Anne Hathaway e suo marito sosia di Shakespeare

Anne Hathaway e suo marito sosia di Shakespeare

Anne Jacqueline Hathaway è un attrice molto nota nata a New York il 12 novembre 1982. Quest’attrice deve la sua fama a numerosi film, telefilm e sessioni di doppiaggio a partire dall’anno 1999. Una curiosità su questa attrice è la sua consacrazione al Signore in veste di suora dagli 11 ai 15 anni.

Anne Jacqueline Hathaway e Anne Hathaway

 William Shakespeare. Foto di WikiImages da Pixabay

Nonostante la sua fama nel mondo dello spettacolo Anne Jacqueline Hathaway ha lo stesso nome della moglie del noto scrittore inglese William Shakespeare ovvero Anne Hathaway. Shakespeare sposò Anne nel 1582, nella città di origine della donna Stratford-upon-Avon, a soli 18 anni lasciandola in seguito vedova per sette anni. La donna era più grande di età di William di circa dieci anni. Al momento del matrimonio Anne era incinta, forse si trattava di un matrimonio riparatore? Anne e morì nel 1623.

In un famoso sonetto il giovane sposo narra:

«Fa’, per amor mio, che un altro te abbia vita affinché la tua bellezza continui a rifiorire».

Shakespeare era spesso lontano da casa, a Londra, per lavoro ma si vocifera che sopportasse poco avere contatti con la moglie.

Un secondo sonetto dell’uomo sembra rafforzare questa ipotesi e contraddire il primo sonetto d’amore:

«Quelle labbra che Amor creò con le sue mani/ bisbigliarono un suono che diceva “Io odio”/ a me, che per amor suo languivo» 

Anne Hathaway e suo marito sosia di Shakespeare.

Anne Jacqueline Hathaway dal canto suo il 29 settembre 2012 sposa un noto attore Adam Shulman, il quale assomiglia incredibilmente a William Shakespeare. Si tratta di una coincidenza oppure Anne Hathaway e William Shakespeare si sono reincarnati nei due attori? La somiglianza tra Shulman e Shakespeare è davvero notevole.

Di seguito una delle numerose foto che circolano nel web riguardo questa singolare somiglianza.

Anne Jacqueline Hathaway, Adam Shulman e William Shakespeare. Fonte immagine: IlCineGico

Conclusioni:

Di cosa può trattarsi? Di una vera e propria reincarnazione, quindi un fenomeno legato al mondo del paranormale oppure di una sbalorditiva coincidenza?

Approfondimenti:

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Il lupo di Gubbio e San Francesco

Il lupo di Gubbio e San Francesco

Una leggenda nella città di Gubbio in provincia di Perugia, in Umbria, narra di un lupo e di San Francesco. Secondo la leggenda San Francesco d’Assisi giunse nella città di Gubbio mentre la stessa era succube di un lupo aggressivo e violento. L’uomo nato nel 1181 o 1182 e deceduto il 3 ottobre 1226 ed è noto come “il poverello d’Assisi” a causa della sua scelta di vita in completa povertà.

Egli era definito all’epoca come un ribelle o uomo nuovo e le sue gesta hanno avuto un importante rilievo nella Chiesa e divenne Santo nel 1939 e protettore degli animali. San Francesco nella sua vita ha molti incontri particolari con gli animali a cui si avvicina seguendo la natura e proteggendoli e parlando con loro. Famoso ai più è il Cantico delle creature creato dall’uomo.

Illustrazione di San Francesco D’Assisi. Foto di Gordon Johnson da Pixabay

San Francesco a Gubbio

Secondo la leggenda di Gubbio quando San Francesco giunse in città e seppe della presenza del lupo decise di trovarlo per parlargli. Ma gli abitanti erano profondamenti spaventati dall’animale e preoccupati per la sorte dell’uomo. San Francesco incontrò il lupo minaccioso e con le fauci spalancate pronto ad attaccarlo nei pressi della Chiesa Vittorina. L’uomo parlò al lupo riguardo il suo comportamento spaventoso tranquillizzandolo promettendogli che se avesse cambiato il suo modo di essere sarebbe stato accolto e nutrito dai cittadini. Il lupo dopo aver attentamente ascoltato San Francesco pose il muso sulle sue ginocchia e lo accompagnò in città.

Il lupo, secondo la leggenda, nella piazza della città ripeté la promessa fatta a a San Francesco davanti a tutti i cittadini lì riuniti stupefatti. Fino alla sua morte l’animale sarà accudito dagli abitanti di Gubbio e una statua che ritrae San Francesco e il lupo si trova tutt’ora a Gubbio.

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I Theriani gli uomini animali

I Theriani, gli uomini animali

Curiosità:

I Theriani ( in inglese Therian) sono delle persone che si identificano con un animale. Queste persone ritengono che la loro anima racchiuda al suo interno lo spirito di un animale che loro “sentono” e con cui si identificano. Un Theriano può ritenersi un animale in toto oppure solo in parte e non a caso si definiscono “animali nell’anima” e non si ritengono esseri umani.

Vi sono diverse tipologie di Theriani, alcuni di loro non hanno timore a mostrarsi in pubblico e mostrare la loro “condizione” anche nei social media ad esempio, altri, la maggioranza, vive in totale riservo il proprio teriomorfismo.

Una maschera da volpe, immagine rappresentativa. Foto di VIVIANE M. da Pixabay

Alcuni Theriani affermano di essere la reincarnazione di un animale, altri di essere in contatto con il proprio spirito guida e di rappresentarlo, altri si sentono ibridi uomo-animale. Tuttavia statisticamente non è possibile essere a conoscenza di quante persone Theriane esistano al mondo perchè la stragrande maggioranza di loro vive questa condizione “animalesca” come una sorta di punizione nel massino riservo. Questo tipo di Theriano vive proteggendo l’animale e la razza aniamle a cui sentono di appartenere senza dare a quest’ultimo un volto o una rappresentazione come invece accade in altre sotto colture Theriane come i Furry. I Furry “posseggono” un fursona, una creatura rappresentativa del proprio “animale nell’anima”.

I Theriani gli uomini animali

I Theriani possono rappresentare ogni tipo di animale vivente, non vi è una predominanza di tipologia di spiriti animali. Quindi un Theriano può sentirsi ad esempio cane, gatto, uccello, leone o una tigre.

Di seguito alcune curiosità:

I Theriani indossano maschere rappresentative dell’animale della loro anima, deambulano come un quadrupede ( in inglese il termine per indicare questo tipo di deambulazione è quadrobics) e imitano le gestualità dell’animale. Quadrobics è definita come l’abilità di camminare, correre, trottare e saltare a quattro zampe da parte di un essere umano.

Di seguito un video su YouTube riguardo i Theriani:

Approfondimenti:

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Sarah Musben e il suo sguardo di odio

Sarah Musben e il suo sguardo di odio

La storia di Sarah Musben incomincia con un incongruenza temporale, è nata nel 1812 o 1912 in Svezia? Vi pongo questa domanda in quanto non è ben chiaro la sua data di nascita ma è chiara che la sua morte sia avvenuta all’età di 13 anni.

Questa bambina, secondo i suoi genitori, possedeva uno sguardo carico di odio che la notte dopo mezzanotte emanava dagli occhi che da azzurri diventavano neri. Quando Sarah cambiava il colore degli occhi sembrava allo stesso tempo posseduta, si contorceva e rideva fuori controllo. I genitori di Sarah affermavano che gli sguardi di odio della bambina fossero carichi di maledizioni e portatori di sventura a chi li subiva. Infatti si dice che le persone che incrociavano lo sguardo di odio di Sarah sarebbe perito tra sofferenze e dolori atroci. Sarah Musben è ben presto diventata una leggenda.

La leggenda di Sarah Musben e il suo sguardo di odio.

Immagine illustrativa. Foto di Enrique Meseguer da Pixabay

Come una leggenda la storia di questa bambina maledetta che dopo la mezzanotte sembrava posseduta, forse dal Demone che lei stessa affermava di possedere dentro di se, è arrivata ai giorni nostri.

Secondo la leggenda i genitori di Sarah decisero di scattarle un ultima foto dopo la morte. Le foto post mortem erano una forma comune di ricordo dei deceduti effettuate su commissione dai familiari. Ma in questo caso mentre il fotografo si accingeva ad effettuare lo scatto Sarah aprì gli occhi per un attimo, ed erano completamente neri e fisso le persone nella stanza. Inutile dire che tutti i presenti madre, padre, tre cugine, il fotografo e due infermiere, che avevano incrociato lo sguardo d’odio di Sarah, morirono in circostanza misteriose e con gli occhi completamente neri.

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Il miracolo di Annabel Beam

Il miracolo di Annabel Beam

Annabel Beam, nata in Texas nel 2002, è stata affetta fin dall’età di quattro anni da una rara malattia intestinale incurabile. Annabel ha incominciato a vivere la malattia accusando sovente dei dolori di pancia a quattro anni, problematiche molto comuni a quest’età pediatrica. Il campanello d’allarme riguardo questi dolori di pancia era il loro livello di dolore, troppo accentuato per essere considerato fisiologico, motivo per il quale ad Annabel sono stati effettuati degli accertamenti medici.

Nessun trattamento sembrava efficace per alleviare i dolori e i crampi addominali di Annabel e il problema di natura medica si rivelò una rara malattia intestinale incurabile. La bambina era destinata a passare la sua vita soggetta a questo grave problema. La malattia che affliggeva Annabel fu definita come una pseudo-ostruzione intestinale cronica. Oltre al problema intestinale era soggetta a ipomotilità antrale, ovvero la bambina aveva gravi impedimenti a nutrirsi correttamente costringendola a ricorrere a dispositivi medici per ovviare il problema.

A cinque anni l’intestino di Annabel si ostruì e la bambina fu sottoposta al primo intervento chirurgico per liberalo e sua mamma la fece seguire da uno specialista rinomato al Boston Children Hospital, a cui Annabel si affezionò. Il medico, Samuel Nurko, confermò la patologia alla bambina nota come pseudo-ostruzione intestinale cronica.

Il miracolo

Immagine illustrativa di un uomo lungo la scala del Paradiso. Foto di Tumisu da Pixabay

Il 30 dicembre 2011 i dolori stavano consumando la vita di Annabel al punto confidò alla madre Christy di voler morire. La donna pregò con trasporto Dio per ottenere un miracolo e chiedendo la guarigione della figlia. Il destino volle che quello stesso giorno Annabel cadesse a testa in giù per circa dieci metri in un albero di cotone cavo mentre giocava con la sorella maggiore.

Dopo ben cinque ore i soccorritori riuscirono a recuperare Annabel, estremamente serena, senza alcuna ferita, anzi completamente guarita dalla dolorosa malattia che l’affliggeva da anni. L’incidente sarebbe potuto essere mortale per Annabel. Un miracolo?

Annabel definì la sua esperienza come ” una visita in Paradiso.” La bambina raccontò a sua madre di essere stata proprio in Paradiso, in un posto pieno di luce e in pace, Gesù si trovava lì e Annabel gli chiese se poteva stare lì con lui. Ma lui le rispose di no dicendole che aveva altri piani sulla Terra e che quando i vigili del fuoco l’avessero liberata sarebbe stata guarita completamente. E così fu. Inoltre Annabel raccontò ai soccorritori che un angelo custode l’aveva sostenuta durante il salvataggio.

Il miracolo di Annabel Beam, la spiegazione.

Il medico che seguiva la bambina affermò in un intervista al gironale The Boston Globe che non si trattava di miracoli ma di una forma di reset del corpo dei pazienti che vivono situazioni estreme. Probabilmente Annabel ha raggiunto, in seguito a questa esperienza, una sorta di pace interiore e tramite la Fede il suo corpo si è rigenerato. E’ comprovato secondo numerosi studi che il benessere psico-fisico incide molto sullo sviluppo e gestione delle malattie.

Il libro Miracoli dal cielo

La madre di Annabel, Christy, ha scritto un libro su questa esperienza di premorte della figlia: Miracoli dal cielo. Nel libro la donna lascia aperta ai lettori la possibilità di credere o meno che Annabel sia testimone di un miracolo. Il film del 2016 Miracoli dal cielo (Miracles from Heaven) è stato tratto dal libro Christy Beam. Il miracolo di Annabel Beam rimane un affascinante mistero.

Approfondimenti:

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Cristian e la cavalla Furia in giro per l’Italia

Cristian e la cavalla Furia in giro per l’Italia con scopo solidale.

17/04/2023

Cristian Moroni 40 anni è originario della Sardegna e ha creato un associazione: Cristian e Furia ODV. L’uomo ha deciso di effettuare un primo viaggio dove ha riscontrato la presenza di persone di buon cuore che lo hanno accolto, rifocillato e aiutato insieme alla sua cavalla Furia, di razza maremmana, a coronare il suo sogno di viaggiare a cavallo in solitaria. Il binomio composto da Cristian e la sua cavalla Furia ha trovato molta solidarietà nelle persone che lo hanno incontrato lungo la loro strada. Cristian ha deciso di partire per il suo lungo viaggio abbandonando lavoro e famiglia.

Il suo viaggio, fuori dagli schemi, lo ha portato a decidere di creare un associazione benefica, la Cristian e Furia ODV, con lo scopo di aiutare i più bisognosi organizzando cene. Parte del ricavato delle cene, tolti i costi, è sempre devoluto ai più bisognosi facenti parte ad esempio ad associazioni.

Gli eventi dell’associazione di Cristian.

Cristian e Furia. Fonte immagine. ilvibonese.it

I luoghi in cui Cristian svolge questi eventi sono ad esempio ristoranti o circoli ippici dove talvolta viene accolto con la sua cavalla. Da circa dieci anni Cristian e Furia sono inseparabili dopo la decisione dell’uomo di abbandonare la sua vecchia vita per intraprendere questo lungo viaggio della solidarietà per l’Italia. La cavalla Furia ha circa 16 anni, salvata da un affido in cui non venivano rispettati gli standard di benessere dell’animale.

Cristian racconta che ha sempre dato la priorità al benessere dell’animale anche ora che la coppia è in viaggio per l’Italia. Durante gli spostamenti Cristian passa alcuni mesi senza muoversi e incontra sempre persone pronte ad accoglierlo a dargli solidarietà, cibo e un alloggio. Generalmente ogni circolo ippico che ha incontrato lungo la sua strada è sempre stato ben disposto a dare un po’ di fieno per Furia. Cristian è partito per il primo viaggio con pochi risparmi spesi in poco tempo, circa quindici giorni, perchè il costo per un viaggio di questo tipo non è irrisorio.

Basta pensare ai costi per la cavalla come la ferratura ed eventuale veterinario e ai costi per la salute di Cristian stesso. Grazie anche alle donazioni della gente Cristian ha potuto continuare il suo percorso con Furia decidendo ad un certo punto del suo viaggio di operare effettuando beneficienza. Spesso sono i Ranch stessi ad ospitare Cristian e Furia al loro interno partecipando alle cene o pranzi organizzati dall’uomo.

Curiosità:

Leggi la storia di La cavalla Jenny simbolo della città di Francoforte

Di seguito su YouTube un video intervista con la storia di Cristian e Furia del 2021.

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Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano Pasculli Marini assomigliava ad un gatto nelle fattezze del viso con orecchie tipicamente feline e il suo corpo era ricoperto da macchie di pelo, un mistero del 1890.

Il 20 settembre dell’anno 1980 nacque Adriano Pasculli Marini nella città di Adria, in provincia di Rovigo, nella regione Veneto.

Il bambino presentava un difetto delle labbra la Cheiloschisi o meglio noto come Labbro Leporino. In queste persone il labbro superiore è interessato da una malformazione congenita che causa la modifica dei tratti del viso. Il Labbro Leporino presenta una o più fessure, dovute alla malformazione, che all’osservatore ricordano le labbra di una lepre, da cui deriva la terminologia Labbro Leporino (lepre). La presenza di questa malformazione può causare problemi nell’alimentazione del bambino con conseguente possibile sviluppo anomalo della dentatura .

Ad oggi questa condizione è superata con la moderna chirurgia, mentre nel 1890 quando nacque Adriano era vissuta come una “vergogna” causa di forme discriminatorie. I genitori stessi descrivevano Adriano “strano” fin dalla nascita, ancora di più quando al bambino si formarono due escrescenze sul capo, al di sopra delle orecchie che ricordavano delle orecchie da gatto. Ad Adriano comparvero delle chiazze di folto “pelo” nel corpo. Tutte queste strane condizioni fecero attribuire al bambino il soprannome di Uomo gatto” in quanto la somiglianza con questo felino erano notevoli.

L’Uomo gatto di Rovigo

Illustrazione di fantasia. Foto di Alexa da Pixabay

I genitori del bambino notarono che crescendo queste strane caratteristiche si accentuavano sempre di più su Adriano. Al punto che la coppia decise di crescere Adriano rinchiuso in casa lontano da sguardi indiscreti.

Adriano condusse la sua vita sempre all’interno della sua abitazione studiando da privatista ma a vent’anni decise di proseguire gli studi, esponendosi al mondo, a Venezia. Il ragazzo, frequentemente vittima di scherno e pregiudizi, frequentò con successo l’Università ottenendo la laurea in Lettere e Filosofia nell’istituto Cà Frascari.

Adriano fu rapito e per diversi mesi fu incatenato in una gabbia e obbligato a esibirsi come fenomeno da baraccone. Il ragazzo fu salvato da questa condizione da Camillo Benso conte di Cavour, Ministro degli esteri del Regno d’Italia. Grazie all’attenzione di quest’uomo illustre Adriano fu preso in simpatia dalla popolazione veneziana.

Uomo gatto di Rovigo, il mistero.

Adriano si trasferì a Roma e lungo la sua vita conobbe personaggi illustri tra cui scrittori, come lui, e pensatori imparando a ballare il tango. Nel 1920 all’età di 30 anni Adriano iniziò a partecipare a importanti incontri della nobiltà dell’epoca con cui era in grado di intrattenere piacevoli, intelligenti e interessanti conversazioni.

Tuttavia in uno di questi incontri sociali ad Adriano giunse la voce che non era realmente apprezzato ma schernito dalla popolazione e dai suoi conoscenti. Questa diceria lo spinse a rifugiarsi in un abitazione a Trastevere, Roma, completamente solo rasentando la pazzia. Una pazzia che lo spinse a cercare e distruggere ogni suo scritto distribuito in Italia, come ogni sua singola fotografia, cancellando in pochi mesi il suo ricordo in Italia.

L’Uomo Gatto morì solo, forse nel sonno, con la compagnia di una coppia di amici che gli rimase vicino, a soli 49 anni. La coppia sparse le sue ceneri nel luogo che aveva donato ad Adriano molta serenità e soddisfazioni personali: la laguna di Venezia.

Mito o verità?

Si tratta di un mito o di una verità? L’Uomo gatto è una leggenda o si basa su fatti realmente accaduti? Purtroppo non vi sono prove di alcun tipo che riconducano alla vita di Adriano. Quindi l’Uomo Gatto di Rovigo forse non è mai esistito?

Curiosità:

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Gioacchino ed Anna genitori della B. Vergine Maria

Gioacchino ed Anna, genitori della B. Vergine Maria

Curiosità:

Non si sente parlare molto spesso dei santi Gioacchino ed Anna, i genitori della beata Vergine Maria. Il 26/07 di ogni anno è il giorno del loro Santo Giorno. Di questa coppia si hanno notizie tramite l’apocrifo Protoevangelo di Giacomo del secolo II e nel Vangelo dello Pseudo-Matteo.

Secondo lo scritto un Angelo fu inviato dal Signore dalla coppia desiderosa di avere figli ma con l’impedimento dell’età avanzata di Anna e la sua sterilità. Nella cappella Scrovegni a Padova Giotto ha rappresentato la coppia in modo splendido.

Anna ebbe dal Signore il più bel dono del mondo: una figlia chiamata in seguito Maria. Maria a sua volta diventerà madre del Salvatore dell’umanità attraverso la stessa modalità della madre. Un figlio sarà donato a Maria senza avere alcun contatto con suo marito Giuseppe. Gioacchino ed Anna sono i nonni di Gesù.

Gioacchino ed Anna genitori della B. Vergine Maria

Statua Vergine Maria.Foto di Jean Claude da Pixabay

Tuttavia nel Vangelo e negli scritti ufficiali della Chiesa non è possibile ritrovare alcuna traccia dei genitori di Maria e del modo in cui ella è stata concepita.

Un mistero del Vangelo? Il culto di Sant’Anna e San Gioacchino nasce del 1481 nel XV secolo tramite l’operato del pontefice Pontefice Sisto IV. nel corso degli anni la festa dal 20 marzo è stata spostata dai pontefici fino al 26 luglio.

Di seguito il Triduo ai Santi Gioacchino e Anna.

O gloriosa madre di Maria, Sant’Anna, per quell’invitta pazienza con cui tollerasti la tua penosa sterilità, ottieni a noi pure una costante rassegnazione in tutti i travagli di questa vita.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

Sant’Anna, madre della Madre di Dio, prega per noi.

O grande e glorioso San Gioacchino, quanto sono felice pensando che fosti eletto fra tutti i santi a cooperare ai divini misteri e ad arricchire il mondo della Madre di Dio, Maria Santissima! Per questo singolare privilegio divenisti potentissimo presso la Madre e il Figlio, per ottenerci le grazie necessarie. Con tale fiducia ricorro alla tua protezione e ti raccomando tutte le necessità mie e della mia famiglia, spirituali e temporali; ti raccomando inoltre la grazia particolare che desidero e che attendo dalla tua paterna intercessione… e poiché fosti modello perfetto di vita interiore, ottienimi il raccoglimento e il distacco da tutti i beni passeggeri di questa terra e un amore vivo e perseverante a Gesù e a Maria.

Ti prego d’implorare per me all’Eterno Padre devozione e obbedienza sincera alla santa Chiesa e al sommo Pontefice che la governa, e ti prego di chiedere al Signore che io possa vivere e morire nella fede, speranza e carità perfette, invocando i nomi Santissimi di Gesù e di Maria, e salvarmi. Amen.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

San Gioacchino, felice padre della Madre di Dio, prega per noi.

Approfondimenti:

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Valdimir Durov sapeva parlare con gli animali?

Valdimir Durov sapeva parlare con gli animali veramente?

Mosca.

Nel 1884 Valdimir Durov, circense con spiccate e riconosciute doti di ammaestratore, affermava di avere la capacità di parlare con gli animali. Valdimir Durov è nato a Mosca nell’anno 1863.

Addestratore illustrazione. Foto di Prettysleepy da Pixabay

Il caso di Valdimir Durov e di suo fratello Anatoly fecero scalpore e divennero icone russe ( fu loro dedicato un teatro e una via) anche per la loro mentalità anarchica contro il governo e lo zar in carica in quel periodo storico.

La caratteristica che rendeva unico uno dei due fratelli, Valdimir Durov, era il “saper parlare con gli animali” e saper fare eseguire agli animali da lui seguiti nel circo russo ogni singolo esercizio anche strano e difficile senza alcuna difficoltà. L’uomo affermava che era in grado di parlare con gli animali tramite un “contatto psichico” ovvero telepaticamente. L’uomo fu sottoposto a test con animali per trovare una spiegazione razionale alle sue affermazioni.

Città di Mosca. Foto di Vlad Vasnetsov da Pixabay

Il dottor Bechterev. Ma Valdimir Durov sapeva parlare con gli animali veramente?

Le straordinarie doti tanto osannate di Valdimir attirarono la curiosità del direttore dell’Istituto di ricerche cerebrali di San Pietro Burgo, neurologo, il dottor W. Bechterev. Il dottor Bechterev sottopose Valdimir in seguito alla sua approvazione ad alcuni test con animali sconosciuti al circense.

I test erano strutturati in modo tale che Valdimir ottenesse i comandi da imporre all’animale in totale silenzio, leggendoli du un foglio si carta. Un cane di razza fox-terrier di sesso femminile di nome Pikki fu la cavia di questo esperimento sul contatto psichico tra l’uomo e l’animale. Tramite un profondo sguardo negli occhi dell’animale, mentre Valdimir ne teneva ben salda e ferma la testa, era il modo per inculcare i comandi al cane indicandogli quello che doveva fare direttamente nella mente.

Tutti gli animali, affermava l’addestratore, durante questa procedura si innervosiscono perchè tentano di “staccarsi mentalmente” dall’uomo. Infine con un “Vai” l’animale è libero di eseguire i comandi o svolgere l’esercizio. La procedura era piuttosto lunga e prevedeva alcuni comandi in questo caso doveva eseguirli Pikki sotto lo sguardo attento di Bechterev.

Pikki doveva, su comado silenzioso di Valdimir, saltare su una sedia, andare su un tavolino e raspare sul quadro sopra questi oggetti. Il cane dopo un attimo di tentennamento eseguì tutti gli ordini a lui impartiti mentalmente da valdimir.

Il test andò a buon fine ma il professor Bechterev affermò che forse il cane aveva intuito diversamente cosa doveva fare, forse osservando i movimenti della testa di Valdimir. Il professore arrivò ad affermare che anche lui era in grado di far eseguire al cane determinati esercizi solo guardandolo.

Il dubbio del professore.

Un tendone da circo. Foto di jacqueline macou da Pixabay

Il dubbio rimase nella mente del professore che ritentò un test al circo a Mosca dell’uomo con lo stesso cane, Pikki. Però il test si svolse bendando Valdimir. Valdimir riuscì a impartire gli ordini a Pikki anche bendato e l’esperimento andò a buon fine nuovamente. Il professore non potè fare altro che prendere atto delle sconosciute abilità con gli animali di Valdimir Durov. Pikki in un secondo momento eseguì nuovamente ordini silenziosi anche se si trovava da sola in una stanza senza Valdimir nelle vicinanze. Si trattava realmente di telepatia?

Conclusioni:

Valdimir Durov era un abile illusionista? Nessun suo trucco non è mai stato svelato. Oppure aveva realmente la capacità di comunicare tramite qualche sconosciuto canale con gli animali ad esempio telepaticamente? Non è raro che l’uomo sia in grado di comunicare con gli animali, forse si tratta di uno scambio di informazioni che avviene tramite movimento facciale e degli occhi?

Approfondimenti:

Leggi l’articolo del sito su Roberto Bubas l’uomo che balla con le orche.

Abbiamo sette sosia sparsi nel mondo per davvero?

Abbiamo sette sosia sparsi nel mondo per davvero? O si tratta di una leggenda?

E’ vero che abbiamo sette sosia sparsi nel mondo?

I sosia ovvero persone uguali a noi in ogni cosa esistono oppure no? Si dice che ogni persona abbia ben sette sosia identici a lei sparsi per il mondo. Ma è veramente possibile incontrarli?

immagine illustrativa di sorelle che si assomigliano. Foto di Prettysleepy da Pixabay

Da molto tempo vi è questa sorta di credenza o legdenda popolare in cui si dice che ognuno di noi abbia sette sosia, ovvero sette persone di aspetto identico a lui o lei nel mondo. Questi sosia possono trovarsi vicino a noi oppure dall’altra parte del globo.

L’uomo è una creatura curiosa e tende a cercare di scoprire questo tipo di curiosità che lo riguardano. Quindi nel web sono nati nel tempo numerosi siti in cui è possibile fare delle ricerche specifiche per ricercare persone simili a noi, sosia?

E’ possibile trovare i nostri sosia?

Ma è veramente possibile trovare in mezzo ad oltre sette miliardi di persone che popolano il pianeta Terra i nostri sette sosia?

Grazie alla tecnologia è probabilmente possibile o almeno si può provare a fare una ricerca in questo senso. Le probabilità di trovare in rete un nostro sosia con software di riconoscimento facciale studiati appositamente è pari ad 1 su 135.

Ad esempio il sito internet ‘Twin Strangers’ In italiano ‘Gemelli sconosciuti‘ è stato creato da dei ragazzi in Irlanda, creando un fenomeno di ricerca a livello mondiale. Si è trattato inizialmente di un esperimento sociale dalla durata di 28 giorni in cui effettivamente sono stati trovati dei sosia, con molta meraviglia di chi ha partecipato al progetto.

In seguito il sito è stato lasciato in opera ed è possibile visitarlo per cercare la copia di noi stessi al seguente link: Twin Strangers.

Abbiamo sette sosia sparsi nel mondo per davvero?

Definizione di sosia:

Per sosia si intende una persona simile a noi sopratutto nei tratti del viso e nelle movenze. Col temine cronopareidolia si intende un sosia di noi stessi vissuto in un altra epoca.

Il termine sosia deriva da una leggenda.

Plauto (III-II secolo a.C.) era un commediografo di origine latine che creò un opera: Anfitrione.

In questa opera Anfitrione, il nipote di Perseo era sposato con Alcmena, una donna mortale, ed avevano un servo molto fidato il cui nome era Sosia. Giove era attratto da Alcmena considerata bellissima e mentre Anfitrione era in guerra con Sosia assunse le sembianze dell’uomo. Giove entrò di soppiatto nell’abitazione di Anfitrione per stare in intimità con Alcmena lasciando Mercurio con le sembianze del servo Sosia di guardia alla casa. Al rientro dalla guerra di Anfitrione e del servo Sosia vi furono numerosi equivoci con i loro sosia.

La leggenda narra che da Giove ed Alcmena nacque Ercole. Sosia invece assunse il significato di ” una persona simile ad un’altra“.

I sosia più famosi:

Nel mondo dello spettacolo, sportivo e del cinema ad esempio tra gli attori del cinema e cantanti è capitato più volte di riconoscere dei sosia. I sosia delle persone famose si dice siano “utilizzati” per fare anche apparizioni in pubblico al posto loro.

Paul McCartney e il suo sosia

Un esempio molto famoso e un pò misterioso è quello del cantante dei Beatles Paul McCartney che si dice che sia morto nel 1966 ma un sosia avrebbe continuato la sua vita e carriera al suo posto. Il cantante secondo la leggenda sarebbe deceduto in un incidente stradale, ma per non perdere il momento di massimo successo fu rimpiazzato prontamente da un sosia nel gruppo musicale.

Nel 1969 questa ipotesi prese piede tra i fan e si creò una vera e proria leggenda o cospirazione a tal proposito con la spasmodica ricerca di indizi per avere la conferma che il cantante non fosse realmente lui.

Saddam Hussein e il suo sosia

Anche Saddam Hussein si dice che inviasse un suo sosia alle principali manifestazioni pubbliche. Utilizzava questo espediente per tutelare la sua incolumità dato il suo essere dittatore di origini irachene e soggetto a rappresaglie dal popolo. Si dice che il sosia avesse subito delle operazioni chirurgiche per assomigliare sempre di più a Saddam Hussein. La notizia trapelò nel 1995 tramite la divulgazione da parte di un noto giornale di fama internazionale inglese.

Nella politica non è l’unico caso di questo tipo segnalato nel mondo.

I sosia di personaggi famosi.

Sono numerosi i personaggi famosi che avrebbero un loro sosia alcuni esempi di seguito:

  • Michael Jackson, scomparso cantante pop ha numerosi sosia sparsi nel mondo ma il più accreditato simile a lui nell’aspetto fisico e nella voce si chiama Sergio Cortés. Sergio Cortés ha una pagina Instagram: Sergio Cortés e facebook: Sergio Cortés
  • ll sosia di George W.Bush, il quaratetreesimo presidente degli Stati Uniti, si chiama Timothy Bottoms 
  • Bruce Lee noto attore ha un sosia che si chiama Ho Chung Tao

Questi sono solo alcuni esempi di sosia di persone famose nel web è possibile trovarne veramente molti.

Di seguito la dimostrazione di come Sergio Cortés sia realmente molto simile a Michael Jackson in un video su YouTube nel suo canale.

Di seguito un video su YouTube di sosia di personaggi famosi:

Curiosità sui sosia:

Si narra come in una leggenda che i sosia siano collegati tra di loro da un filo invisibile che quando uno di loro sta male gli altri lo avveertono. Lo stesso discorso in teoria vale anche per i fratelli gemelli. Anche i déjà vu si ipotizza siano eventi già vissuti dai sosia con cui sembra di avere familiarità.

Secondo una leggenda in oriente i sosia vivono parti della loro vita scambievolmente e la sovrapposizione di emozioni che talvota è vissuta dalle persone è dovuto allo stato d’animo di quel periodo della vita del nostro sosia.

Nei momenti di disorientamento e confusione emozionale la soluzione sarebbe parlare con il prorio io comunicando di conseguenza con il nostro sosia.

Conclusioni:

Si tratta di una questione di genetica?

La scienza ha studiato il fenomeno dei sosia con la combinazione di dati statistici. I geni dell’essere umano si possono ripetere nel tempo e sono la base della creazione del nostro aspetto fisico e del volto.

I sosia sono quindi dovuti alla variabilità genetica dell’uomo. Questa variabile dà la possibilità che siano generati degli individui uguali ovvero dei sosia.

Approfondimenti:

Visita la sezione sulle curiosità del sito.