La leggenda del Rinoceronte Marino in Liguria

La leggenda del Rinoceronte Marino in Liguria.

Fin dall’anno 1932 in Liguria si narra di gigantesche e strane creature marine avvistate nei mari liguri. Secondo una leggenda ligure a partire dal 1932 è stata più volte avvistata una creatura marina lunga almeno dieci metri con un corno sul muso. La strana creatura marina ottenne il nome di Rinoceronte Marino a causa del corno sul muso.

Rinoceronte Marino o squalo elefante?

Immagine illustrativa squalo elefante. Foto di 12019 da Pixabay

Non è da escludere che il Rinoceronte Marino fosse in realtà uno squalo elefante o squalo cetorino. Lo squalo elefante o squalo pellegrino alla nascita è dotato di una protuberanza sul muso che potrebbe corrispondere al corno del Rinoceronte marino.

I Rinoceronti Marini sono quindi giovani esemplari di squalo elefante? In età adulta lo squalo elefante può raggiungere i 12 metri di lunghezza. Tuttavia nonostante il suo aspetto minaccioso lo squalo elefante è innocuo per l’uomo in quanto si nutre di plancton, microrganismi marini. Gli avvistamenti ad oggi di squali elefanti in Liguria sono piuttosto rari in quanto la specie è in via d’estinzione.

Il Rinoceronte Marino è uno squalo?

Probabilmente la leggenda del Rinoceronte Marino ha origine da reali avvistamenti di grandi squali bianchi o Great White Shark che sono spesso avvenuti nel Mar Ligure. Anche squali mako e verdesche note come blue shark o squalo azzurro avvengono piuttosto frequentemente nel Mar Mediterraneo e Adriatico. Spesso è possibile assistere ad avvistamenti di squali, anche di grosse dimensioni, nei pressi delle spiagge nelle vicinanze delle coste liguri. Forse si trattava di squali elefanti con malformazioni fisiche?

Il primo avvistamento del Rinoceronte Marino

Nell’anno 1923 il giovane Agostino a Camogli, vicino alla città di Genova, scorse una strana carcassa impigliata in alcune reti da pescatore. La creatura marina era lunga circa sei metri e possedeva uno strano corno sul muso. Il suo peso stimato era di circa 1200 chili e i pescatori che lo trovarono insieme ad Agostino lo chiamarono Rinoceronte Marino. Il noto giornale dell’epoca Il Corriere della Sera riportò la notizia del ritrovamento e le testimonianze dei pescatori.

Il Rinoceronte Marino è una creatura leggendaria o reale? Del Rinoceronte Marino non vi sono prove certe riguardo la sua esistenza ma solo racconti e leggende popolari. Tuttavia ad oggi i pescatori temono ancora di incontrare questa strana e gigantesca creatura marina.

Approfondimenti:

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Trovati i resti di una sirena a Papua Nuova Guinea?

Trovati i resti di una sirena a Papua Nuova Guinea?

20 settembre 2023.

Si tratta di una notizia falsa o reale? In una spiaggia del mar Morto dell’isola di Simberi a Papua Nuova Guinea è stato rinvenuto il corpo in avanzato stato di decomposizione di un animale. Gli esperti non hanno saputo identificare la carcassa e la fantasia e le leggende popolari hanno preso il sopravvento. Nel noto social network Facebook la rivista New Irelanders Only ha pubblicato le foto della carcassa chiedendo di quale animale potesse trattarsi e non sono mancate numerose visualizzazioni del post, like e commenti talvolta ironici.

Il corpo della strana creatura, probabilmente marina, ricordava nelle sue fattezze una sirena. Ma si tratta forse di un enigma irrosolvibile? Gli esperti faticano a trovare una risposta a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo in questione e la perdita di alcune sue parti indispensabili per una corretta identificazione. Purtroppo non sono state prese le misure del corpo della creatura, tantomeno ne è stato stimato il peso e gli abitanti locali, probabilmente in buona fede, lo hanno seppellito.

Alcune riviste scientifiche si sono interessate al ritrovamento come Live Science e New Irelanders Only tramite le quali sono state avanzate alcune supposizioni.

Trovati i resti di una sirena a Papua Nuova Guinea? Si tratta forse di un mammifero?

Fonte immagine Facebook New Irelanders Only

Questa ipotesi è suffragata dal colore bianco tipico dei cetacei, come le balene, quando subentra la decomposizione. Questo fenomeni da vita ai globster, masse di materiale bianco filamentoso nati dalla decomposizione dei cetacei che sicreano quando la pelle dell’animale si stacca dal corpo.

Tuttavia, ad oggi, nessun studioso, tra cui biologi universitari come Gavin Naylor dell’Università della Florida, ha la certezza di aver correttamente identificato l’animale. Gavin Taylor ha supposto che potrebbe trattarsi di uno squalo, ma la forma del corpo non è molto somigliante a questi predatori del mare e la sua teoria non è benvista da altri biologi.

Ad esempio Jens Currie, capo scienziato della Pacific Whale Foundation delle Hawaii suppone che questo animale potrebbe essere un dugongo.

La creatura è una sirena?

La popolazione locale invece crede fermamente che si tratti di una sirena, creatura mitologica marina in quanto la forma del corpo rinvenuto sulla spiaggia di Simberi ricorda molto da vicino le fattezze di una sirena. Quindi questa strana creatura resterà un mistero? In conclusione si attendono ulteriori aggiornamenti in merito.

Le sirene mito o realtà?

Il mito delle sirene ha origine in Grecia ma si narra di loro avvistamenti in tutti i mari del mondo e nei laghi come in Russia, Cina, Usa, Irlanda, Italia, Danimarca e tante altre zone. Le sirene vengono paragonate alle arpie.

Leggi l’articolo completo nel sito Le sirene mito o realtà?

Approfondimenti:

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Il mistero di Gambo mostro marino in Africa

Il mistero di Gambo mostro marino in Africa

Gambia, Africa

Il 12 giugno del 1983 nella spiaggia della struttura alberghiera Bungalow Beach Hotel,  sita a Kotu, è stata rinvenuta una strana carcassa di notevoli dimensioni di un animale marino. L’animale rinvenuto è stato decapitato e la sua testa è stata venduta ad un turista e il corpo, sepolto lungo la spiaggia, non è mai stato ritrovato.

Owen Burnham , quindicenne locale, si trovava con alcuni parenti sul luogo ad osservare la carcassa dello strano animale marino ed era un grande appassionato di zoologia. Secondo una seconda versione del ritrovamento Owen, con la sua famiglia, ha rinvenuto in primis la gigantesca carcassa spiaggiata. La sua passione lo spinse ad annotare su un taccuino le informazioni riguardo l’animale, dalle sue dimensioni alla sua struttura fisica per poterle analizzare in un secondo momento. Owen, non possedendo una macchina fotografica, creò numerosi schizzi su carta della carcassa,

La descrizione di Gambo.

Ricostruzione del mostro Gambo da parte di Owen. Fonte immagine Wikipedia

Owen descriveva la creatura di una lunghezza di 4.6 metri, la pelle era di colore bianco sul ventre e marrone sul dorso. Secondo Owen il corpo misterioso non era in stato di putrefazione quindi ben identificabile. La testa dell’animale, con due piccoli occhi, misurava circa 1.40 metri. L’animale, privo di pinna dorsale, era dotato di un rostro, una sorta di becco, di circa 80 centimetri largo 3 e alto 14 fornito di 80 denti conici con dimensioni identiche, due piccole narici si trovavano sulla sommità del rostro. Infine le pinne anteriori misuravano 46 centimetri di lunghezza per 20 centimetri di altezza, la coda appuntita misurava 1.5 metri. La strana creatura ottenne il nome di Gambo.

Il mistero di Gambo mostro marino in Africa

L’animale era stato ferito da un altro predatore in quanto una pinna posteriore era stata seriamente danneggiata e gli organi interni fuoriuscivano dal ventre. Owen rimase sconcertato nel momento in cui realizzò che non riusciva ad identificare lo strano animale della spiaggia di Kotu con alcuna specie conosciuta e descritta nei libri dell’epoca. Tuttavia il ragazzo si pentì amaramente di non aver prelevato un campione della creatura per completare la sua ricerca in merito.

Conclusioni:

Owen Burnham è stato l’unico testimone dell’accaduto, dei parenti che si trovavano con lui non vi sono testimonianze. Gombo è comunque un misterioso criptide dell’Africa che ad oggi è presente nei libri di criptozoologia. Ma Gambo è reale oppure è un invenzione di Owen? Un mistero dell’Africa.

Illustrazione di un Cronosauro. Foto di Mostafa Elturkey da Pixabay

Nella sua descrizione Gambo ricorda l’estinto rettile marino noto come Kronosaurus o Cronosauro vissuto circa 120.000 anni fa. Tuttavia i resti di questo rettile marino sono stati rinvenuti in Australia e taluni ipotizzarono che si trattasse della carcassa di un delfino oppure di una balena Tasmacetus shepherdy, un Tasmaceto. Questo tipo di balena è dotata di un rostro affusolato ed è dotata di denti funzionali e gli studi che la riguardano non sono numerosi in quanto è molto difficile da avvistare e quindi studiare.

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Scilla e Cariddi i mostri dello stretto di Messina

Scilla e Cariddi i mostri dello stretto di Messina in Sicilia

La leggenda di Scilla e Cariddi, mostri marini che abiterebbero lo stretto di Messina in Sicilia è molto affascinante e misteriosa. Secondo la leggenda, facente parte della mitologia greca, le coste della Sicilia rappresentavano Scilla mentre le coste della Calabria Cariddi. Nello stretto di Messina, un punto di passaggio d’acqua si narra di gesta di amore, odio e vendetta compiuti dagli dei.

Il nome delle due creature ha un chiaro significato Scilla significa colei che dilania mentre Cariddi colei che risucchia. In realtà si tratta del violento scontro tra le onde a Punta Torre Cavallo e Cannitello.

Cariddi creava vortici  in fonte alla Spiaggia di Torre Faro di Messina nella costa siciliana mentre Scilla creava lo stesso tipo di vortice nella costa calabrese Alta Fiumara a Punto Pezzo.

La leggenda di Cariddi

Contemporaneamente Zeus, il Dio greco del mare, aveva trasformato in una creatura marina orribile la giovane e vorace Cariddi. Cariddi trasformata in mostro marino era in grado di risucchiare e rigettare le acque del mare tre volte al giorno. Cariddi con la sua immensa forza era in grado di creare violenti vortici d’acqua mortali per gli uomini e le imbarcazioni che si transitavano in quel punto.

I genitori di Cariddi erano gli dei Poseidone e Gea e la ragazza, una ninfa, aveva la fama di essere estremamente vorace, caratteristica che la condusse al furto. In un momento di fame eccessiva Cariddi decise di rubare i buoi di Gerione, animali molto preziosi per Ercole. Accecata dalla fame Cariddi uccise alcuni buoi per cibarsene.

Tuttavia nel momento in cui Zeus scoprì il gesto di Cariddi, in balia della furia che lo invase, la trasformò nella creatura marina che risucchiava acqua per poi rigettarla. La creatura fu confinata nelle profondità del mare nelle coste siciliane.

A Messina vi è una statua dedicata alla figura Cariddi nella fontana del Nettuno.

La fontana del Nettuno, Cariddi Xxlstier, CC BY 4.0, via Wikimedia Commons

Scilla e Cariddi i mostri dello stretto di Messina

Scilla la leggenda

La leggenda narra che una maga della mitologia greca nota come Circe abbia trasformato una bellissima ninfa di nome Scilla in un orribile mostro. Scilla è stata una vittima della maga Circe. Scilla secondo la leggenda italiana viveva in Calabria ed era solita fare il bagno in mare nella spiaggia di Zancle.

Nella spiaggia di Zancle Scilla incontrò il Dio del mare Glauco da cui fuggì spaventata mentre egli dichiarava il suo amore nato a prima vista. Glauco possedeva le fattezze di metà uomo e metà pesce e in passato era stato un essere umano.

La maga Circe

Il Dio del mare Glauco si recò dalla maga Circe per farsi creare un filtro d’amore per far innamorare Scilla di lui.

Ma Glauco non poteva sapere che anche la maga Circe si era innamorata di lui e rifiutò l’amore della maga Circe. In preda alla collera Circe decise di liberarsi della rivale in amore Scilla trasformandola in un orribile mostro marino.

Scilla fu trasformata in un terrificante mostro con sei teste di cane con tre file di denti e dodici piedi dopo aver fatto il bagno nel mare di Zancle in cui la maga Circe aveva versato una pozione magica per trasformala. Dopo essersi bagnata nelle acque del mare di Zancle Scille assistette impotente alla trasformazione delle sue gambe in una sorta di gambe serpentiformi molto lunghe, sei teste di cane con tre file di denti all’altezza della vita.

La descrizione di Scilla la vede come una creatura con metà corpo umano o metà corpo bestiale con teste di serpente o cane.

Curiosità:

Scilla e Cariddi sono figure spesso utilizzate nei film, videogiochi, fumetti e nei libri. Le leggende greche sono narrate in diverse versioni, in questo articolo è stata riportata la versione più nota in Italia.

Approfondimenti:

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La mummia sirena giapponese risalente a 300 anni fa

La mummia sirena giapponese risalente a 300 anni fa.

Giappone.

4/04/2022

Un ipotetico reperto attribuito ad una mummia sirena giapponese risalente a 300 anni fa è attualmente oggetto di studio. La mummia è conservata al Tempio noto come Enjuin ad Asakuchi. Tuttavia non è chiaro per quale motivo la creatura mummificata si trovi in quel tempio.

Questa affermazione ha spinto alcuni scienziati locali ad effettuare degli studi a riguardo. Lo strano animale sarebbe stato pescato nell’Oceano Pacifico, nell’isola di Shikoku circa 300 anni fa. Il periodo temporale della cattura dell’animale è stimato tra l’anno 1736 e il 1741.

La strana creatura, lunga circa trenta centimetri, è oggetto di studio da parte dell’ Kurashiki University of Science and Arts.  Hiroshi Kinoshita, tecnico per l’azienda Okayama Folklore Society, all’interno di una scatola nel tempio di Okayama ha rinvenuto la mummia. Una lettera risalente al 1903 si trovava nei pressi della scatola la quale affermava che la creatura era stata pescata al largo della capitale Kochi.

La descrizione del reperto è quella di una piccola creatura dotata di denti aguzzi, con due braccia simili a quelle delle persone e metà corpo di pesce. Per cui la descrizione della creatura corrisponde alle mitologiche creature note come Sirene.

Il mito della sirena in Giappone.

Sirene illustrazioni. Foto di StudioX10 da Pixabay

In Giappone è credenza molto diffusa che consumare carne di sirena doni la vita eterna, l’immortalità. Le sirene con becco di uccello al posto della bocca sono note come Amabies e I Ningyos sono pesci con testa umana. Per questo motivo la sirena mummificata è da anni oggetto di culto e preghiera.

Conclusioni:

Gli studiosi, in special modo il signor Kinoshita, intendono analizzare con metodi sofisticati la composizione della creatura. Gli studiosi intendono avvalersi di esami specifici come Tac ed analisi del DNA. Forse si tratta del corpo di una scimmia (un orango) unito alla coda di un pesce non identificato ( un salmone) con l’aggiunta di unghie e capelli? Concludendo si troverà una risposta a questo misterioso enigma?

Di seguito un il video della sirena giapponese su YouTube

Approfondimenti:

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“Le strane creature e i misteri in Italia e nel mondo”

La misteriosa sirena di Milano, conservata al Museo

La misteriosa sirena di Milano, conservata in un Museo

Al Museo di Storia Naturale a Milano è conservata una sirenetta mummificata che non è l’unica strana creatura che si può osservare nei musei italiani. A Venezia e Modena sono conservate strane creature simili alla sirena di Milano.

La sirenetta in questione è nota come : la sirena di Milano. I capelli della strana creatura appartengono a un essere umano mentre le unghie sono di un uccello e le scaglie del corpo e della coda derivano da un pesce.

L’oggetto in questione è molto misterioso e carico di mitologia. La sirena non sempre nell’immaginario collettivo è una bella donna con il corpo metà pesce. Infatti la sirena è conosciuta anche per il suo lato oscuro, per la sua capacità di ammaliare e divorare gli uomini sventurati che si avvicinano a lei in mare.

La sirena di Milano sembra appartenere alla seconda categoria di sirene, orribili di aspetto fisico, forse crudeli. Questa creatura, conservata al Museo, è di dimensioni ridotte, circa trenta centimetri, le sue unghie sono state ricavate da un uccello e la sua coda da scaglie di pesce, mentre i capelli sono di un essere umano. Purtroppo gli studi effettuati sulla sirena di Milano hanno dimostrato che si tratta di un falso, costruito ad arte. Il corpo è sostenuto al suo interno da una struttura in legno e cartapesta e il resto del corpo è un assembramento di parti di altri animali.

La misteriosa sirena di Milano, conservata al Museo

Illustrazione di una sirena. Foto di Sergei Tokmakov Terms.Law da Pixabay

Il ritrovamento della sirena di Milano

All’inizio degli anni 80, un paleontologo noto come Giorgio Teruzzi, ha rinvenuto il reperto nei sotterranei del Museo, nella zona depositi. Per qualche strano motivo non era stata contrassegnata da alcuna voce ed era come nascosta in un intercapedine nel muro. Forse la sirenetta apparteneva a un collezionista privato che l’aveva nascosta alla vista di altre persone?

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I polpi sono alieni non creature terrestri…in teoria

I polpi sono alieni non creature terrestri…in teoria

La teoria dei polpi provenienti dallo spazio.

Secondo una strana teoria di un team di scienziati i polpi sarebbero di origine extraterrestre portati sulla terra da dei meteoriti. Le uova congelate dei polpi oppure polpi criocongelati circa 540 milioni di anni fa nel periodo del Cambriano sarebbero precipitati sul nostro pianeta dando origine ad una nuova specie animale. Risalente in questo periodo sono stati rinvenuti numerosi fossili di animali molto complessi. Il Cambriano è un periodo estremanente importante nella scala evolutiva in cui vi sono stati numerose evoluzioni di specie. Il motivo non è chiaro del perchè e come sia avvenuto il fenomeno proprio in quel periodo.

Per questo motivo la teoria di vita extraterrestre o comunque di intromissioni da parte di forme di vita aliene prenda spesso piede in qeusto contesto.

I polpi sono alieni?

Un polpo Foto di Taken da Pixabay

Questo studio sui polpi di origine aliena è stato effettuato per la particolarità di questi animali marini. Il polpo comune possiede dei genomi trasformativi unici che difficilmente sono riconoscibili in altre specie animali conosciute. Questo singolare evento genetico è quello che ha fatto effettuare uno studio su questi animali. Gli scienziati che hanno affrontato lo studio sono 33.

Il gruppo dei cefalopodi ovvero calamari, polpi comuni e seppie provengono forse da un pianeta che non è la Terra?

Sopratutto i polpi, non gli Octopodidae, possiedono una sofisticata conformazione del loro apparato nervoso e alcune strutture del loro corpo sono straordinariamente complesse oltre ad un aspetto fuori dal comune.

Ad esempio gli occhi sono utilizzati come una fotocamera ed hanno la capacità della mimetizzazione. Si tratta di strutture molto evolute che sembra possano avere origini di un genoma molto più evoluto di quello generalmente appartenente alle specie animali che popolano la terra, incluso l’uomo. Il polpo possiede 33.000 geni in più rispetto all’uomo.

La teoria del Virus extraterrestre e la panspermia

Lo spazio Foto di Lumina Obscura da Pixabay

Per spiegare questa evoluzione gli scienziati hanno supposto che forse un virus di origine extraterrestre ha infettato i calamari primordiali. I Calamari primordiali dopo l’infezione potrebbero essere diventati i polpi evoluti che noi conosciamo.

Questo fenomeno è noto come Panspermia, fenomeno secondo il quale gli alieni avrebbero disseminato la vita sulla Terra. Ma non vi sono prove a sostenere queta teoria nonostante scienziati molto famosi la sorreggano da molti anni come Chandra Wickramasinghe.

Non è una nuova teoria in cui alcuni scienziati affermano che non tutta la vita nella Terra si sia sviluppata sulla stessa. Che forse alcune specie animali siano di origine aliena non è affatto una novità nel campo delle origini della biologia.

Ma come ci sono questi studi che sembrano quasi bizzarri, vi sono altri studi di numerosi scienziati e virologi che sono in gran

do di contestare quanto espresso in queste teorie.

Di seguito il video sul canale YouTube di chupaCabraMania.com, iscriviti!

Conclusioni:

I polpi quindi sono alieni? Provengono dallo spazio? Si attendono altri studi e conferme.

Approfondimenti:

Leggi l’articolo sul calamaro gigante nel sito.

Il mito del Kraken ed il calamaro gigante

Visita nel sito la sezione sulle Strane Creature e criptozoogia.

Il mostro marino Osborne avvistato in Sicilia

Il mostro marino Osborne avvistato in Sicilia

Sicilia.

Nei mari della Sicilia il 2/06/1877 l’equipaggio ed il personale della nave H.M.S. Yaych Osborne di origine britannica testimoniarono uno strano avvistamento in mare. L’avvistamento è avvenuto nella costa settentrionale della Sicilia.

Dalla nave H.M.S Yatch Osborne quel giorno è stato avvistato un enorme mostro marino. I testimoni videro numerose pinne in serie uscire dall’acqua a circa duecento metri dalla nave. I testimoni affermano che infine è fuoriuscita dall’acqua una gigantesca testa affusolata simile alla testa di un toro e le pinne laterali del pesce. La pelle della creatura sembrava simile a quella delle foche, liscia.

Immagine illustrativa. Fonte immagine Pixabay

L’ufficiale Haynes della nave descrisse la creatura come lunga circa 15 metri e larga circa 6 metri. Secondo l’ufficiale sono misurazioni approssimative solo della parte del corpo della creatura visibile dalla nave.

Immagine illustrativa. Foto di Youssef Jheir da Pixabay

La misurazione logicamente è molto approssimativa. Tuttavia è stato un evento di avvistamento di massa e il fenomeno è stato studiato in seguito con attenzione anche da scienziati e biologi. Anche riviste molto note hanno menzionato il singolare avvistamento.

Conclusioni ed ipotesi.

Una teoria, la più accreditata ad oggi, sul mostro marino di Osborne è quella di una serie di cetacei in fila indiana dove la pinna dorsale e caudale in serie diedero adito a pensare ad una creatura unica molto lunga.

O forse si trattava dell’ultimo o uno degli ultimi esemplari di una creatura marina nota come “scolopendra marina gigante“?

La Sicilia non è nuova in passato alla cattura di pesci definiti strane creature inclusi nei bestiari italiani.

Messina 1901.

Un pesce definito non classificabile dal peso di 4 quintali fu pescato a Messina. Il pesce era dotato di due ali, due corna e ali membranose da pipistrello. Ma forse si trattava di una Manta Gigante.

Di seguito sul canale YouTube di ChupaCabraMania il video di presentazione sulle strane creature in Italia e nel mondo.

Approfondimenti:

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Il mistero dello scheletro gigante di 30 metri nel mare

Il mistero dello scheletro gigante di 30 metri nel mare

Immagine del fondale del mare. Foto di PublicDomainPictures da Pixabay

Nel Mare Mediterraneo, durante una perlustrazione legata al suo lavoro per una industria petrolifera e del gas, un subacqueo ha rinvenuto uno scheletro gigante. Il lavoratore stava controllando il ROV ovvero un veicolo telecomandato subacqueo e durante l’utilizzo del ROV in modalità di ripresa ha rinvenuto lo scheletro.

Lo scheletro gigante era di una lunghezza stimata di circa 30 metri e si trovava a circa 830 metri di profondità. In mezzo a queste ossa erano presenti delle anfore antiche con un età stimata di circa mille anni. Lo scheletro non presenta arti.

Il mistero dello scheletro gigante di 30 metri nel mare

Le ipotesi di Deborah Hatswell.

La scoperta non è recente risale al 2017 e l’uomo ha inviato il video a Deborah Hatswell solo ora a causa del problema della pandemia mondiale legata al Coronavirus. Deborah Hatswell è una studiosa di criptozoologia, paranormale e misteri ed è molto nota in questo settore.

Il video, afferma Deborah, è un video professionale non amatoriale ed è stato postato su YouTube con una spiegazione in merito da parte della stessa. La donna afferma con certezza che lo scheletro non corrisponde ad uno scheletro di balena o squali. Deborah Hatswell non esclude che la creatura in questione possa essere arrivata nel Mare Mediterraneo dall’Oceano con cui si congiunge.

Di seguito il video sul canale Youtube di Deborah Hatswell.

Conclusioni:

Forse si tratta dello scheletro di un drago, un ittiosauro, un dinosauro marino o un serpente gigante marino? La spina dorsale dello scheletro è perfettamente lineare a parte le ultime vertebre che si allargano ripetto alle altre, quindi l’ipotesi che possa trattarsi di un serpente marino gigante è quella più accreditata.

Potrebbe trattarsi di un Ittiosauro Ichthyosauria o Ichthyopterygia o “pinne di pesce”?

L’ittiosauro è un rettile marino vissuto 250 milioni di anni fa che poteva raggiungere i 16 metri di lunghezza. Questa teoria fatica ad essere ben accettata in quanto lo scheletro trovato raggiunge dimensioni molto superiori a quelle dell’ittiosauro più grande mai rinvenuto in forma fossile.

Scheletro di un ittiosauro. Foto di M W da Pixabay

Oppure potrebbe trattarsi di un Tylosaurus ovvero una grande lucertola marina vissuta circa 85 milioni di anni fa. Il  Tylosaurus ha vissuto in Europa, America del nord e Africa. Però le dimensioni di questa lucertola marina si aggiravano tra i 7 fino ad massimo di 12 metri di lunghezza.

Il più grande rettile marino è stato il Mosasaurus, una sorta di coccodrillo gigante, ma la sua lunghezza non superava i 18 metri.

D’altronde l’uomo non è pienamente a conoscenza di quali forme di vita abitino le profondità dei mari al giorno d’oggi. Dei dinosauri marini classificati correttamente con il termine ittiosauri vale lo stesso discorso.

Approfondimenti :

Di seguito il video sulle Strane Creature italiane di ChupaCabraMania sul canale Youtube del sito:

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Godzilla il Re dei mostri, una leggenda nel mondo

Godzilla il Re dei mostri diventato leggenda nel mondo

Giappone.

Almeno una volta ognuno di noi ha sentito nominare Godzilla.

Cos’è Godzilla?

Si tratta di un enorme creatura preistorica alta come un grattacielo.

Un grattacielo è un edificio costruito a forma di torre distribuito su più piani ed è molto alto. Alcuni dei grattacieli più alti nel mondo superano i 300 metri di altezza.

A partire dall’anno 1954 Godzilla è stato utilizzato dal cinema giapponese. In seguito nel cinema di tutto il mondo ma anche in fumetti, videogiochi, gadget di ogni tipo, film, cartoni animati e serie tv.

Godzilla è rappresentato come un enorme dinosauro preistorico bipede che fuoriesce dall’oceano creando panico tra la popolazione.

Immagine illustrativa di Godzilla. Foto di 12222786 da Pixabay

E’ considerato il “Re dei mostri” .

Godzilla è nato dalla fantasia del produttore Tomoyuki Tanaka che ebbe l’idea di creare un mostro modificato dalle radiazioni mentre sorvolava in aereo l’Atollo di Bikini. L’uomo era di rientro da un viaggio a Giacarta. L’atollo Bikini fu teatro di un test nucleare effettuato dagli Stati Uniti d’America chiamato Castle Bravo . Il test portò numerose conseguenze in loco.

Da qui è nata l’ispirazione per la creazione di Godzilla. Il gigantesco mostro preistorico nell’arco degli anni è stato rappresentato sia come mostro “buono” che “cattivo“. Dal 1954 al 1995 Tomoyuki Tanaka ha seguito oltre 200 produzioni di film con Godzilla presso lo studio per cui lavorava ToHo Studios.

Inizialmente il mostro era personificato da attori tramite un costume indossato dagli stessi. In seguito è subentrata la tecnologia e gli affetti speciali. Anche l’altezza della creatura si è modificata nel tempo. Da un’altezza di 50 metri iniziali è arrivato ad essere alto 120 metri, a causa anche di adattementi cinematografici dovuti alla presenza di grattacieli sempre più alti da distruggere.

Numerosi tentativi di rappresentazione di Godzilla furono effettuati inizialmente per dargli la vita. Infine il produttore optò per “Godzilla alligatore” con testa non troppo grande, arti inferiori molto muscolosi e pelle ricoperta di tubercoli e verruche come la pelle dei rospi e con cicatrici da guerra nuclerare.

Il Re dei mostri Godzilla rappresenta quindi un dinosauro modificato dalla mente di Toho Tomoyuki Tanaka ma comunque è nato da una realtà: i dinosauri. Inizialmente Godzilla doveva essere una scimmia, balena o piovra gigante.

I dinosauri padri di Godzilla sono: Stegosauro, Iguanodonte e Tirannosauro.

Il nome originale di Godzilla è Gojira dove “gorira” significa gorilla e “Kujira” invece significa balena. Infatti Godzilla doveva inizialmente avere l’aspetto di un incrocio tra una balena ed un gorilla. 

Godzilla il Re dei mostri diventato leggenda nel mondo

Godzilla rappresentava il panico, la paura, il mostro era una metafora delle stesse sensazioni causate nella popolazione in seguito agli attacchi nucleari avvenuti nelle città di Hiroshima e Nagasaki. Queste città sono rimaste ben radicate nei ricordi dell’epoca. E nella mente di chi vi abitava il 6/08/1945 al termine della Seconda Guerra Mondiale.

Furono 60.000 i morti iniziali che arrivarono ad oltre 100.000 a causa delle conseguenze dell’esplosione di una bomba nucleare all’altezza di circa 576 metri.

I super poteri di Godzilla:

A causa della bomba atomica che risveglia il mostro Godzilla nelle profondità dell’oceano la creatura ottiene dei super poteri.

E’ dotato di una forza sttraordinaria, può repirare sotto la superficie dell’acqua e può nutrirsi di onde radioattive per poi espellerle dalla bocca sotto forma di un raggio laser devastante.

Godzilla il Re dei mostri diventato leggenda nel mondo

Godzilla semina terrore e devastazione proprio come un bombardamento nucleare. Quindi Godzilla non è una creatura reale intesa come animale, ma è una metafora che prende spunto per la sua rappresentazione dai dinosauri preistorici.

Godzilla divenne in seguito una vera e propria leggenda insieme alle altre strane creature che popolano i suoi film.

Uno scorcio della città di Hiroshima dopo l’attacco nucleare. Foto di Alice Cheung da Pixabay

Curiosità:

A Tokyo in Giappone Godzilla è una reale leggenda. Vi sono negozi dedicati a questa figura e statue in suo onore. Ad esempio nel quartiere el quartiere di Yurachuko a Tokyo vi è una statua che rappresenta l’ultima versione di Godzilla alta 3 metri. Inoltre a Kanagawa, nel Kurihama Flower Park vi è un’enorme statia di oltre nove metri dotata di scivoli per bambini.

A Tokyo in piena città compare la testa di Godzilla tra i palazzi.

La testa di Godzilla in centro città a Tokyo. Foto di Dylan Gonzales da Pixabay

Approfondimenti:

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