Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese

Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese

Nota come la donna con la bocca spaccata secondo la leggenda si aggira di notte alla ricerca di vittime maschili. Kuchiaske-onna, la donna incubo giapponese, è una delle leggende più inquietanti del Giappone risalente a centinaia di anni fa. Si tratta molto probabilmente di una creepy pasta o racconto dell’orrore molto noto in Giappone e in svariate parti del mondo ma allo stesso tempo molto attuale.

Secondo la leggenda una donna bellissima, sposata con un samurai, fu sfigurata da lui tramite una katana. Si narra che l’uomo fosse molto geloso della sua bella moglie, molto vanitosa e contesa anche da altri uomini, e che la sfregiò con la sua katana squarciandole la bocca letteralmente da un orecchio all’altro per renderla orribile.

L’uomo le domandò dopo la violenza chi l’avrebbe ancora trovata bellissima ed affascinante. La donna ottenne il soprannome di “la donna dalla bocca spaccata” ( Kuchiaske-onna).

Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese, la leggenda

Immagine illustrativa. Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Secondo la leggenda la donna perse in breve tempo il senno e incominciò a girovagare di notte, con il viso coperto da una maschera, chiedendo agli uomini che incontrava lungo il suo cammino se la trovassero bella. In un secondo momento Kuchiaske-onna scopriva il volto ponendo la stessa domanda all’uomo. A questo punto vi sono versioni differenti della leggenda, se egli rispondeva negativamente ella lo uccideva divorandolo oppure fuggiva via ridendo istericamente spaventandolo molto. Tuttavia secondo una delle leggende nel qual caso l’uomo fuggisse da Kuchiaske- onna veniva inseguito e ucciso, davanti alla sua abitazione, con un pugnale dopo averlo sfigurato come il marito aveva agito con lei. Si tratta forse di uno spirito vagante? Oppure si tratta di una leggenda nata da fatti realmente accaduti? Ogni leggenda non ha forse un fondo di verità?

Come salvarsi da Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese?

Secondo la leggenda per sfuggire alla potenziale furia omicida di Kuchiaske-onna era necessario lanciarle contro della frutta, che lei adorava, per distrarla. Oppure rispondere in modo vado alla fatidica domanda “Mi trovi bella? L’indifferenza mostrata poteva confondere Kuchiaske-onna impedendole di diventare aggressiva con la vittima evitandone la morte.

La leggenda moderna

Nel 1980 in Giappone si narra che una donna si aggirasse con il volto coperto di una maschera e armata con un paio di forbici. Ella fermava i passanti chiedendo loro  “Pensi che io sia bella?”. Se la persona prescelta rispondeva No era barbaramente uccisa tramite le forbici, in caso affermativo la donna toglieva la maschera riformulando la domanda ” E adesso?”. Se l’uomo alla seconda domanda rispondeva in modo affermativo la donna lo sfregiava non credendo alle sue parole, in caso di risposta negativa lo uccideva squarciandolo a metà. Insomma non vi era scampo dalla donna con la maschera.

Nell’anno 2004 la leggenda dei Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese diventerà nota anche in Corea del sud estendendosi in altre zone del mondo.

Curiosità:

Kuchiaske-onna la donna incubo giapponese è stata citata in numerosi film per il cinema di impronta horror, videogiochi horror e serie tv.

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Polybius il videogioco maledetto

Polybius il videogioco maledetto

Nel 1981in Oregon, negli Stati Uniti d’America, poco dopo l’uscita dei primi videogiochi tra cui il noto ed ancora attuale Pac-Man in alcune sale giochi è possibile giocare con Polybius. Sempre in questi anni esce il noto Space Invaders dove il giocatore guidando una navicella deve evitare gli ostacoli che incontra lungo il suo cammino.

L’azienda software che ha sviluppato il gioco, inserito in un cabinato, si chiamava  Sinneslöschen.  Sinneslöschen è una parola di origine tedesca che significa curiosamente “cancella-mente“.

Polybius segue le orme di Space Invaders dove una navicella su sfondo nero deve evitare di essere distrutta da alcuni ostacoli che fuoriescono da un oggetto a forma di stella.

Il mistero di Polybius il gioco maledetto.

Immagine illustrativa. Foto di Victoria_Regen da Pixabay

Polybius ha ottenuto in breve tempo la nomea di gioco maledetto per svariati motivi. Il primo tra tutti sono stati i casi di epilessia, al di sopra della norma causati dal suo utilizzo nelle sale giochi. Secondo alcuni testimoni alcuni agenti dell’FBI, tramite un apposito menù del software del videogioco, sarebbero intervenuti su ogni cabinato.

Ma per quale motivo? Si dice che dopo l’intervento del’FBI il gioco divenne sempre più disturbante nei confronti dei suoi giocatori. Si narra che chi giocava a Polybius, oltre casi di epilessia, avrebbe potuto improvvisamente iniziare a soffrire di insonnia. Oppure chi giocava a Polybius poteva diventare improvvisamente aggressivo o al contrario depresso.

Secondo alcuni testimoni durante il gioco apparivano dei volti terrificanti e dei messaggi subliminali: Surrender (Arrenditi), Obey (Ubbidisci), Die (Muori) e Kill yourself (Suicidati)

Polybius Polybius il videogioco maledetto è leggendario o reale?

Ma il videogioco Polybius è realmente esistito? E’ stato prodotto da una misteriosa società dal nome ambiguo? Oppure si tratta di un invenzione, una creepy pasta o storia dell’orrore inventata per terrorizzare i videogiocatori che si avvicinavano per le prime volte a questo nuovo mondo digitale nel 1981? Su internet non si trova nulla riguardo questo videogioco, oppure si? Per quale motivo l’ipotetico videogioco Polybius è stato ritirato dopo pochi mesi dal commercio? Si tratta di un mistero o una leggenda?

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Il gatto frullato vivo, cat in a blender. Fake o verità?

Il gatto frullato vivo, cat in a blender. Fake o verità?

5 Maggio 2023

Nel web, sui principali social network come Tik Tok, Facebook, Instagram e YouTube il video girato da un blogger ha fatto scalpore e indignato molte persone animaliste e non. Nel video incriminato, noto anche come Cat in the Blender, viene mostrato un gatto, apparentemente vivo, che viene letteralmente frullato in un frullatore, poi viene tirato fuori e cotto nel forno a microonde.

Immagine illustrativa di un gatto. Foto di Ben Kerckx da Pixabay

Dal momento che nel video vi è abbondanza di sangue e si ode chiaramente il suono del frullatore ed i miagolii disperati del gatto è vivamente sconsigliato cercare e condividere il filmato in rete. Questo filmato potrebbe essere emulato ed è stato criticato come potenziale video che potrebbe istigare la violenza sugli animali. Le ipotesi sulla veridicità del video sono numerose nel web.

Il gatto frullato vivo, leggenda o verità?

Immagine illustrativa di un frullatore. Foto di Yao Charlen da Pixabay

Ma si tratta di un video reale pubblicato in rete il 5/05/2023 da un sadico oppure di un video fake, finto, utilizzato per ottenere popolarità e per creare e ottenere visualizzazioni e apprezzamenti nel web?

Potrebbe far parte delle cosiddette creepy stories? Per creepy stories di intende storie dell’orrore che hanno lo scopo di spaventare gli utenti del web creando intorno al loro contenuto delle vere e proprie leggende. Il blogger, forse cinese, ha pubblicato il filmato per la prima volta su Twitter ottenendo immediatamente numerose visualizzazioni e diventando virale ( ovvero molto visualizzato e condiviso nella rete).

Secondo alcune ipotesi del web l’autore del video dovrebbe essere stato arrestato per violenza sugli animali in Cina in quanto il gatto era reale. Tuttavia e secondo alcuni utenti l’uomo è libero in quanto il gatto era finto, un pelouche.

Quindi dove si trova la verità?

I gatti bonsai

Un altro evento che fece molto scalpore nella rete fu Bonsai Kitten i gatti bonsai dove un sito noto come bonsaikitten.com mostrava come creare dei gatti bonsai. Anche in questo caso si trattò di un sito fake.

Leggi l’articolo I siti Bufala più famosi del web tra cui Bonsaikiten.com

Scopri le creepypasta o storie dell’orrore più famose del web.

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Torino città misteriosa e magica

Torino città misteriosa e magica

In Piemonte Torino è una città che detiene lo scettro di città magica, la sua storia porta a scoprire numerosi riferimenti alla magia bianca e nera. Nata nel 28 a.C. per volere di Augusto ai tempi la città era suddivisa in due settori est e ovest. Torino è ricca di simbolismi legati all’esoterismo rilevabili in monumenti e portoni.

Il settore est, baciato dal sole era considerato un luogo benigno di nascita e vita mentre il settore ovest al buio, dove tramontava il sole era considerato una zona lugubre adatta a seppellire i morti della città. Questa netta distinzione probabilmente è stata la fonte della nascita della netta distinzione dell’esoterismo della città dove ancora oggi è possibile è possibile vederne i segni. Alcuni esoteristi identificano Torino come la città del Diavolo. Ad oggi diverse zone della città sono considerate direttamente collegate alla magia nera o bianca.

Torino città misteriosa e magica.

Illustrazione rappresentativa di un dipinto esoterico. Foto di Waldkunst da Pixabay

 Fontana del Traforo del Frejus

La  Fontana del Traforo del Frejus è realmente un monumento creato in onore dei caduti durante la costruzione del Traforo o si tratta in realtà di un omaggio a Lucifero? Questa seconda ipotesi nasce dalla credenza dell’appartenenza alla zona al triangolo di magia nera.

Il triangolo di magia nera

Un triangolo di magia nera, secondo antiche leggende, collegherebbe la città di Torino ad altre due città: Londra e San Francisco. Il triangolo è noto come Il Triangolo del Diavolo. Una zona definita negativa è Piazza Statuto al centro di questo vortice di negatività. Inoltre sempre in Piazza Statuto sono presenti le  “cloache” o “bocche dell’inferno” nel loro snodo principale considerate demoniache.

Gli occhi del Diavolo

Via Lascaris è un’altra zona della città considerata esoterica dove vi era una Loggia Massonica e due feritoie che erano utilizzate probabilmente per visionare l’esterno. A queste due feritoie fu dato il nome di Occhi del Diavolo.

La leggenda del Portone del Diavolo

In via XX Settembre il Palazzo Trucchi di Levaldigi mostra un portone noto come “il portone del Diavolo” dove è rappresentato un Demone con due serpenti. Secondo la leggenda il portone è nato in una notte, creato da un uomo che aveva invocato Satana in persona per la sua costruzione, sparendo poi nel nulla, forse imprigionato per sempre dietro il portone. Ad avvalorare questa tetra leggenda il Maggiore Melchiorre Du Perril, scomparso, fu murato vivo nel 1817 nei pressi del portone e rinvenuto nel 1837.

Torino e la magia bianca.

La Mole Antonelliana a Torino. Foto di Luca da Pixabay

Nella città di Torino la nota Mole Antonelliana è simbolo di magia bianca. Secondo le leggende, o teorie esoteriche, la mole agirebbe come una sorta di antenna per gli influssi benefici di magia bianca. Un antica leggenda narra che proprio a Torino nella Mole Antonelliana sia conservato il Santo Graal. Questa teoria trova un enorme rafforzo dal fatto che il costruttore della Mole Antonelliana Alessandro Antonelli era un massone. Anche la Gran Madre è un monumento ricco di magia bianca.

Piazza Castello

Fontana dei Tritoni del Palazzo Reale che sorge in Piazza Castello è un altro luogo ricco di magia bianca e Palazzo Reale segna il confine tra magia bianca e nera a Torino.

Il Museo Egizio

Il Museo Egizio invece è un punto di fusione tra magia bianca e nera dove, secondo gli esperti di esoterismo, sono conservati manufatti che emanano sia forze negative che positive. Logicamente i manufatti più negativi sono il reperto del Faraone Tutankamon e di Seth, il crudele Dio dei morti.

Conclusioni:

In questo estratto sulla città di Torino sono citati solo alcuni dei numerosi monumenti ricchi di interesse storico facenti parte della città.

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Cristian e la cavalla Furia in giro per l’Italia

Cristian e la cavalla Furia in giro per l’Italia con scopo solidale.

17/04/2023

Cristian Moroni 40 anni è originario della Sardegna e ha creato un associazione: Cristian e Furia ODV. L’uomo ha deciso di effettuare un primo viaggio dove ha riscontrato la presenza di persone di buon cuore che lo hanno accolto, rifocillato e aiutato insieme alla sua cavalla Furia, di razza maremmana, a coronare il suo sogno di viaggiare a cavallo in solitaria. Il binomio composto da Cristian e la sua cavalla Furia ha trovato molta solidarietà nelle persone che lo hanno incontrato lungo la loro strada. Cristian ha deciso di partire per il suo lungo viaggio abbandonando lavoro e famiglia.

Il suo viaggio, fuori dagli schemi, lo ha portato a decidere di creare un associazione benefica, la Cristian e Furia ODV, con lo scopo di aiutare i più bisognosi organizzando cene. Parte del ricavato delle cene, tolti i costi, è sempre devoluto ai più bisognosi facenti parte ad esempio ad associazioni.

Gli eventi dell’associazione di Cristian.

Cristian e Furia. Fonte immagine. ilvibonese.it

I luoghi in cui Cristian svolge questi eventi sono ad esempio ristoranti o circoli ippici dove talvolta viene accolto con la sua cavalla. Da circa dieci anni Cristian e Furia sono inseparabili dopo la decisione dell’uomo di abbandonare la sua vecchia vita per intraprendere questo lungo viaggio della solidarietà per l’Italia. La cavalla Furia ha circa 16 anni, salvata da un affido in cui non venivano rispettati gli standard di benessere dell’animale.

Cristian racconta che ha sempre dato la priorità al benessere dell’animale anche ora che la coppia è in viaggio per l’Italia. Durante gli spostamenti Cristian passa alcuni mesi senza muoversi e incontra sempre persone pronte ad accoglierlo a dargli solidarietà, cibo e un alloggio. Generalmente ogni circolo ippico che ha incontrato lungo la sua strada è sempre stato ben disposto a dare un po’ di fieno per Furia. Cristian è partito per il primo viaggio con pochi risparmi spesi in poco tempo, circa quindici giorni, perchè il costo per un viaggio di questo tipo non è irrisorio.

Basta pensare ai costi per la cavalla come la ferratura ed eventuale veterinario e ai costi per la salute di Cristian stesso. Grazie anche alle donazioni della gente Cristian ha potuto continuare il suo percorso con Furia decidendo ad un certo punto del suo viaggio di operare effettuando beneficienza. Spesso sono i Ranch stessi ad ospitare Cristian e Furia al loro interno partecipando alle cene o pranzi organizzati dall’uomo.

Curiosità:

Leggi la storia di La cavalla Jenny simbolo della città di Francoforte

Di seguito su YouTube un video intervista con la storia di Cristian e Furia del 2021.

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La leggenda della donna serba che balla

La leggenda della donna serba che balla, serbian dancing lady.

Per creepypasta, o leggenda urbana, si intendono quelle storie del terrore che è possibile individuare in internet di cui non è chiara l’origine se reale oppure no. Questa leggenda è riportata su numerosi social network dove una donna inquietante balla, esibendosi in un inquietante ballo tipico serbo di notte. Si dice nei video di non avvicinare questa strana donna che balla perchè lei possiede un coltello che nel caso in cui viene disturbata non esita ad usare.

Tutte le persone che vedono per strana questa figura provano un forte senso di terrore, a cosa si possono trovare di fronte? A un fantasma o a una persona reale che si aggira in Serbia?

La leggenda della donna serba che balla

Immagine illustrativa di donna con coltello. Foto di Enrique Meseguer da Pixabay

Il primo video della donna serba che balla è stato pubblicato in internet nell’anno 2019 e definito dagli inquirenti che lo hanno analizzato una bufala o scherzo di cattivo gusto. Nel 2019 il video divenne virale con milioni di visualizzazioni ed era stato girato da un gruppo di adolescenti nei pressi di un ospedale in Serbia. Secondo i ragazzi la donna li ha inseguiti aggressivamente. Nessuna denuncia in merito a una donna che balla per le strade aggressiva e tantomeno che abbia ucciso o ferito nessuno ha trovato riscontro dalle indagini degli inquirenti. Negli archivi degli enti preposti, che hanno effettuato numerose ricerche, non risultano prove riguardo l’esistenza della donna.

Tutto il video si basa su fatti non reali e non verificati e la donna che balla potrebbe essere semplicemente una persona che recita per dare adito a questa probabile leggenda metropolitana e imitata in varie parti del mondo.

Serbian dancing lady è arrivata in Italia?

Secondo alcuni utenti del web la donna serba che balla è stata avvistata recentemente anche in Italia in strada ( dove avrebbe inseguito lo sventurato malcapitato) o avvistata da finestre di abitazioni. Recentemente il social network TikTok ha fatto rivivere il mito della donna serba che balla. Questo fenomeno ha realmente preso piede e non è difficile che sia possibile incontrare donne che ballano lungo la strada di notte con l’intento di spaventare chi le incontra e creare video per i social. Il giornale Serbia Today ha riportato la notizia di un video inquietante di una donna vestita che gira per le strade di Belgrado di notte ballando.

Di seguito uno dei video che affronta il discorso di Serbian Dancing Lady, la donna serba che balla, video simili sono facilmente in internet.

Conclusioni:

La donna serba che balla è reale oppure no? Infine perchè nei video gli abiti della donna sono sempre diversi? Questo particolare indica che non si tratta di un fantasma quindi fenomeno paranormale, ma le donne sono più di una.

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Statua della Madonna che piange sangue, il mistero

Statua della Madonna che piange sangue, il mistero

Migliaia di fedeli si recano da decenni in luoghi dove poter pregare al cospetto di misteriose, quasi magiche, statue della Madonna con la curiosa caratteristica che alcune di queste piangono lacrime di sangue. Il fenomeno è riscontrabile in varie parti del mondo e in questi casi i fedeli sono incentivati alla preghiera e al pellegrinaggio dalla suggestiva e allo stesso tempo controversa statua di una Madonna che piange. Sono numerosi i video e le fotografie che ritraggono statue della Madonna che a prima vista sembra piangano lacrime di sangue. Generalmente durante questi fenomeni la figura della Madonna appare sotto forma di visione a persone sensitive.

La Chiesa non prende posizione sul fenomeno delle statue che ogni anno nel mondo piangono sangue. Sono state effettuate analisi al sangue ottenuto da queste statue e spesso è risultato sangue di animale, umano o comunque sostanze facenti parte della composizione della statua.

Tuttavia vi sono persone che affermano con certezza che gli esiti delle analisi su questo misterioso sangue a volte abbiano rilevato sangue alieno, non umano, forse di Gesù. Di fronte ad un affermazione del genere la popolazione, già scossa quando si verificano questi eventi e anche incuriosita sulla veridicità o meno di ciò che sta accadendo in quel momento causa il subentro di teorie legate al mondo del paranormale.

Si tratta di sangue alieno di extra terrestri? Oppure ci troviamo di fronte ad una statua della Madonna che piange il reale sangue di Gesù per portare un indecifrabile messaggio all’umanità? Oppure questi fenomeni sono inviati dal Signore per riavvicinare alla preghiera le persone perdute nel mondo moderno?

Statua della Madonna che piange sangue, il mistero

Immagine illustrativa statua Madonna. Foto di Peter Pruzina da Pixabay

In Italia e nel mondo sono innumerevoli questi casi di statue che lacrimano sangue. Recentemente ha incominciato a far parlare di sé la statua della Madonna sulle sponde del lago di Bracciano, in Lazio più precisamente a Trevigiano Romano.

Secondo gli abitanti locali ogni giorno 3 del mese la Madonna appare ai veggenti locali lasciando il suo segno con crocifissi lungo il corpo o stigmate. Ogni giorno 3 del mese i fedeli si riuniscono per recitare il rosario nei pressi de «La Madonna di Trevignano Romano» sita nella proprietà di Gisella Cardia. Il rosario è accettato dalla Chiesa ma non la presunta lacrimazione della statua. Infatti la Procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un inchiesta in merito. Si vocifera che Trevigiano Romano sia spesso teatro di fenomeni legati al mondo del paranormale.

La statuetta in ceramica di Gisella Cardia, acquistata a Medjugorje nel 2018, ha incominciato improvvisamente a lacrimare sangue. Gisella ha spesso visioni della Madonna con messaggi da dispensare ai fedeli.

Uno di questi messaggi riporta le seguenti parole:

«Imparate ad ascoltare la voce di Gesù nel vostro cuore e durante la preghiera. Figli, voi siete nel mondo ma non siete del mondo. Senza Dio la vostra vita avrebbe un senso diverso. Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori figli, i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio. Non fatevi tentare da Satana, egli sa che perderà e vi sta attaccando molto di più, ma siate certi che il bene vincerà sempre».

La Madonna piangente di Catania

A Catania, Sicilia, ha fatto molto parlare di sé la Madonna di Catania che piange lacrime di sangue e compie miracoli ritratta in un quadro fin dal 1975. La proprietaria Maria Castorina, veggente come la madre, è deceduta recentemente. La madre di Maria Castorina affermava di vedere e di parlare con la Madonna. Oltre al quadro nel 1983 anche una statua della Madonna ha incominciato a lacrimare sangue e apparire ai fedeli in quei luoghi.

Di seguito un intervista su Youtube riguardo il fenomeno catanese.

La Madonnina di Civitavecchia

Roma, Lazio.

Una piccola statuetta raffigurante la Madonna è racchiusa in una teca, esposta al pubblico, dal 7 giugno 1995 nella  parrocchia di Sant’Agostino. Per quattordici volte, nel lasso temporale dal 2 febbraio al 15 marzo 1995, la statua della Madonna in questione ha pianto lacrime di sangue. Anch’essa fu acquistata a Medjugorje il 16 settembre del 1994 da un parroco della chiesa di Sant’Agostino noto come Pablo Martin. La statuetta fu donata ad una famiglia locale e racchiusa in una nicchia per la preghiera e fu vista lacrimare sangue dai componenti della famiglia creando immediatamente scalpore tra gli abitanti.

Conclusioni:

Questi sono solo alcuni esempi di questo fenomeno riportato in molte parti del mondo, mistico e ricco di mistero, ma senza alcuna spiegazione ufficiale per i casi ritenuti “reali”.

Approfondimenti:

Visita la sezione nel sito su i Misteri nel mondo

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Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano Pasculli Marini assomigliava ad un gatto nelle fattezze del viso con orecchie tipicamente feline e il suo corpo era ricoperto da macchie di pelo, un mistero del 1890.

Il 20 settembre dell’anno 1980 nacque Adriano Pasculli Marini nella città di Adria, in provincia di Rovigo, nella regione Veneto.

Il bambino presentava un difetto delle labbra la Cheiloschisi o meglio noto come Labbro Leporino. In queste persone il labbro superiore è interessato da una malformazione congenita che causa la modifica dei tratti del viso. Il Labbro Leporino presenta una o più fessure, dovute alla malformazione, che all’osservatore ricordano le labbra di una lepre, da cui deriva la terminologia Labbro Leporino (lepre). La presenza di questa malformazione può causare problemi nell’alimentazione del bambino con conseguente possibile sviluppo anomalo della dentatura .

Ad oggi questa condizione è superata con la moderna chirurgia, mentre nel 1890 quando nacque Adriano era vissuta come una “vergogna” causa di forme discriminatorie. I genitori stessi descrivevano Adriano “strano” fin dalla nascita, ancora di più quando al bambino si formarono due escrescenze sul capo, al di sopra delle orecchie che ricordavano delle orecchie da gatto. Ad Adriano comparvero delle chiazze di folto “pelo” nel corpo. Tutte queste strane condizioni fecero attribuire al bambino il soprannome di Uomo gatto” in quanto la somiglianza con questo felino erano notevoli.

L’Uomo gatto di Rovigo

Illustrazione di fantasia. Foto di Alexa da Pixabay

I genitori del bambino notarono che crescendo queste strane caratteristiche si accentuavano sempre di più su Adriano. Al punto che la coppia decise di crescere Adriano rinchiuso in casa lontano da sguardi indiscreti.

Adriano condusse la sua vita sempre all’interno della sua abitazione studiando da privatista ma a vent’anni decise di proseguire gli studi, esponendosi al mondo, a Venezia. Il ragazzo, frequentemente vittima di scherno e pregiudizi, frequentò con successo l’Università ottenendo la laurea in Lettere e Filosofia nell’istituto Cà Frascari.

Adriano fu rapito e per diversi mesi fu incatenato in una gabbia e obbligato a esibirsi come fenomeno da baraccone. Il ragazzo fu salvato da questa condizione da Camillo Benso conte di Cavour, Ministro degli esteri del Regno d’Italia. Grazie all’attenzione di quest’uomo illustre Adriano fu preso in simpatia dalla popolazione veneziana.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano si trasferì a Roma e lungo la sua vita conobbe personaggi illustri tra cui scrittori, come lui, e pensatori imparando a ballare il tango. Nel 1920 all’età di 30 anni Adriano iniziò a partecipare a importanti incontri della nobiltà dell’epoca con cui era in grado di intrattenere piacevoli, intelligenti e interessanti conversazioni.

Tuttavia in uno di questi incontri sociali ad Adriano giunse la voce che non era realmente apprezzato ma schernito dalla popolazione e dai suoi conoscenti. Questa diceria lo spinse a rifugiarsi in un abitazione a Trastevere, Roma, completamente solo rasentando la pazzia. Una pazzia che lo spinse a cercare e distruggere ogni suo scritto distribuito in Italia, come ogni sua singola fotografia, cancellando in pochi mesi il suo ricordo in Italia.

L’Uomo Gatto morì solo, forse nel sonno, con la compagnia di una coppia di amici che gli rimase vicino, a soli 49 anni. La coppia sparse le sue ceneri nel luogo che aveva donato ad Adriano molta serenità e soddisfazioni personali: la laguna di Venezia.

Mito o verità?

Si tratta di un mito o di una verità? L’Uomo gatto è una leggenda o si basa su fatti realmente accaduti? Purtroppo non vi sono prove di alcun tipo che riconducano alla vita di Adriano. Quindi l’Uomo Gatto di Rovigo forse non è mai esistito?

Curiosità:

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Secondo alcune leggende, il gatto è l’unico animale in grado di tenere testa al Diavolo, inoltre, gli sono attribuiti poteri paranormali che in passato ne hanno quasi causato lo sterminio. Alcune di esse narrano l’esistenza di gatti giganti, forse alieni, dotati di lunghe zanne e caratteristiche paranormali. Dunque, il gatto, potrebbe davvero essere un animale magico, oppure si tratta di un demone? In questo volume sono raccolte alcune tra le più suggestive leggende sui gatti.

Buona lettura

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Bambino scomparso a Gardaland, creepypasta

Bambino scomparso a Gardaland, creepypasta o verità?

La storia del bambino scomparso a Gardaland nel 1995 è una creepypasta (storia del terrore) o una verità?

Gardaland è un noto parco giochi italiano sito nel confine tra Lazise e Castelnuovo del Garda in provincia di Verona nella regione Veneto. Nel 1993 è stata inaugurata nel parco un’attrazione divenuta molto famosa chiamata “I Corsari”. Si tratta di un’attrazione la quale, come si evince dal nome, affronta il tema dei pirati, dove con una piccola imbarcazione in un percorso in acqua, si effettua una visita a un mondo incantato di pirati e creature marine. Infatti l’attrazione è ricca di squali, pirati, navi e una creatura marina spaventosa, una sorta di drago, con viso umanoide è molto apprezzata dai visitatori del parco.

Immagine del mostro marino nell’attrazione I corsari. fonte immagine: Foursquare

Proprio questa sorta di mostro marino con viso umano è alla base di questa leggenda, o creepypasta, che coinvolge Gardaland, ma vi è un fondo di verità?

Il mostro marino rappresentato nell’attrazione in questione è molto grande, solo la parte superiore della statua emerge dalle acque ed è sorretta da una struttura apposita al di sotto della superficie dell’acqua. La profondità utilizzata per la base del mostro marino è di quasi 4 metri.

Il bambino scomparso

Nel mese di aprile del 1995 Gardaland si è ritrovato coinvolto in un caso di scomparsa di persone. In quanto un bambino di otto anni scomparse nel nulla proprio mentre si trovava all’interno del noto parco divertimenti. Le ricerche da parte delle forze dell’ordine si concentrarono in ogni zona del parco ma porsero maggiore attenzione all’attrazione de I Corsari. Dal momento che un testimone, minorenne, aveva rilasciato una dichiarazione sconcertante riguardo un bambino potenzialmente annegato all’interno dell’attrazione le forze dell’ordine si trovarono costrette ad indagare a fondo.

Il testimone disse di aver visto un bambino cadere dalla finta imbarcazione, che stava seguendo un percorso obbligato in acqua, all’interno dell’attrazione de I Corsari proprio nei pressi dell’enorme mostro marino con viso umanoide.

Gardaland. Foto di postcardtrip da Pixabay

Il bambino dell’epoca descrisse ciò che aveva visto evidentemente sconvolto affermando di aver visto il bambino dibattersi, urlare ed infine affogare per poi scomparire alla sua vista lentamente risucchiato dalle acque al di sotto della statua del mostro marino.

Le persone che si trovavano con il giovane testimone affermarono che la giostra al suo interno era troppo chiassosa e la luce troppo scarsa per poter vedere chiaramente qualcuno nell’acqua oppure udire eventuali urla di una persona. I potenziali testimoni interrogati non furono di alcun aiuto per le forse dell’ordine.

La leggenda di Gardaland.

Una leggenda narra che le ossa del bambino siano ancora tra gli ingranaggi dell’attrazione dove il corpo del bambino era stato stritolato. Quando le ricerche all’interno di Gardaland non ebbero riscontro positivo anche a Verona città iniziò la ricerca del bambino.

Conclusioni:

Forse si è trattato, secondo gli inquirenti, di un caso di rapimento, il bambino non è mai stato ritrovato. Questo evento di cronaca nera ha dato vita ad una Creepypasta, ovvero storia dell’orrore, che riguarda il parco giochi. Ne l’attrazione I Corsari non è mai stata trovata alcuna traccia del bambino scomparso.

Approfondimenti:

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La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

In Giappone secondo una leggenda un gattino fece dei cenni ad un samurai di avvicinarsi a lui. L’uomo stava cacciando nelle vicinanze di un tempio e incuriosito si avvicinò al piccolo felino.

Nel momento in cui il Samurai giunse dal gatto un lampo squarciò un albero nel punto in cui l’uomo si trovava poco prima.

Ma si era trattata di una coincidenza? No, secondo la leggenda il gattino aveva salvato la vita al samurai e una statuetta creata in suo onore è posizionata nei luoghi che necessitano di fortuna.

La leggenda Maneki Neko statuina a forma di gatto

La statuetta di Maneki Neko. Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke da Pixabay

La statuetta rappresenta un gatto con una zampa sollevata che si muove imitando un cenno di invito ad avvicinarsi a esso.

Curiosità:

Il samurai in Giappone era un guerriero molto abile a maneggiare la pericolosa spada nota come katana appartenente ad una casta nobile feudale. La figura storica del samurai è simbolo dei principali valori attuali del Giappone: valore e rispetto. I samurai erano in grado di maneggiare abilmente oltre le spade anche coltelli, lance e utilizzavano i cavalli da sella per gli spostamenti.

Approfondimenti:

Infine visita nel sito la sezione sui gatti Demoniaci e Magici.

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