente mitologico.

Si narra che la Biddrina sia una sorta di serpente d’acqua di notevoli dimensioni in grado, grazie alla sua enorme bocca, di aggredire ed ingoiare un bambino. Secondo la leggenda Biddrina sarebbe in grado di ingoiare oltre i bambini anche capre, cani e altri animali. Questa creatura è ricoperta da una sorta di corazza composta da grosse scaglie luccicanti di colore verde e blu, gli occhi rossi sono una inquietante caratteristica come le sue spaventose dimensioni paragonabili a quelle di un idra o di un enorme anaconda.

Alcuni testimoni di ipotetici avvistamenti di questa strana creatura la descrivono come un incrocio tra un drago e un serpente o un coccodrillo.

Un anaconda. Foto di Denis Doukhan da Pixabay

Secondo la leggenda Biddrina abiterebbe nei corsi d’acqua presenti nelle zone paludose di Montedoro, sito nella provincia della città di Caltanisetta in Sicilia. Le acque di questo luogo paludoso sono caratteristiche per la loro composizione sulfurea dovuta alla presenza nella zona di una miniera di zolfo. Biddrina sembra non disdegni abitare anche nelle grotte dei paesi limitrofi come Riesi o Canicattì.

La festa della Biddrina.

In occasione della festa di San Rocco, a Butera, si festeggia la liberazione della città di Cammuto, con l’uccisione di una Biddrina. La città di Cammuto fu messa a dura prova nel passato da una di queste creature divoratrice di animali selvatici e bestiame. A Cammuto è stata realizzata una statua in riferimento a questo evento.

In occasione della manifestazione un serpente di cartapesta sfila per la città in ricordo delle antiche Biddrine, è noto come “u sirpintazzu”.

Approfondimenti:

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Dalla stessa autrice il libro: Gatti demoniaci o magici? Le leggende. Tu quale gatto vorresti?

Silver Cat il gatto argentato in nord America

Silver Cat il gatto argentato in nord America

Nord America.

Si tratta di un criptide, forse una creatura mitologica, con occhi rossi e pelliccia argentata che è stata segnalata per la prima volta in nord America. Silver Cat, ovvero gatto d’argento, è di dimensioni superiori alla media dei gatti comuni il peso stimato si aggira sui 130 chilogrammi. Le caratteristiche di Silver Cat sono gli occhi rossi, la pelliccia color argento, lunghe orecchie a punta e coda voluminosa. Questa creatura passa la maggior parte della sua vita tra i rami degli alberi in cui crea anche la sua tana.

Nel periodo degli amori i Silver Cat utilizzano la coda come un tamburo sul loro petto, per richiamare femmine della stessa specie disponibili all’accoppiamento.

La coda di Silver Cat è utilizzata nella caccia in quanto una parte della coda è “chiodata e appuntita” e l’altra parte è “liscia e dura”. La parte liscia della coda è utilizzata dalla creatura per tramortire le vittime, che vengono catturate e agganciate infine dalla parte chiodata.

Il gatto argentato durante la caccia si apposta sui rami si appende ai rami degli alberi e utilizzando la coda appuntita e uncinata trascina la vittima nella sua postazione per divorarle.

Silver Cat il gatto argentato in nord America

Silver Cat e l’uomo.

Questa strana creatura potrebbe essere molto pericolosa per l’uomo, in quanto appostandosi nei rami bassi delle piante, potrebbe non essere vista.

Conclusioni:

Silver Cat è una creatura mitologica? Forse si tratta di un grosso felino come un leone di montagna avvistato nel passato ma sconosciuto dagli abitanti locali? Oppure esiste realmente?

Approfondimenti:

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Kusshie il mostro del lago Kussharo in Giappone

Kusshie il mostro del lago Kussharo in Giappone

Il lago Kussharo, di origine vulcanica, è situato in Giappone nella regione di Hokkaido. Situato in una delle isole più grandi del Giappone è di origine craterica ed è il sesto lago più grande del Giappone. Il lago ha un diametro di circa 60 chilometri e la sua massima profondità è stimata intorno ai 117 metri.

Fin dal 1972 il lago è diventato noto per i numerosi avvistamenti di una creatura lacustre simile a Nessie, il mostro del lago di Loch Ness in Scozia. Secondo le testimonianze la creatura del lago Kussharo ha le fattezze riconducibili a quelle descritte per Nessie. L’ipotetico mostro marino, per via del paragone con Nessie, è stato chiamato dagli abitanti locali Kusshie. Il nome è semplicemente la fusione di due nomi Kussharo e Nessie.

Esempio di un lago di origine vulcanica. Foto di Kanenori da Pixabay

La descrizione di Kusshie

Kusshie è descritto come un animale di dimensioni notevoli, tra i dieci e venti metri di lunghezza, che si sposta nel lago a notevole velocità. Secondo le testimonianze, raccolte riguardo gli avvistamenti della creatura lacustre, è descritto come un grosso animale con testa di cavallo, occhi luminosi e due corna sul capo. Talvolta è descritto come un animale dotato di numerose “gobbe o protuberanze” sul dorso. Si suppone che Kusshie sia in grado di emettere dei suoni simili a gorgoglii o grugniti e il colore della creatura è marrone.

Le testimonianze riguardo Kusshie, il mostro del lago Kussharo in Giappone

Anno 1972

Nel 1972 un uomo affermò di aver visto una creatura con la pelle liscia, simile ad un imbarcazione capovolta, muoversi a velocità elevata nel lago.

Anno 1973

Il più eclatante avvistamento di Kusshie riguarda un avvistamento di massa. Nell’agosto del 1973 un gruppo di quaranta studenti accompagnati da un insegnante, durante una lezione, videro la strana e spaventosa creatura vicina alla riva del lago.

Anno 1974

Nel mese di settembre del 1974 altre quindici persone avrebbero visto una grossa creatura con occhi luminosi nuotare sotto la propria imbarcazione a motore. La strana e voluminosa creatura nuotava alla stessa velocità dell’imbarcazione.

Sempre nel 1974 un contadino affermò di aver visto Kusshie fuori dall’acqua.

Anno 1976

Nel 1976 Kusshie è stato avvistato nuovamente da molte persone: ventidue turisti su un bus lo videro nuotare nel lago.

Anno 1988

Nel 1988 Takashi Murata poté ammirare una creatura simile ad un delfino, ma molto più grande, mentre lo seguiva alla guida del suo motoscafo.

Anno 1997

Dei vigili del fuoco nel 1997 videro una gigantesca creatura, stimata di una dimensione di circa venti metri, nuotare a circa cento metri dalla riva.

Anno 2002

Anche nel 2002 alcuni turisti video Kusshie.

Kusshie il mostro del lago Kussharo in Giappone ai giorni nostri e le ricerche della creatura

Gli avvistamenti della creatura si sono susseguiti fino ai giorni nostri, ma con minor frequenza. Kusshie è stato in molte occasioni cercato nel lago, con spedizioni specifiche al riguardo e le foto e i video che lo ritraggono sono numerose. Un team di ricerca affermò di aver individuato sul fondale del lago una creatura di dimensioni approssimative tra i quindici e venti metri. Infine l’azienda nota come Hokkaido Broadcasting Company ha dichiarato di avere filmati che comprovano l’esistenza di Kusshie.

Conclusioni:

Kusshie esiste o è una creatura mitologica? I numerosi avvistamenti di massa non sono altro che allucinazioni collettive?

Il lago Kussharo non è un habitat idoneo alla vita di una creatura delle dimensioni del mostro che vivrebbe nelle sue acque. Il motivo che potrebbe impedire la vita al mostro potrebbe essere proprio una caratteristica del lago, che è soggetto ad attività vulcanica che rende il ph dell’acqua estremamente acido.

I pesci che riescono a sopravvivere nelle sue acque sono pochi. Ad esempio la trota iridea vive nei pressi delle foci dei fiumi che si immettono di acqua dolce che si immettono nel lago.

E’ possibile escludere priori che Kusshie non si sia adattato a queste condizioni di vita? Questo resta comunque un mistero irrisolto in uno dei più grandi laghi vulcanici del Giappone.

Nessie e Kusshie sono lo stesso animale?

Illustrazione di Plesiosauro. Di Creator:Dmitry Bogdanov – dmitrchel@mail.ru, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=39198

Nessie, il mostro del lago di Loch Ness in Scozia, è stato paragonato ad un plesiosauro potrebbe essere anche Kusshie lo stesso animale preistorico? Oppure si tratta di una forma pubblicitaria per attirare turisti sulle sponde del lago?

Kusshie è un animale locale?

Alcune teorie affermano che Kusshie potrebbe semplicemente essere un animale appartenente alla fauna locale. Ad esempio il mostro potrebbe essere un cervo o un cavallo.

Dal momento che Kusshie è descritto come un animale con muso simile a quello di un cavallo con le corna, forse i testimoni hanno visto un cervo o un cavallo nuotare nelle acque del lago scambiandolo per la mitologica creatura che lo abiterebbe? Oppure Kusshie potrebbe essere un branco di pesci che nuota in superficie?

Approfondimenti:

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Il mostro del lago di Angera, Lombardia

Il mostro del lago di Angera in Lombardia

Angera è una città sita in provincia di Varese in Lombardia che si affaccia sul lago Maggiore. Il borgo di Angera è un luogo molto caratteristico ed è una meta turistica molto nota con una leggenda. Un bellissimo borgo noto come Rocca Borromea sovrasta la zona in tutto il suo splendore.

La leggenda del mostro del lago di Angera narra che sulle rive del lago vivesse un enorme mostro serpentiforme sputafuoco.

Secondo la legenda nella zona del lago, dove le acque erano più profonde, viveva un mostro gigante serpentiforme che attaccava e si nutriva di bambini.

I bambini che si avvicinavano alle rive del lago potevano essere raggiunte dal mostro avvolto in una nuvola nera mentre sprigionava fiamme. Il serpente gigante alitava sui bambini stordendoli per poi nutrirsi delle loro carni.

La leggenda narra che il mostro di Angera era molto pericoloso in quanto sovente fuoriusciva dall’acqua per inseguire le sue vittime. Il serpente gigante sputafuoco creava danni anche alla vegetazione circostante.

Uberto Visconti e la sconfitta del mostro di Angera

Serpente sputafuoco illustrazione. Foto di Renate Anna Becker da Pixabay

Secondo la leggenda Uberto Visconti, guerriero importante dell’epoca, salvò dalla creatura due bambini. Uberto Visconti, dopo una violenta lotta, uccise il mostro trafiggendolo con la sua spada liberando Angera dalla sua ingombrante presenza.

Il serpente gigante divenne il simbolo sulla sua spada. Uberto Visconte è il capostipite della dinastia Visconti che risale alla data, non certa, del 1250.

Uberto Visconti e la leggenda del drago Tarantasio.

Secondo un’altra leggenda Uberto Visconti avrebbe ucciso il drago Tarantasio del lago Gerundo nell’alto medioevo. Si tratta di un altra uccisione di un altro drago o la leggenda si sovrappone?

Leggi l’articolo completo qui:

Il drago Tarantasio del lago Gerundo in Lombardia

Alto medioevo. Il monaco Sabbio nel 1110 scrisse la storia di Tarantasio il mostro del lago Gerundo che si nutriva di bambini e uomini. Il lago Gerundo è scomparso nel XIII secolo. La descrizione del mostro è quella di una creatura serpentiforme, la testa enorme con grandi corna e coda e zampe palmate, sputava fuoco dalla bocca e fumo dal naso come un drago. Il drago Tarantasio si nutriva sopratutto di bambini….

Buona lettura

Approfondimenti:

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La strana creatura del lago Fucino in Abruzzo

La strana creatura del lago Fucino in Abruzzo

Abruzzo, Italia.

Il lago Fucino è situato in Abruzzo nella regione nota come Marsica nella provincia della dittà dell’Aquila. Ad oggi il lago si è completamente prosciugato grazie agli interventi dell’uomo attuati nel tentativo di prosciugarlo. Il lago del Fucino in passato è stato oggetto di tentativi di bonifica a causa delle sue acque malsane. Le problematiche legate al suo esondamento dagli argini erano molto importanti.

Questo lago è stato classificato come il terzo lago più grande d’Italia dopo il lago Maggiore che si trova tra Lombardia, Piemonte e Svizzera. Tuttavia, dopo il prosciugamento del lago Fucino, il Lago di Como lo ha sostituito ottenendo il terzo posto nella classifica dei laghi più grandi d’Italia. Il primo posto spetta al lago di Garda che tocca le regioni del Trentino Alto-Adige, Veneto e Lombardia.

La strana creatura del lago Fucino in Abruzzo, la nascita della leggenda.

Lago immagine rappresentativa. Foto di Monika Iris da Pixabay

Nel terzo secolo avanti Cristo in un poema di Alessandra di Licofrone è nominato un fiume. Il fiume attraversa il lago con le sue pure acque e gli è attribuito il nome di Python.

Probabilmente la traduzione di Python, Pitone, serpente, diede origine alla leggenda della presenza di un mostro serpentiforme nel lago.

Il lago aveva acque inquiete e insidiose in quanto era caratterizzato da forti correnti e mulinelli d’acqua. Il fondale scoglioso era probabilmente il motivo per cui spesso le imbarcazioni venivano danneggiate durante la navigazione, causandone talvolta l’affondamento. Questi fenomeni nel lago, del tutto naturali, spesso erano scambiati per un mostro lacustre. La creatura era descritta come una creatura serpentiforme dotata di otto pinne e denti aguzzi in grado di aggredire ed affondare le navi.

Le pinne descritte dai testimoni dell’epoca potevano essere in realtà gli scogli che affioravano dall’acqua nei momenti di secca del lago avvolti dai mulinelli? Gli scogli erano i colpevoli degli incidenti accorsi alle imbarcazioni?

Le divinità del lago Fucino.

Il lago Fucino. secondo una leggenda, era abitato dal  “Genio del Fucino” (o Dio selvaggio). Il Genio del Fucino sapeva essere sia generoso che crudele con coloro che vivevano nei pressi delle sue rive. Il Dio era generoso quando le acque del lago erano calme e veniva denominato Dio Fucino. Il Genio del Fucino si trasformava nel Dio Pitonio diventando crudele quando le sue acque invadevano le città.

Conclusioni:

Nel lago Fucino viveva realmente una creatura serpentiforme con otto pinne, oppure si trattava di un fenomeno naturale scambiato per una strana creatura?

Approfondimenti:

Di seguito il Trailer del canale YouTube di ChupaCabramania.com

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Coccodrillo avvistato ad Alvignanello, è il mostro?

Coccodrillo avvistato ad Alvignanello, è il mostro?

Anno 2019,Campania.

Un coccodrillo nel fiume Volturno?

Nell’anno 2019 un pescatore ha fotografato nel fiume Volturno un animale del tutto simile a un coccodrillo.

La foto è stata consegnata a Vincenzo Tufano, testimone del caso, il quale ha commissionato l’analisi ad un esperto del settore che ne ha appurato l’autenticità.

L’avvistamento.

Un pescatore durante una giornata di pesca ha notato una sagoma nell’acqua a circa 50 metri di distanza di dimensioni notevoli nuotare nel fiume. L’uomo vide che ciò che si trovava nel fiume in quel momento non era un coccodrillo comune ma era un rettile di dimensioni spropositate. L’animale era dotato di lunghi aculei che ritraeva a suo piacimento lungo la schiena.

Di seguito le foto effettuate dal pescatore:

Immagine di proprietà di Vincenzo Tufano

Ad oggi non esiste specie conosciuta vivente di coccodrillo dotata di aculei come quelli descritti dal pescatore.

La foto scattata all’animale risulta leggermente sfocata a causa della condensa sull’obiettivo dovuta alla pioggia che cadeva quel giorno in quei luoghi.

Dopo pochi metri davanti al testimone l’animale è uscito dall’acqua non deambulando su quattro zampe ma su due zampe, in posizione eretta. Il simil coccodrillo si è addrentato in una radura boschiva nei pressi del fiume tra gli alberi ed era molto alto. L’altezza stimata dal testimone è di 4 o 5 metri. 

Le analisi della foto:

La foto è stata analizzata in negativo da un esperto del settore che preferisce mantenere l’anonimato. Si tratta di una tecnica utile per appurare l’autenticità dell’immagine.

In questo caso la foto è originale in quanto si possono notare molto bene i dettagli dell’immagine. Ad esempio le onde del fiume e l’animale immortalato si vedono chiaramente. In conclusione la foto è originale.

Foto in negativo del coccodrillo avvistato ad Alvignanello

Il materiale testo e foto sono di proprità di Vincenzo Tufano.

Approfondimenti:

Leggi l’articolo sul caso della creatura di Alvignanello. Infine approfondisci con le testimonianze di Vincenzo Tufano, gli studi su foto, impronte e calchi giganteschi visionando gli articoli correlati.

Di seguito il video sulla creatura di Alvignanello con la testimonianza di Vincenzo Tufano.

Ascolta il verso della creatura sul canale YouTube di ChupaCabraMania nel video dedicato al caso di Alvignanello.

Approfondimenti:

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La misteriosa creatura Maramacula, Emilia Romagna

La misteriosa creatura Maramacula, Emilia Romagna

Emilia Romagna.

A Mezzogoro, il cui nome antico era “Borgo di Mezzogoro”, nel comune di Codigoro in provincia di Ferrara vi è una leggenda. Il paese è conosciuto come “il paese della Maramacula”.

La leggenda riguarda la Maramacula una piccola creatura notturna che si aggirerebbe nei corsi d’acqua di Mezzogoro.

La creatura è descritta come un pesce di circa 70 centimetri dai colori dell’arcobaleno che mai nessuno è riuscito a catturare.

La misteriosa creatura Maramacula, Emilia Romagna

Illustrazione di un pesce arcobaleno. Foto di Gordon Johnson da Pixabay

Le diverse versioni della leggenda.

La Maramacula e il pozzo.

Una versione della leggenda narra che un uomo credette di vedere la Maramacula sul fondo di un pozzo. Vide qualcosa di luminoso e multicolore al suo interno. Nel tentare di vedere meglio l’uomo cadde nel pozzo scoprendo che si trattava solo di un riflesso della luce nell’acqua. Non è un caso se una persona ingenua, sciocca è definita Maramacula nel linguaggio popolare locale.

I viandanti e la caccia alla Maramacula.

La leggenda popolare è nata in seguito a viandanti che si fermavano nel paese alla ricerca della misteriosa creatura. Forse un viandante ha dato inizio per scherzo alla caccia alla Maramacula facendo diventare la creatura una leggenda?

La creatura era descritta a volte come un pesce multicolore con la coda arcobaleno mentre a volte era una creatura non definita e pericolosa. Infatti i paesani narrano che alcuni cacciatori della Maramacula non abbiano mai più fatto ritorno in paese.

La Maracamula e lo scherzo.

Forse la leggenda è nata in seguito ad uno scherzo tra amici. Ad un ragazzo fu raccontata dell’esistenza della Maramacula incitandolo ad andare a cercarla per i canali d’acqua tutta la notte con un sacco per catturarla.

Curiosità:

La Sagra della Maramacula

A Mezzogoro nel mese di Giugno vi è la Sagra della Maramacula in onore della creatura misteriosa.

A cavallo dei fossi.

Gli abitanti si dice che si posizionino sui fossi con acqua a gambe aperte con un grande sacco. Il sacco è posto nell’acqua e si attende che la Maramacula finisca al suo interno per poterla catturare. Però nessuno l’ha mai catturata.

La scultura della creatura.

Un’ artista noto come Enrico Menegatti ha creato una scultura molto grande in legno raffigurante una mitologica Maramacula.

Maramacula potrebbe essere semplicemente la derivazione del significato di due parole” mare a macula” utilizzata in passato. Con questo termine si intendeva una laguna o un acquitrino lagunare con dune sabbiose. In quanto si tratta di una situazione che fa apparire la zona maculata, a macula.

Approfondimenti:

Infine visita la sezione del sito sulle strane creature in Italia e nel mondo.

Fonte immagine anteprima articolo: Foto di Alexandra_Koch da Pixabay