Bullebak mostro dei Paesi Bassi, si nutre di bambini

Bullebak mostro dei Paesi Bassi che si nutre di bambini

Bullebak

Paesi Bassi.

Amsterdam, Olanda.

Una leggenda molto nota nei Paesi Bassi narra che Bullebak si nasconda nelle città sotto i ponti, nei canali, nei fossi con acqua e negli acquitrini. Ad Amsterdam secondo la leggenda il ponte 149 chiamato in suo onore Bullebak è stata la dimora della pericolosa creatura.

Bullebak è un mostro d’acqua o fantasma d’acqua che come obiettivo ha quello di rapire i bambini disubbidienti con lo scopo di rapirli e ucciderli. Il significato di Bullebak è persona sporca, scontrosa, con alito puzzolente e con il “naso che cola”.

I bambini che hanno commesso qualche marachella devono stare attenti a passare sotto il ponte o ad avvicinarsi troppo all’acqua perchè Bullebak si potrebbe nascondere lì ed è pronto a catturarli ed ucciderli. La leggenda ad Amsterdam però mette in guardia anche i turisti che non credono nel Bullebak, in quanto è una creatura con un grande appetito.

Il ponte Bullebak

Ponte 149, Bullebak ad Amsterdam. Immagine di Ceescamel, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il ponte a doppia leva numero 149 si chiama Bullebak in onore della creatura leggendaria ed è situato sul noto canale Brouwersgracht ed è considerato una vera e propria icona per la città ed è meta turistica. Secondo la leggenda Bulleback è sempre stato nascosto sotto il ponte 149 dai tempi dei tempi.

Il ponte Bullebak è stato costruito nel 1889 e nel 2019 sono state rilevate problematiche importanti da riparare nel ponte. Entro il 2022 il ponte sarà sostituito con uno con identiche caratteristiche ma funzionale. Quanto un turista si reca sul posto e vuole visitare il ponte Bullebak deve porre attenzione a non confonderlo con il vicino Bullebakssluis (ponte 160).

Bullebak mostro dei Paesi Bassi si nutre di bambini

Le descrizioni di Bullebak:

Il mostro Bullebak è descritto come una creatura acquatica che emette suoni sgradevoli e molto forti dotato di una sorta di uncino con cui afferra e trascina i bambini nell’acqua.

In Olanda non è raro sentire storie di bambini che sono stati davvero trascinati sott’acqua da qualcosa di sconosciuto. Alcuni bambini raccontano di aver avuto un esperienza strana in cui hanno visto un palazzo e delle luci sotto la superficie dell’acqua.

Conclusioni:

Forse Bullebak è una creatura che vive in una città sotto la superficie dell’acqua?

O questa creatura è semplicemente frutto del folcklore locale ed è utilizzata per spaventare i bambini ed anche i turisti per tenerli lontani dall’acqua dei canali?

La leggenda di Bullebak è nota anche nelle città di Utrecht, Drenth  e Overijssel sempre nei Paesi Bassi.

Curiosità:

Bullebak è anche il nome di una birra prodotta in Olanda.

Approfondimenti:

Visita la sezione del sito sulle strane creature in Italia e nel mondo.

La creatura ululante di Sesto San Giovanni, Milano

La strana creatura ululante di Sesto San Giovanni, Milano

Milano.

Una chiamata alla Polizia Locale di Sesto San Giovanni, comune di Milano, nella notte tra il 22 ed il 23 maggio del 1966 diede vita ad una grande caccia al mostro. Alcuni testimoni affermarono in seguito di aver avvistato un “Serpente Antidiluviano” ovvero un grande rettile provvisto di corna che ululava al tramonto nella palude. Queste creature sono descritte come grandi lucertole o grandi serpenti e sono descritte anche come draghi.

Nella mitologia i Serpenti Antidiluviani sono i nemici dei Thunderbird, gli uccelli del tuono.

La chiamata avvertiva la Polizia che uno strano animale era stato visto ed udito dietro una nota acciaieria della zona, in un’area paludosa. Una volta giunti sul luogo dell’avvistamento però era già iniziata una vera e propria “caccia alla strana creatura o mostro“. Centinaia di persone armate di torce ed auto con i fari posizionati ad illuminare la palude si adoperarono per tutta la notte nelle ricerche.

Anche un noto ente per la protezione animale si recò sul luogo dell’avvistamento.

La caccia al mostro della palude continuò per tutta la notte e parte del mattino seguente senza dare però i risultati sperati Nonostante si potesse spesso udire l’ululato terrificante della creatura non identificata. A questa caccia al mostro parteciparono circa tremila persone che per un po’ di tempo riuscirono a rimanere in completo silenzio per poter udire l’ululato della creatura cercando di identificarla.

Non furono rinvenute tracce della creatura solo un cane di proprietà della prima persona che aveva udito il mostro era stato ucciso a morsi. Il corpo dell’animale era ricoperto di unghiate. Cosa poteva averlo ucciso?

La taglia sul mostro. La creatura era una rana-toro?

Una rana toro verde in uno stagno. Foto di Jill Wellington da Pixabay

Un noto giornalista, Angelo Lombardi, mise una taglia di 50.000 mila lire, una cifra ingente per l’epoca a chi avesse catturato il mostro della palude di Sesto San Giovanni. L’uomo espose però la sua teoria. Secondo l’uomo il mostro altro non era che una rana-toro anche se non si trovava in questo momento nel suo habitat. Delle rana toro furono in effetti catturate. Però il 26 maggio una cattura non riguardava una una rana toro ma una rana comune di notevoli dimensioni.

La leggenda del Bisso e del cacciatore nello stagno di Besana.

Una leggenda vuole che a Besana in Brianza in uno stagno, un cacciatore un giorno uccise uno strano serpente bianco e nero ( in dialetto Bisso) lungo circa un metro e mezzo. Il serpente ululava durante la notte ed aveva un diamante tra le fauci. Il cacciatore si impossessò del diamante ma morì in modo inspiegabile dopo tre giorni.

La creatura ululante di Sesto San Giovanni, Milano

Curiosità sulla rana toro

Il mostro della palude si Sesto San Giovanni era una rana toro?

Questo anfibio noto anche come rana bue Lithobates catesbeianus tipico del nord America e Canada presenta una caratteristica: muggisce come un bovino. Le dimensioni della rana toro possono arrivare ai 20 centimetri e 750 grammi di peso. La rana toro è dotata di una grande bocca e assomiglia molto alla rana verde comune. Poteva trattarsi di uno o più esemplari di rana toro rilasciati in un ambiente non proprio? Come si evince da una testimonianza una persona ha asserito di aver rilasciato due esemplari di rana toro, nella speranza che procreassero, nella palude.

Questa fu la teoria conclusiva sul mostro di Sesto San Giovanni. Il mostro non era un serpente gigante ma una rana toro.

Approfondimenti:

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La Marroca italiana: orrido ibrido tra serpe e lumaca

La Marroca italiana: orrido ibrido serpe e lumaca.

La Marroca è una creatura mostruosa di aspetto orribile, nauseabondo. Secondo le leggende popolari questa creatura è nata da un incrocio tra una lumaca ed un serpente d’acqua ed è dotata inoltre di grossi tentacoli.

In italia la sua figura è descritta in Umbria e Toscana ed il suo ipotetico habitat sarebbero pozzanghere d’acqua, fogne ed acquitrini. La creatura ripugnante chiamata Marroca attirerebbe le persone, adulti e bambini, nelle sue vicinanze emettendo suoni strani come fischi e schiocchi.Una volta che la vittima si trova abbastanza vicina alla Marroca viene agguantata dai suoi lunghi tentacoli.

Ma la Marroca non uccide subito la sua vittima, la porta al sicuro nella sua tana per cibarsi con calma del suo sangue.

La Marroca italiana: orrido ibrido tra serpe e lumaca

La Marroca in Toscana.

In  Valdichiana la Marroca è simile all‘uomo nero, utilizzata nelle storie da raccontare ai bambini per non farli andare nei pressi delle paludi sopratutto al buio di notte. Questo avveniva perchè la Valdichiana per un lungo periodo divenne da fertile pianura un acquitrino paludoso malsano e pericoloso. E in questi luoghi ha origine la leggenda della Marroca.

La Marroca in Abruzzo

In Abruzzo nella zona di montepulciano la marroca è descritta come una creatura che abita nel sottosuolo, nelle grotte, nei buchi nel terreno, negli acquitrini. La Marroca abruzzese esce allo scoperto di notte e si aggira strisciando per le campagne emettendo un curioso gorgoglio per far avvicinare le sue prede. Una volta che la sua preda è alla sua portata l’agguanta con le sue lunghe dita, non tentacoli simili a quelli delle piovre.

La Marroca italiana: orrido ibrido tra serpe e lumaca?

La Marroca in altre zone d’Italia si trasforma in Strega.

Illustrazione fantasy. Foto di Stefan Keller da Pixabay

La Marroca della Tuscia in Maremma.

In Maremma ovvero tra Toscana e Lazio, l‘Occhiomalo è una Marroca descritta come una Strega oppure una donna orribilmente brutta e cattiva. Si nasconde nei pozzi e invita le persone a buttarsi al suo interno per poi annegarle. Chi guarda a lungo il fondo del pozzo con un Occhiomalo al suo interno verrà incantato da un grande occhio verde.

La Marroca in Lazio

Anche in provincia di Viterbo in Lazio la Marroca è una Strega non una creatura di questo tipo. Questa figura rappresenta sempre un segno di cattivo presagio. A  Fastello, frazione del Comune di Viterbo la leggenda vede la Marroca come un enorme Piovra velenosa che si nasconde nei pozzi, avvelenando l’acqua. In questi luoghi è nota come il “mostro del pozzo“.

Probabilmente anche a Fastello la Piovra velenosa era utilizzata come deterrente per i bambini e gli avventori per non farli avvicinare troppo ai pozzi evitandone la caduta al loro interno. Secondo la leggenda la Marroca rapiva i bambini o trascinava le persone nei pozzi.

Illustrazione di un polpo. Foto di Vlad Min da Pixabay

La Marroca in Sicilia

In Sicilia la Marroca è descritta come una creatura mostruosa, un enorme Rettile, una specie di incrocio tra un coccodrillo ed un serpente. La Marroca è chiamata Biddrina o Culobbia a Caltanisetta ed è descritta con occhi rossi e una larga bocca adatta ad ingoiare un agnello e il suo colore sarebbe verdastro con sfumatore blu.

Nel mese di agosto per Ferragosto, il 15 del mese, a Butera un paese nel comune di Caltanisetta vi è una festa. La festa è dedicata all’uccisione in passato di una Biddrina a Pozzillo. La Biddrina fu mostrata nelle strade del paese con una gran festa. Imoltre è festeggiato anche San Rcco il patrono della città.

Vi era fino a poco tempo fa in quell’occasione la presenza per le vie del paese dello “U Sirpintazzu” che rappresenta una Biddrina. Nel rituale del Sirpintazzu, ovvero una creatura a forma conica di cartapesta con una persona al suo interno, si impersonificava una Biddrina a forma di serpente. Con la bocca della finta Biddrina l’uomo al suo interno doveva afferrare un oca uccisa in precedenza appesa con una corda ad un cavo sospeso. In seguito sempre tramite il costume del Sirpintazzu venivano aperti i pignatuni che sono sacchetti contenenti oggetti, frutta secca e dolci.

Ad oggi l’utilizzo dell’oca nel modo descritto è stato vietato grazie all’intervento delle associazioni animaliste.

Curiosità:

Marròca è un vino tipico toscano che prende il nome dalla sua caratteristica dalla sua fermentazione. Il vino deve “nascondersi dall’aria” per la sua fermentazione, proprio come la Marroca si nascondeva nei pozzi.

Approfondimenti:

Di seguito sul canale Youtube di Chupacabramania un video introduttivo sulle strane creature italiane:

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Il Bunyp mostro lacustre australiano nell’Outback.

Il Bunyp mostro lacustre dell’Outback australiano

Il Bunyp

Bunyp è un’altra figura mitologica aborigena australiana. Il termine Bunyp indica Diavolo o Spirito.

Si tratta di una creatura diabolica che si nasconde nelle paludi e nelle zone in cui vi è presente dell’acqua come fiumi, ruscelli e pozzanghere. Il Bunyp è descritto con una somiglianza ad una creatura preistorica forse estinta.

Questa creatura che emette terrificanti grida nella notte ed è molto aggressiva è descritta come una strana creatura lacustre. E’ dotata di corte zanne di pinne poco pronunciate, zampe sempre pinnate, coda come quella di un cavallo e ricoperta di pelo nero. Talvolta Byrup è descritta come un tricheco.

Foto di un tricheco Foto di PublicDomainImages da Pixabay

Tuttavia le grida di animali come koala, civetta ululante o altri uccelli notturni in grado di lanciare grida molto inquietanti.anche gli opossum potrebbero facilmente essere coloro che fanno udire le grida disumane attribuite al Bunyp.

Oppure potrebbe trattarsi di un diprotodonte o un animale gigante preistorico non estinto?

Le teorie:

Purtroppo non vi sono prove dell’esistenza del Bunyp. Ma i criptozoologi attribuiscono la potenziale esistenza di un diprotodonte non ancora estinto.

Il diprotodonte è un animale preistorico di notevoli dimensioni come la scimmia Gigantopethacus che menzioneranno altri studiosi per dare una spiegazione a questa creatura misteriosa. Il diprotodonte è un mammifero imparentato con i canguri che poteva raggiungere i tre metri di lunghezza probabilmente estinto a causa della caccia intensa degli aborigeni.

Anche il quinkana è una creatura presitorica gigante simile al coccodrillo moderno. Leggermente più grande dei moderni coccodrilli ma inferiore come dimensioni al noto drago o varano di Komodo il quale può raggiungere i tre metri di lunghezza.

Infine il Bunyp poteva essere un tricheco od un otaria che comunque abitavano in passato in queste aree geografiche, soprattutto a Canberra.

A fortificare quest’ultima ipotesi nei fiumi australiani Murray e Darling sono numerose le segnalazioni di avvistamenti o di aver udito il Bunyp. Ma in questi fiumi l’otaria orsina è solita risalire durante le piene.

Forse in passato venivano scambiate per strane creature dagli aborigeni che le incontravano per la prima volta?

Un otaria orsina Foto di Holger Detje da Pixabay

Il Bunyp mostro lacustre dell’outback australiano

Curiosità:

Al Bunyp è stato dedicato il nome di una città e di un fiume in Australia, in quanto la sua figura è ancora ad oggi radicata nell’immaginario collettivo.

Questa creatura è spesso citata in alcune favole per ragazzi, in teatro, nei telefilm e nei cartoni animati. Vi sono studiosi che affermano che forse il Bunyp e lo Yowie siano la stessa creatura. I Bunyp è spesso citato nei videogiochi e nei parchi a tema australiani.

Approfondimenti:

Yowie lo yeti australiano che vive nell’Outback.

Lo Yowie è descritto come un una creatura scimmiesca gigante e pelosa con naso piatto e lungo dotata di lunghe braccia alta tra i due metri e tre metri e mezzo. Questa creatura lascia impronte simili ai piedi umani ma molto più grandi.

Outback australiano, i misteri

L’Australia è caratteristica per la grande presenza di deserti che vengono percorsi da strade apparentemente infinite. Strade costellate a tratti da aree attrezzate di servizio, dove regna il nulla, silenzio e sabbia rossa.

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Uomo nutria presente in Italia?

L’uomo nutria presente in Italia?

Italia.

L’uomo nutria o nutria man.

Ho deciso di scrivere un articolo come omaggio alla fantasia di Paolo Losi il cui sogno è sempre stato quello di diventare scrittore horror. Paolo Losi è riuscito nel suo intento con la creazione di una nuova creatura mitologica nella bassa modenese.

Paolo Losi ed altri ragazzi di Luzzara, Reggio Emilia hanno creato la storia dell’uomo nutria. Hanno lavorato in un sito creando un’articolo di giornale sul fenomeno molto realistico e fornendo le prove dell’esistenza della strana creatura.

L’uomo nutria è una creatura con corpo di nutria e testa da uomo.

Una nutria. Foto di Marion Wellmann da Pixabay

La creatura secondo il sito “golena paura” si trova nella bassa reggiana. Sono numerosi i testimoni che si sono imbattuti in questo orribile incrocio uomo-animale.

Nel sito “golena paura” vengono riportate le testimonianze di chi ha incontrato l’uomo nutria. Nel sito viene affrontato il dramma accaduto durante l’operazione “poker d’assi” . Operazione organizzata dai vari sindaci della zona.

L’operazione “poker d’assi”, una battuta di caccia all’uomo nutria fallì. Durante la ricerca della creatura la stessa ha ucciso tutti i cacciatori che la stavano cercando lasciandone in vita solo uno.

L’unico superstite fu quindi l’unico testimone del terribile evento accaduto durante la battuta di caccia. L’uomo è stato ricoverato in un ospedale psichiatrico a causa dello shock subito.

Uomo nutria presente in Italia

A testimonianza dell’esistenza dell’uomo nutria nel sito “golena paura” vi è un video, una registrazione audio ed una fotografia.

Quindi l’uomo nutria esiste davvero?

Il sito è il seguente digilander.iol.it/golenapaura

Curiosità:

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Leggi l’articolo del sito sui Freak show o fenomeni da baraccone

In ogni parte del mondo nel periodo dell’ Inghilterra vittoriana esistevano i freak show o side show. Spettacoli chiamati in questo modo perché di solito erano posizionati in tendoni di fianco al tradizionale circo.

U Sugghiu mostro siciliano spaventoso

U Sugghiu mostro siciliano

Un’iguana Foto di Edward Kirkby da Pixabay

U Sugghiu è una creatura mitologica o reale delle terre della Sicilia?

La descrizione della creatura è spaventosa.

U Sugghiu era facile incontrarlo nei pressi delle abitazioni nei laghi, paludi, acquitrini, fossati e lungo la costa tra Palermo e Messina. Anche a Brolo nella Valle dell’Alcantara sono stati segnalati avvistamenti.

Si tratta di una creatura lunga circa due metri ed è definita ibrida perchè ha la faccia umana o da topo inoltre ha occhi spiritati, una criniera ed il corpo è di rettile coperto di squame di colore verde oliva.

Le testimonianze riguardo una strana creatura che abitava acquitrini, coste e zone paludose risalgono ai primi dell’ottocento.

Un’avvistamento risale ai primi del 1800 in primavera dove nei pressi di Catania un mostro con un orribile urlo disumano è emerso dalle acque per divorare un vitello.

Il verso terrificante del U Sigghiu è un incrocio tra il verso dell’asino e del maiale e la creatura con il suo verso richiama a sè gli animali che divora tutti insieme.

U Sugghiu mostro siciliano

U sugghiu è ritenuto colpevole, nella radicata leggenda popolare, della sparizione di frutta, verdura e animali da bestiame. Soprattutto nelle zone in cui vi sono stati avvistamenti.

Infatti alcuni detti popolari della Sicilia fanno riferimento alla misteriosa creatura.

Per esempio:

“Assumigghi a nu sugghiu da Turri!”: “Assomigli ad un suglio di torre Archirafi!”. Ovvero non sei di bell’aspetto.

“Nun jiri ‘dda ca venu ‘u sugghiu e ti pigghia!” : “non andare lì perché arriva il suglio e ti rapisce!”

Di seguito le conclusioni:

U Sugghiu potrebbe essere un antica iguana che abitava questi territori forse sopravvissuta nel tempo? Oppure un iguana abbandonata da qualcuno che non poteva più tenerla a casa con sè?

Potrebbe essere il U Sugghiu un serpente gigante? Ma si tratta di un’ ipotesi poco in linea con la descrizione della creatura che talvolta è stata avvistata in posizione eretta.

Forse l’U Sugghio è un folletto?

Approfondimenti:

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Immagine di copertina: Sicilia, un isola Foto di hirisflower da Pixabay

Il mostro del lago Lagarfljot Islanda

Il mostro del lago Lagarfljot

Islanda

Un video girato da Hjörtur Kjerulf, mostra una creatura serpentiforme solcare le acque gelate del lago Lagarfljot in Islanda.

Le immagini sono state visualizzate da milioni di utenti negli ultimi giorni e numerose teorie di esperti in animali e in campo ufologico si sono accavallate.

Il mostro Lagarfljotsromurinn può essere un parente lontano di Nessie, mostro del lago di Loch Ness?

In questi paesi nordici Lagarfljotsromurinn è una vera e propria leggenda.

Il primo avvistamento di un animale simile a un bruco verde chiaro lungo oltre venti metri nel lago di Lagarfljot risale al lontano 1345. Nel 1998 vi è stato un altro avvistamento di una strana creatura nel lago vicino alla riva da parte di un insegnante.

La leggenda del mostro

La leggenda narra di una creatura enorme che si aggira nel lago, intorno al 1345 una ragazzina aveva un desiderio, voleva che il suo anello d’oro diventasse più grande e decise di chiedere aiuto a un piccolo verme. Portò il verme insieme all’anello sulla sponda del lago, posò il verme sull’anello e si allontanò.

Quando la ragazzina decise di tornare sul posto per vedere se l’anello era diventato più grande trovò invece il verme che era diventato gigantesco. Era diventato un drago feroce e gigante, molto lungo che si gettò nel lago lasciando dietro di sè l’anello d’oro che non era per nulla cresciuto.

Immagine illustrativa Foto di David Mark da Pixabay

La nascita della leggenda del mostro del lago Lagarfljot

Da qui nasce la leggenda di Lagarfljotsromurinn, quando qualcuno lo avvista sono in arrivo notizie negative, porta molta sventura incontrare questo mostro.

Curioso il cambio di forma della creatura, le origini la vedono come un drago o serpente di tipo marino, descritta inizialmente come Nessie, il mostro di Loch Ness. E’ descritto con la schiena curva, baffi e collo lungo, mentre di recente la sua descrizione è quella di un “verme gigante” che qualcuno ha anche visto scivolare tra gli alberi sulle sponde del lago.

Questo errore di interpretazione è probabilmente dovuto all’errata traduzione del termine Lagarfljotsromurinn in “verme del lago Lagarfljot”.

Secondo degli esperti locali la creatura sarebbe di origini artificiali deducibile dal movimento non naturale della creatura e dalla testa. La sua andatura ricorda quella di un serpente e da adito dalla presenza di un qualche tipo di propulsione alla base della testa dell’ipotetico animale.

Potrebbe anche trattarsi di una rete da pesca che sta trascinando dietro di se detriti di ghiaccio nel lago.

Gli ufologi invece ipotizzano possa trattarsi di un Uso ovvero un Ufo sottomarino in movimento.

Un altra ipotesi è quella di un fenomeno naturale in cui bolle di gas risalgono in superfice creando questo fenomeno di movimento continuo.

Di seguito il video della creatura:

Approfondimenti

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Il mostro del Dublin Lake Usa

Il mostro del Dublin Lake, Usa, New Hampshire

La leggenda del lago noto come Dublin Lake in Usa

La leggenda ha inizio verso la fine degli anni 70 inizio anni 80.

Un’uomo, secondo la leggenda, dopo una normale immersione di routine nel lago Dublin è stato ritrovato in stato di shock, completamente nudo dopo alcuni giorni mentre balbettava confusamente della presenza di mostri nelle caverne sotterranee del lago. Caverne che aveva  effettivamente ispezionato senza però avere alcuna prova di ciò che affermava.

Un’ altra versione della leggenda narra di un gruppo di subacquei che nel 1980 si sono immersi nel lago ma non hanno potuto completare l’ispezione dello stesso per motivi di natura tecnica.

In seguito questo gruppo di subacquei ha inviato un’ unico uomo nelle caverne sotterranee perdendo però ogni traccia dello sventurato. Non vi è più stata nessuna traccia dell’uomo fino a quando non è riapparso completamente nudo in un bosco.

Mostri bizzarri e mai visti aggirarsi nelle caverne del lago erano descritti dall’uomo in stato di shock.

Questa disavventura sempre secondo la leggenda ha portato alla pazzia l’uomo in questione ma anche in questo caso non vi erano prove.

Il mostro del Dublin Lake, Usa, New Hampshire

Immmagine illustrativa di un lago e un imbarcazione Foto di Michael Travis da Pixabay

Il lago denominato Dublin Lake o Dublin Pond si trova nella città di Dublin nel New Hampshire negli Stati Uniti d’America.

Nel lago vivono specie di pesci d’acqua fredda come la spigola, trota e pesce persico. Un’autostrada la New Hampshire Route 101 lo fiancheggia da cui si può ammirare il paesaggio offerto dal lago.

Il lago si trova ad un altezza di circa 450 metri sul livello del mare.

Il mostro del Dublin Lake è un mito o una leggenda?

Curiosità

Il mostro del Dublin Lake non è l’unica creatura che potrebbe nascondersi all’occhio dell’uomo, delle videocamere e fotocamere in Usa, Italia e nel mondo.

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La bestia di Bowness nel lago Windermere. Uk

La bestia di Bowness nel lago Windermere

Inghilterra, UK
 
Notizia del 18/02/2001
 
Forse è stata fotografata la creatura del lago Windermere, nei pressi della città di Bowness. La creatura ha una lunghezza di tre auto in fila ed è emersa dalla nebbia del lago naturale più grande dell’Inghilterra.  La bestia è stata immortalata da un pietrificato Tom Pickles di 24 anni.

 

La bestia di Bowness nel lago Windermere. Fonte immagine mirror.co.uk

Già dal 1950 vi sono testimonianze della presenza di una strana creatura nelle acque di questo lago inglese.

Ma il dottor Ian Winfield, ecologista afferma che sia altamente improbabile che una creatura di queste dimensioni possa sopravvivere  nelle acque del lago Windermere. Infatti l’ecologista ha affermato che “forse si tratta di un pesce gatto”.

Nel settembre 2010 il canale ITV ha parlato di questo lago in una serie televisiva che trattava l’argomento dei laghi con strane creature.

Fonte notizia ed immagine: mirror.co.uk

La bestia di Bowness nel lago Windermere

Lago Windermere Foto di Emphyrio da Pixabay

La creatura del lago Windermere è stata battezzata Bownessie, facendo riferimento alla città che si trova sulle rive del lago. In questo modo si è imitato il nome della cugina Nessie, creatura del lago di Loch Ness.

La serie di avvistamenti è quella di una bizzarra creatura che varia di dimensioni e di aspetto in base ai testimoni. Infatti le sue dimensioni variano dai sei ai venticinque metri ed è dotata di una testa a “forma di cane”.

La testa è come quella di un cane di razza labrador ed è descritta anche con una grossa cresta che spunta dall’acqua. Per questo motivo tutte queste storie locali hanno attirato le attenzioni di un noto investigatore del paranormale inglese Dean Midas Maynard.

Dean Midas Maynard è un noto personaggio televisivo e collabora a programmi televisi importanti ed ha un sito internet Dean Midas Maynard PR 

Di seguito un video in inglese.
 
Nel video si può ammirare il magnifico panorama del lago e le foto della creatura meno recenti ed è segnalata anche una spedizione effettuata alla ricerca di Bownessie, il mostro del lago.
 

Approfondimenti:

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Le sirene mito o realtà?

Le sirene mito o realtà?

Il mito delle sirene ha origine in Grecia ma si narra di loro avvistamenti in tutti i mari del mondo e nei laghi come in Russia, Cina, Usa, Irlanda, Italia, Danimarca e tante altre zone.

Le sirene vengono paragonate alle arpie.

Le sirene mito o realtà?

Le arpie sono figure mostruose che ritroviamo nella mitologia greca, esse sarebbero in grado di creare burrasche marine, sotto forma di terribili venti, impersonando divinita’ infernali che derubavano l’ anima alle persone morenti. Le arpie hanno viso di donna e corpo di uccello.

Paragonate alle arpie le sirene attirano, sempre nella mitologia greca, i marinai con le loro irresistibili melodie facendoli naufragare sugli scogli delle loro isole rocciose pronte a rapirli o a divorarli. Le sirene descritte come figlie di Acheloo, dio fluviale, sarebbero nate da tre gocce di sangue perse da Acheloo durante un combattimento.

Si narra anche che le sirene non amassero i piaceri dell’amore e per questo afrodite punì queste creature trasformando i loro corpi di donna in meta’ donna e meta’ uccello.

Nel periodo del medioevo esse subirono un’ ulteriore trasformazione, da esseri a forma di uccello, dotate di ali, si trasformarono in esseri acquatici con il corpo metà donna e metà pesce. Le sirene nel folklore europeo infatti sono descritte come bellissime creature per l’appunto meta’ pesce (dalla cinta in giù) e metà donna (dalla cinta in sù).  Sono descritte  con uno specchio in una mano e un pettine nell’altra . La loro voce è melodiosa e soave e incanta gli sventurati esseri umani che incrociano la loro strada facendoli innamorare perdutamente.

Le sirene nei vari racconti nel collettivo immaginario possiedono una traccia positiva e di bontà. Perdendo il loro originale significato di esseri ammaliatori e crudeli di sventurati marinai portati verso morte certa per essere uccisi, divorati o rapiti. Si narra che i marinai venivano talvolta rapiti e portati nella profondità degli abissi dando loro la possibilita’ di respirare sott’acqua e di vivere nella ricchezza da parte di questi esseri fantastici.

Gli studi e le ipotesi.

illustrazione di una sirena Foto di Sergei Tokmakov Terms.Law da Pixabay

Molti studiosi del settore individuano nell’arcipelago de Li Galli  nel comune di Positano (SA) costituito da tre isole:  La Rotonda, Dei Briganti e Gallo Lungo la zona in cui le sirene sarebbero vissute proprio su questi scogli.

Molte teorie si intrecciano su queste mitologiche creature.  Si narra che inizialmente fossero esseri terrestri che in seguito al passaggio di Ulisse impazzirono. Ulisse è stato primo essere umano che resistette al loro canto facendosi legare all’albero della sua nave.  Mentre il suo equipaggio si tappava le orecchie per non udire il canto ammaliatore delle sirene per non impazzire anch’essi.

Queste creature in seguito alla resistenza opposta da Ulissse si gettarono in mare dalla disperazione ed alla follia trasformandosi in scogli. Le sirene diventarono gli scogli rocciosi caratteristici di quest’arcipelago. Gli scogli sono tre come tre sono le  tre sirene:

Partenòpe, Leucosìa e Lìgeia, la tradizione però narra di sole due sirene.

La leggenda della sirena del lago di Lispida:

La leggenda narra che sul lago di Lispida in Veneto, Padova, un giovane conte di venticinque anni Manfredo dei Monticelli gravemente malato decise di togliersi la vita gettandosi dalla sponda del lago di Lispida.

L’uomo fu salvato da una donna con coda di pesce che emerse dalle acque. La donna gli chiese cosa lo affligeva e dopo la triste storia raccontata dall’uomo alla misteriosa creatura essa si immerse nel lago. La creatura riemerse con del fango caldo colto dalle profondità del lago, La sirena spalmò il fango sul corpo di Manfredo il quale guarì. Tra i due scoccò l’amore. Si narra che si può ancora udire la voce felice e melodiosa della sirena nel lago.

Le sirene vivono tra noi?

Si narra che nel 1403 una sirena è stata catturata viva a Zuider Zee nei Paesi Bassi e che fu portata ad Harleem. La sirena fu vestita in quanto era completamente nuda ed imparò a nutrirsi come un olandese ed imparò ciò che è consono ad una donna. La donna-sirena non parlò mai, nessuno era in grado di capirla, era di modi gentili e visse fino in tarda età.

Negli archivi reali del Portogallo si trovano documenti in cui si riporta la presenza di sirene ritrovate sulle spiagge del Gran Maestro, ciò dimostra che a quel tempo le sirene erano numerose.

La sirena Bicaudata

La sirena bicaudata ovvero con due code è rappresentata spesso nelle chiese cristiane, come ad esempio nel Duomo di Monreale in Sicilia e nel Monastero di Sant Pere de Rodes a Girona.

Nel Duomo di Modena all’ interno su di un capitello della cripta vi è una raffigurazione di una sirena bicaudata maschile e femminile, scuola lombarda del 1099-1100.

Immagine tratta dal Duomo di Modena Fonte immagine Wikimedia commons.

Le sirene mito o realtà?

La Sirenomelia, nome di una malattia che deriva da Sirena o viceversa?

La Sirenomelia e’ una grave malattia che colpisce gli arti inferiori nell’essere umano, vi sono casi in cui gli arti inferiori sono letteralmente “attaccati” tra di loro, impedendo lo svolgersi delle normali attività per un essere umano e la posizione eretta e il normale camminare. Interventi chirurgici possono però migliorare queste situazioni drammatiche.

Questa malattia ricorda la descrizione delle mitologiche sirene, si dice che talvolta i Miti derivano da situazioni reali oppure in questo caso il nome della malattia deriva da questo essere fantastico?

Blaire Emillia Spivey la bambina sirena

LUBBOCK, Texas una bambina è nata con questa malattia nota anche come “la sindrome della sirena”. La bambina avrebbe dovuto perire durante la gestazione. Blaire Emillia Spivey invece è sopravvissuta alla malformazione ai suoi arti inferiori. Un Intervento chirurgico con amputazione al livello del ginocchio per poter utilizzare un domani una protesi è stato programmato.

Shiloh Pepin la bambina sirena.

Anche Shiloh Pepin è affetta da sirenomelia o sindrome della sirena. Di seguito un breve documentario a testimonianza dii come può vivere una vita normale con coraggio e determinazione. Shiloh si trova molto a suo agio nuotando, nell’acqua, proprio come una sirena.

Di seguito un video su YouTube con i dieci avvistamenti più famosi di sirene. Le sirene mito o realtà?

Curiosità:

Leggi nel sito l’articolo sui bambini straordinari.

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