Categoria: I luoghi misteriosi e le scoperte più strane nel mondo

La valle dei pianeti in Libia

Nella zona sud-ovest della Libia, racchiusa nella valle Wan Tikofi, nei pressi della montagna di Ghat, si trova la misteriosa Valle dei pianeti nota come Kawakeb. In questa valle sono presenti numerose e bizzarre pietre vive note come Trovants.

Questa tipologia unica di pietre, dette Trovants, sono definite “vive” in quanto respirano, si muovono e sono in grado di “camminare” o meglio muoversi, crescono e si riproducono.

Nel sito è già stato affrontato l’argomento legato alle pietre Trovants che vi invito a leggere qui:

Le misteriose pietre Trovants, respirano e sono vive

In questa zona della Libia le pietre Trovants hanno creato un luogo dove sembra di essere nello spazio perchè le pietre Trovants hanno assunto la forma di pianeti.

Visitando questo luogo le enormi sfere con diametro medio di circa dieci metri a circa 50 chilometri di distanza l’una dall’altra, si ha la netta impressione di trovarsi nello spazio. Altre formazioni rocciose minori disseminate nella vallata contribuiscono a creare un ambiente irreale.

Approfondimenti:

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Secondo alcune leggende, il gatto è l’unico animale in grado di tenere testa al Diavolo, inoltre, gli sono attribuiti poteri paranormali che in passato ne hanno quasi causato lo sterminio. Alcune di esse narrano l’esistenza di gatti giganti, forse alieni, dotati di lunghe zanne e caratteristiche paranormali.

Dunque, il gatto, potrebbe davvero essere un animale magico, oppure si tratta di un demone? In questo volume sono raccolte alcune tra le più suggestive leggende sui gatti.

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Il mistero della batteria di Baghdad

In Persia è stato rinvenuto un manufatto appartenente alla dinastia dei Parti in essere tra il 247 aC -224 d.C. Il signor Wilhelm König nel 1938 trovò la batteria di Baghdad conservata al Museo nazionale iracheno mostrandola al pubblico nell’anno 1938.

Lo studioso affermava che questo manufatto fosse utilizzato per placcare in oro oggetti in argento e che fosse quindi una cella galvanica. Una cella galvanica è una cella elettrochimica utilizzata per convertire energia chimica in energia elettrica. Wilhelm König ipotizzò che il manufatto potesse essere una sorta di batteria antica.

Il ferro e il rame contenuti nella batteria di Baghdad avrebbero avuto la funzione di elettrodi. Una sola batteria tuttavia non produceva probabilmente una quantità rilevante di energia mentre più giare o batterie collegate si.

Il manufatto è un contenitore o giara di circa 16 centimetri contenente un particolare cilindro in rame creato arrotolando fogli di questo materiale. All’interno del cilindro in rame vi era una barra di ferro isolata tramite un tappo d’asfalto. il contenitore presentava un elevato grado di corrosione, non era a tenuta stagna e probabilmente era utilizzata con succo d’uva o aceto.

Il mistero della batteria di Baghdad

Perché i complottisti vedono in questa batteria qualcosa di alieno? Perché non è stato dimostrato che la batteria avesse effettivamente una componente elettrica? Forse non si tratta di una cella galvanica?

La batteria sarà inventata circa duemila anni dopo come poteva il popolo dei persiani essere a conoscenza all’epoca dei principi di funzionamento delle batterie? Forse si tratta di una casualità?

E’ realmente un caso che la batteria di Baghdad sia costituita da ogni singolo componente utile a farla funzionare? Si tratta di una scoperta casuale per l’epoca che ha permesso di inventare la prima pila? Oppure si tratta di una suggerimento di costruzione da parte di creature aliene o extraterrestri evolute?

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Flip phone fotografato nel 1962?

Nel 1962, ben 34 anni prima dell’invenzione dei primi cellulari a scatola o conchiglia come lo StarTac della Motorola, una foto controversa sembra mostrare un Flip phone in una foto d’epoca. In occasione della Coppa del mondo di Calcio il Brasile ha battuto la Cecoslovacchia 3 a 1 in Cile. Una foto mostra chiaramente il Capitano del Brasile, Mauro Ramos, mentre si fa fotografare da uno strumento che ricorda un Flip phone. Durante la foto il Capitano solleva il trofeo ottenuto. L’oggetto chiaramente visibile nella foto è effettivamente un Flip phone?

Flip phone fotografato nel 1962?

Questo tipo di cellulare è stato inventato nel 1996 e non possedeva la capacità di scattare foto come si evince dalla fotografia in questione. La conclusione degli esperti che hanno analizzato la controversa foto affermano che si possa trattare di una classica fotocamera a scatola, tipicamente utilizzata all’epoca. Le fotocamere a scatola erano quadrate con un l’obiettivo ad una estremità e la pellicola ad un altra.

Conclusioni:

Questa foto dimostrerebbe la presenza di viaggiatori nel tempo? Oppure si tratta di una semplice somiglianza con un oggetto moderno? La somiglianza con un cellulare è dovuta al modo in cui il fotografo teine l’oggetto, con una sola mano. Tipico dell’utilizzo dei cellulari moderni utilizzare una sola mano.

Il telefono Motorola StarTac è nato nel 1996 e prendeva spunto dalla nota serie televisiva Star Trek, era utilizzato come mezzo di comunicazione. Quindi lo StarTac nasce già con qualcosa di fantascientifico.

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La leggenda della spada nella roccia

Una leggenda narra di una spada magica conficcata in una roccia o talvolta un incudine. La spada nella roccia è apparsa in numerosi racconti e fa parte della mitologia arturiana.

Secondo la leggenda è Re Artù che riesce ad estrarre la spada magica dalla roccia, dopo numerosi intenti falliti da parte di altre persone. La spada è spesso indicata come la spada Excalibur ma sembra che questo sia in realtà un un dato errato sempre legato ai racconti della mitologia arturiana. La storia di Re artù e la spada nella roccia è narrata nel romanzo di Thomas Malory ne La morte di Artù del 1485. Excalibur è una spada mitologica appartenuta a Re Artù magica e potentissima forgiata nella mitologica isola di Avalon. Secondo la leggenda con il gesto di estrarre la spada dalla roccia Re Artù promette al popolo un nuovo regno di giustizia.

La leggenda spada nella roccia in Italia.

In Italia vi è una leggenda molto simile legata a San Galgano ( nato nel 1150 e deceduto nel 1181). Nella cappella a lui dedicata a Chiusdino ( Siena, Toscana) presso l‘Eremo di Montesiepi è consevata la spada che egli avrebbe conficcato nel terreno, non in una roccia, in segno di rinuncia alle vesti di cavaliere per diventare un eremita in nome del Signore. San Galgano fece questa scelta in quanto non aveva una croce con sè per benedire il luogo. Gli studiosi hanno datato la spada al 1200.

Tuttavia la spada di San Galgano poteva essere estratta dal terreno e fu solo nel 1924 che un parroco decise di versare del piombo fuso per imprigionare la spada impedendone il furto. La spada subì comunque alcuni atti vandalici negli anni 60, fu spezzata e in seguito sistemata. Secondo una leggenda italiana all’Eremo di Montesiepi è conservata la reale spada Excalibur di Re Artù .

Il lago del Cimino e la spada nella roccia.

Lazio

Un altra leggenda narra di Ercole, figura mitologica romana, che avebbe conficcato la sua spada di ferro nel terreno. Nessuno era in grado di estrarla se non Ercole stesso. Anzi dal foro creato dalla spada incominciò a fuoriuscire acqua in maniera talmente intensa da creare un lago, denominato in seguito lago del Cimino. Il lago del Cimino di origine vulcanica sui monti Cimini si trova in provincia di Viterbo. Ad oggi questo lago è noto come lago di Vico o di Ronciglione.

La spada nella roccia nell’antichità in Italia:

In Sardegna è possibile visionare delle spade conficcate nella roccia risalenti all’età del bronzo dai popoli dei nuragici. Il popolo dei nuragici era solito costruire strutture in pietra molto caratteristiche. Ad esempio vi sono siti di questo genere, dove vi sono spade conficcate nella roccia, ad Orune a La fonte sacra Su Tempiesu, a Villanovafranca nel sito archeologico nuragico Su Mulino, ma non solo. In conclusione mito e magia si fondono in una spada e nella roccia.

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Il mistero della foresta che respira

Sacré-Coeur, in Quebec, Canada in un video risalente al 2018 si vede chiaramente una foresta che sembra respirare. Ovvero il terreno si muove come un polmone muovendo in sincronia gli alberi e tutta la vegetazione che la ricopre.

Si tratta di un mistero, un fenomeno paranormale o di un fenomeno naturale?

Di seguito il video su YouTube mostra la foresta che respira in Quebec girato da una persona che si trovava sul luogo in quel momento. Nel video sembra che il terreno possa letteralmente esplodere da un momento all’altro.

Il mistero della foresta che respira

Non si tratta di un fenomeno mistico o paranormale come potrebbe sembrare ma di un fenomeno legato al terreno su cui poggia la vegetazione. Quando piove a lungo e vi è del vento le radici degli alberi non riescono ad ancorarsi al terreno e le piante sono sospinte verso l’alto creando questo magnifico effetto di respirazione.

In realtà questo fenomeno è piuttosto comune ma difficile da documentare. Questo video è diventato virale in poco tempo con migliaia di visualizzazioni a causa della bellezza terrificante e inquietante della foresta.

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Gloomy Sunday la canzone del suicidio

Il compositore Rezs Seress, noto anche come Rudolf Spitzer, ottenne un importante successo internazionale nel 1935 con la sua canzone Gloomy Sunday, titolo originale “Szomorú vasárnap” . Il titolo Gloomy Sunday in italiano significa Cupa Domenica oppure Triste Domenica. Si dice che l’autore abbia creato questa canzone in una cupa Domenica a Budapest o Parigi dove egli meditava il suicidio e ad interpretare la canzone per la prima volta nel 1935 fu Pál Kalmár e fu riprodotta in svariate lingue e da diversi artisti.

La canzone, cantata in seguito dall’ artista italiana Nilla Pizzi e dall’artista Billie Holiday, ottenne una fama cupa e sinistra un po’ come il suo stesso titolo. Questa canzone, di origine ungherese, fu soprannominata “la canzone del suicidio” e “canzone ungherese del suicidio”.

Di seguito su YouTube la canzone in versione originale. ( Ma ascoltatela solo se non credete alla leggenda!)

Gloomy Sunday la canzone del suicidio.

Secondo un’inquietante leggenda chi ascolta la canzone, il cui testo è triste e cupo, è tentato dall’idea di suicidarsi. Nel 1936 effettivamente si verificarono alcuni suicidi forse legati all’ascolto della canzone in Ungheria e in Usa.

Si narra che una giovane donna di Berlino si tolse la vita impiccandosi ma la stranezza dell’evento era data dalla presenza, ai suoi piedi, di uno spartito dove era riportata la canzone Gloomy Sunday. Forse la canzone aveva in qualche modo istigato la donna a suicidarsi?

Anche una donna inglese si uccise ingerendo barbiturici proprio mentre ascoltava la cupa canzone. Una coincidenza o l’ascolto della canzone poteva avere un peso in questi tragici eventi? Queste morti, insieme ad altre simili, diedero origine alla leggenda sulla canzone del suicidio.

Le origini dell’ ispirazione della canzone sembra nascano da un momento buio nella vita di Seress in cui la fidanzata lo lasciò in quanto, secondo la donna, egli non era in grado di provvedere economicamente alla coppia. A questo punto tuttavia vi sono alcune incongruenze sulla leggenda, perchè il testo, in realtà, fu realizzato in un secondo momento dal poeta László Jávor.

Il testo fu in parte rivisitato dal poeta in quanto il testo originale di Rezs Seress faceva riferimento alla situazione politica del momento in cui era in atto l’ascesa del nazifascismo e di una probabile guerra in arrivo e poteva essere un “problema” nella distribuzione della canzone.

Seress si suicidò gettandosi da una finestra del suo appartamento a Budapest l’ 11 gennaio 1968.

Approfondimenti:

Scopri la sezione su le Creepypasta o Storie dell’orrore.

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Fonte immagine di copertina: Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay